Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« La potenza è nulla senza...Il giorno della memoria ... »

Pillole

Post n°515 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da hieronimusb

Sono a Napoli per lavoro, sono nella mia stanza di hotel ed ho dei brividi di freddo, forse mi sto prendendo l'influenza, che non sarebbe neppure male , un'occasione per riposare un po', non fosse che mi toccherà guidare con la febbre domani.

Nella stanza accanto alla mia una mandria di ragazzi vocia ad un tono molto alto, lancia strepiti, sposta i mobili, spero si calmino prima che io vada a nanna

Probabilmente è l'ultima volta che verrò qua, l'hotel a 5 stelle è decisamente calato di qualità nel corso degli anni, o forse è per il fatto che ho prenotato online tramite un conosciuto software che mi hanno relegato in una stanza sensa comfort, nell'ala "popolare" della struttura, con il sapone nei dispenser , senza ciabattine e con una doccia così piccina, ma così piccina che appena mi muovevo spostavo la leva dl miscelatore dell'acqua alternando scrosci bollenti a scrosci gelati.

Ho usato il mio bagnodocciaschiumashampoo personale, ma ciò non toglie che una struttura che "se la tira", tratti davvero male i suoi affezionati ospiti.

Anche il ristorante qui sotto si è montato la testa. Un tempo aveva pesce freschissimo, un servizio cordiale come ti aspetteresti a Napoli, quasi un sogno venirci a mangiare.

Oggi il pesce è congelato, (al prezzo del pesce fresco però) e sul menù abbondano i S.Q o S.P, per cui non sai mai quanto andrai a spendere. Ho ordinato uno stuzzico, un antipasto ed un primo, mi hanno portato insieme i primi due e quando ancora ero a metà dell'antipasto è arrivato il primo che quindi ho mangiato tiepido, proprio a me che i cibi piacciono bollenti.
Dico, ma se vi serviva il tavolo non fatemi neppure entrare, già perchè oggi ho trovato la novità del tipo fuori dalla porta che chiama con una ricetrasmittente l'interno e dice "ho qui un singolo , lo faccio entrare?"

Sempre in tema di anatomia femminile, nel ristorante c'è la TV accesa ed al TG5 c'è un servizio sulle Femen, un buon motivo per mostrare un po' di tette , al che dalla platea prettamente maschile del locale si alza un becero coro di commentiche stonerebbero in uno stadio, pensa un po' in un locale dove ti parte una carta da cinquanta per un pasto.

Basta! Pollice verso anche qui!.

Ho lavorato oggi pomeriggio in un'officina dove alle pareti c'erano ritratti della madonna e di Padre Pio, cosa alquanto strana per l'ambiente dove di solito fanno bella mostra di se donnine nude.

In Friuli, mi è capitato di spaventarmi una volta perchè dopo essermi chiuso la porta del bagno alle spalle mi sono voltato e c'era una patata alta almeno trenta centimetri, un primo piano inquietante , quasi la galleria del Frejus.

Ora è piacevole vederla nelle sue dimensioni naturali, ma se diventa esageratamente grande inizia a diventare aggressiva, non parliamo poi di certe pose e certe foto con dettagli quasi da libro di medicina ed una profondità tale per cui riesci a scorgere le tonsille della signorina passando però dalla parte opposta alla bocca:

E poi c'è Napoli!

Sono in tanti i suoi figli che hanno provato a cantarla ed ogni volta si sono accorti che questa città è tutto e niente, è bellissima, piena di storia e di palazzi e poi ci sono i bassi vera e propria pubblicità del degrado.

HA un panorama unico al mondo e cumuli di immondizia accanto a cui la gente scivola più rassegnata che indifferente.
E' viva, popolosa, allegra, attiva tanto quanto è deserta e permeata di una tristezza allegramente atavica.

Sono un po' le caratteristiche di tutte le città, ma qui sono esasperate fino al conflitto e non sai mai come guardarla,...

... forse come una mamma con troppi figli a cui badare.

Napoli è bella, la napoletanità dovrebbe avere una sua patente ed un riconoscimento come patrimonio dell'umanità... e lo dice uno del nord.

Per finire volevo mettere una canzone, "Napule è" di Pino Daniele è troppo scontata, "Napule o' vero" di Eugenio Bennato meriterebbe un'esegesi a parte.

Ho scelto questa, di Sal Da Vinci

 
 
 
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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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