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Ancora Trieste, doppia fissazione!

Post n°78 pubblicato il 17 Marzo 2012 da storie

Ebbene sì, sposiamola come cittadini la sacrosanta crociata per far sentire forte a Trenitalia il peso di Trieste e del FriuliVG!

A fronte di eventi recenti come il blocco delle strade a causa dei Tir, il sostegno trasversale alla stazione di Campo Marzio e al museo, la chiusura delle toilette delle stazioni minori (e declassamento delle stesse), i disagi del servizio regionale di Trenitalia... abbiamo capito che il trasporto su rotaia con le infrastrutture che a Trieste ci sono da due secoli - mai adeguatamente sfruttate - è linfa vitale per il porto, per i pendolari e turisti, per i rapporti transfrontalieri.

Nei rapporti con Koper ad esempio Trieste non può che guadagnare. Non solo perché la Repubblica Slovena nelle decisioni strategiche sul suo unico porto sta investendo alla grande, ma anche per cementare le reti economico-culturali. Purtroppo la bretella stradale con vignetta non aiuta, non aiuta il collegamento fra i due porti che manca di 6 km di binari, non aiuta un più fluido andare e venire coi mezzi pubblici (di cui il treno metropolitano potrebbe essere un must). Stesso dicasi per il mancato rapporto fra Trieste e Lubiana, forse non ci si rende ancora ben conto che una capitale attrattiva oggi più che mai di flussi turistici nord-est europei si trova ad appena 90 km, e per congiungere le due splendide città non c’è ombra di treno (non più dopo l’abolizione di quello notturno da/per Venezia). Vi sono però ben 13 corse giornaliere da Sesana, fatto questo che non smuove nessuna coscienza politica? Le ferrovie slovene pare siano disponibili allo sconfinamento almeno fino a Villa Opicina.

Eccola là, la bella stazione di confine, la potenziale porta a oriente della città, a poche centinaia di metri dal tram. Oggi più che mai abbandonata dopo il declassamento. Ma è davvero quello che Trieste si merita, vedersi togliere le ultime possibilità di collegarsi a Lubiana e a Budapest?

La stessa Provincia 5 anni fa grazie al lavoro dell’ing. Barduzzi riuscì a redigere un piano di recupero dei binari della ex Transalpina. Soluzioni peraltro in mano oggi a AdriaA, 3 milioni di euro per un progetto di fattibilità fino al 2013 per una rete di metropolitane regionali da qui a Ferrara.

La volontà crea i gruppi e i gruppi creano “cose”. Di questo, anche di una piccola “cosa” avremmo bisogno. No alla chiusura del museo di Campo Marzio, un treno ogni mezz’ora per Opicina (via S.Giacomo, Rozzol, Università) e da lì i treni allungati da Sesana per Lubiana. Un primo passo in attesa che si sblocchi il confine a sud, che il porto si muova, che Trieste - attorno a cui ruotano pur sempre 300mila persone - finalmente si svegli!

 
 
 
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