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Post n°45 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da storie
Ho seguito "Gli ultimi del paradiso" perché girato nella mia bellissima Trieste, e ancora una volta resisto a stento davanti alla fiction nostrana che trovo piena di buche e superficilità, come se scritta e recitata in improvvisazione. Non pare tener conto dei tempi tecnici in cui si evolvono certi processi (e non solo quelli al tribunale che pure ci sono nella trama), abbozza la maggior parte delle personalità (votate inarrestabilmente al buonismo) e soprattutto inserisce un fatto grave come gli incidenti sul lavoro quale pre-testo da cui far partire (e poi chiudere) le relazioni fra i personaggi. Un vero peccato. In relazione a un post del forum "Televisioni" del Corriere-Online in cui per i corsi di sceneggiatura Rai sembra che partecipino anche scrittori di Best-Sellers, mi chiedo come mai vedendo i risultati queste insigni professionalità non riescano nemmeno lontanamente ad emulare l'umanità, la verità, l'evoluzione drammaturgica di una commediola americana così ben riuscita come "Tra le nuvole". |
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