Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« Il mito di MedusaLe statue inscatolate »

Unioni civili ed incivili isterie

Post n°385 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da hieronimusb

Oggi papa Francesco ha detto che non si devono confondere le unioni civili con la famiglia voluta da Dio.
Ora, facendo il punto:
- Duemila anni fa Dio avrebbe permesso che gli uomini macellasero il suo figlio prediletto per stipulare una nuova alleanza con gli uomini stessi.
- Nel secolo scorso il popolo eletto di Dio è stato quasi sterminato da quelli che portavano fibbie alla cintura con stampato "Dio è con noi"
Se fossi una famiglia voluta da Dio non starei sereno!

Ora si sa che la religione non può essere logica altrimenti sarebbe altro da se stessa, c'è però da rimarcare come , ancora una volta in Italia, la chiesa cattolica ed i suoi seguaci si pongano di traverso su questioni che interessano il benessere fisico ed emotivo delle persone.

Il riferimento fatto oggi da papa Francesco, con tutto quel pippone sulla chiesa e su Dio che perseguono il bene della società fa a cazzotti con ciò che si vede dell'istituzione religiosa ed oltretutto non troiva fondamento nella base di uno stato laico.

La costituzione italiana, nei suoi articoli 29,30 e 31 parla della famiglia senza stabilire che essa debba essere formata da persone di sesso diverso e soprattutto non si capisce perchè due uomini o due donne che decidano di condividere la loro vita possano essere un danno per la società stessa, a mio avviso sono molto più dannosi certi atteggiamenti che hanno a fare con un certo tipo di morale più che con l'etica.

Togliamo il velo dall'ipocrisia: La chiesa è sempre stata e sempre sarà sessuofobica.
La sessualità è un'energia potente, che, nelle menti malate di certo clero e di un certo puritanesimo, può portare solo disordine.
Non riescono a concepire un ordine diverso da quello che loro ritengono "naturale" e per questo cercano di limitarlo in ogni modo.
Anche la sessualità all'interno del matrimonio a modo loro dovrebbe essere regolata e solo finalizzata alla procreazione.
Si castrano, si autoinibiscono, soffrono delle pulsioni naturali che il corpo umano produce, ma anzichè interrogarsi sulla naturalezza di questi gesti , di queste sensazioni, tendono a demonizzarle.
Se ai preti fosse concesso di trombare il mondo sarebbe migliore.

Ma anche molti laici hanno problemi nei confronti della sessualità, c'è chi schifa gli omosessuali perchè pensa di essere un maschio vero, come se l'esistenza di chi ha un approccio diverso dal loro potesse contaminarli, ed il problema è proprio questo: La mancanza di una serena sessualità.

Personalmente sono eterosessuale, lo sono sempre stato e non ho mai avuto pulsioni per persone del mio stesso sesso, ma proprio per il fatto che sono sereno nel mio essere maschio, non trovo difficoltà ad accettare chi ha una sessualità diversa dalla mia, credo anzi che una società felice sia miglore di una società triste.

Da sempre la morale è stata la pietra sotto la quale veniva spenta l'allegria, la ricerca della felicità, il benessere delle persone.
Sarebbe il caso di buttare la morale nel cesso ed accedere al concetto di etica, di un'etica laica che tenga conto del bisogno di ognuno di essere felice e che il benessere della società si basa soprattutto sulla somma delle singole felicità.

E non cerchiamo scuse, uteri in affitto, step child adoction per tirare in ballo fantomatici disturbi e pericoli dei bambini, ad un bimbo fa più male se i suoi compagni lo deridono che se è amato da due persone dello stesso sesso.

Impariamo ed insegnamo ai bambini il rispetto ed il mondo sarà migliore

 
 
 
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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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