Creato da storie il 03/01/2009

FONDALI

Libri, Cinema, SerieTv e Politica

 

« Bianca-MahlerAlla vigilia delle europee »

Sadica TAV a Trieste

Post n°18 pubblicato il 09 Maggio 2009 da storie

Ho a cuore la mia città, Trieste, anche se abito a Roma. E’ per questo che solo tramite il web e i forum sono venuto a conoscenza del progetto della TAV su Trieste, elaborato da un paio d’anni ma solo di recente reso pubblico attraverso il sito di un comune minore della Provincia, come se tutto dovesse muoversi in sordina. In effetti gli elementi per ritenere l’opera un vero DISASTRO ci sono tutti. Si è allarmato fra i primi il giornalista Paolo Rumiz, famoso viaggiatore e narratore di guerre e territori. Anche a lui, è evidente, sta a cuore la città e così dice sul quotidiano locale:
“Sul percorso ad altissimo impatto ambientale si vocifera da quasi due anni, ma Regione, Provincia e Comune capoluogo non hanno mai voluto fornire notizie. (...) Si parla tanto di federalismo, e allora cosa vi è di più federale del coinvolgimento delle popolazioni interessate nel progetto di grandi opere? In gioco, con la Tav attorno al nodo di Trieste, è l’essenza stessa del rapporto democratico fra il Centro e il territorio.”.
Da notare come sul nodo di Trieste, anche grazie al WWF e al Meetup di Grillo, siano piovute diverse proposte negli ultimi anni, volte a rafforzare i collegamenti con l’hinterland e in particolare con la Slovenia. Faccio notare che Lubiana dista da Trieste solo 100km, meno di Venezia, e non esiste UN SOLO treno di collegamento! I treni si possono prendere appena oltre confine, nella località di Sesana (ce ne sono cinque al dì) e non c’è uno straccio di linea, pur essendoci le infrastrutture da metropolitana leggera, che colleghi il centro di Trieste a questa cittadina. E parlano di collegamenti veloci! E che collegamenti, robe da ottovolante!
In pratica, per raggiungere il terminal TAV sloveno si dovrebbe passare con un tunnel di più di 30 km tutto curve sotto il Carso e sotto una pregiata vallata montana. Ricordo che il Carso è un territorio tutto grotte, buche e acque sommerse.
Avverte Rumiz: "I geologi, che avevano avvertito dei rischi di quel tragitto tra Firenze e Bologna, sono stati ignorati dal direttore del lavori (poi ministro) Pietro Lunardi, coi risultati che si vedono: novanta corsi d'acqua, risorgive e pozzi ridotti al minimo o scomparsi per sempre. Ora il rischio è che accada anche qui."
Un’idea assurda che a vederla vien da ridere, se non fosse da piangere, quantomeno per i soldi spesi per il progetto.
“Il treno veloce è indispensabile a togliere Trieste dal suo binario morto e a ricollegarla al suo Hinterland naturale. Ma siamo in Italia, e ahimé molte opere di pubblica utilità, come le centrali eoliche e le grandi discariche, sono dislocate non sulla base di priorità o piani concordati, ma sulla base delle “minori resistenze” del territorio. Una grande azienda si presenta con molti soldi a piccoli Comuni in bolletta e contratta con loro una grande opera pubblica senza l’apertura di un tavolo regionale. Chiaramente è una partita senza storia, in assenza di garanti all’altezza. Non vorremmo accadesse anche da noi, e soprattutto non vorremmo accorgercene solo a cose fatte”. Conclude così il suo articolo Rumiz, e anch’io temo che se non si fa un po’ di casino, questa storia rischia di concludersi con lo stanziamento vincolato dei fondi europei e il trivellamento selvaggio.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ULTIME VISITE AL BLOG

storieFilmmaker70tinaglilucajuly640hotel.tassilorenzo2203robertopedretti15semplicementeromydaunfioredaniela.g0giulio.sacchettiAfroditemagicaphoenix0100claudia.sognoslavkoradic
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963