Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2016 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA

I testi contenuti in questo blog, salvo dove specificatamente indicato, appartengono al sottoscritto.
Non valgono una sega, ma se qualcuno volesse copiarli da un'altra parte mi farebbe piacere saperlo.

Grazie

 

Messaggi di Gennaio 2016

Chi decide cosa è sbagliato?

Post n°387 pubblicato il 31 Gennaio 2016 da hieronimusb

La cosa più aberrante della manifestazione di ieri è questo slogan ripetuto in cartelloni, cartellini, fogli volanti e striscioni.
"Sbagliato è sbagliato anche se dovesse diventare legge"
Che nel XXI secolo in Italia qualcuno pretenda ancora di possedere la Verità assoluta e possa decidere, in base alle proprie convinzioni, cosa sia giusto o sbagliato nelle vite degli altri è inconcepibile.
Non sussiste dal punto di vista naturale, non sussiste dal punto di vista etico, scientifico e neppure teologico se proprio vogliamo andare a vedere le cose fino in fondo.
Ci tirano in ballo la natura come a dire "Se è naturale è buono", vorrei ricordare che in natura esiste pure il cannibalismo, qualcuno ha il coraggio di dire che è buono?
In natura accade che un cane allevi un gatto, ci ha intenerito la favoletta di sepulveda sul gatto che insegnò alla gabbianella a volare, ci sono migliaia di casi in cui specie diverse si sono presi cura dei cuccioli di altra specie, con che faccia mi vengono a dire che un umano non può prendersi cura di un cucciolo della sua specie?
Ieri l'organizzatore della manifestazione tal Massimo Gandolfini, ha detto sul palco che il sesso non serve a dar piacere, ma solo a procreare.
Effettivamente lui è sposato, ma ha sette figli adottati, (di cui uno a distanza e quelli li abbiamo un po' tutti, ma non ce ne facciamo pubblico vanto).
Si potrebbe dire maschio non praticante , si potrebbe pensare che gli faccia un po' schifo il contatto fisico con una donna, si potrebbe pensare che forse è uno dei tanti omosessuali frustrati che anzichè cercare una sua propria via alla felicità trovi la sua pienezza nel rovinare la vita a quelli che invece hanno avuto il coraggio di seguire la propria natura.
Ed è proprio di natura che stiamo parlando, perchè l'attrazione sessuale è sempre naturale e se non è rivolta alla procreazione avrà un suo significato, una sua ragione di essere che forse non riusciamo a vedere.
In fondo ognuno di noi ha un cervello, ma qualcuno lo usa per diventare Einstein , qualcun altro per diventare Giovanardi o Adinolfi o peggio ancora Gasparri.
Mi piacerebbe per una volta riuscire ad avere, con questi fanatici, una discussione seria, che verta su tanti temi, che passi anche dalla teologia per dimostrare loro che la battaglia che stanno conducendo, non solo è sbagliata, ma è solo un gioco di potere vecchio come la religione.
Forse aprendo gli occhi capirebbero che esiste una Verità tutta da ricercare e non preconfezionata da altri
Troverebbero un vero scopo nella loro vita

 
 
 

Le statue inscatolate

Post n°386 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da hieronimusb

Solo in un paese di sessualmente disturbati si poteva trovare un solerte funzionario che "per non turbare" il presidente iraniano in vistita, fa inscatolare statue che fanno parte del patrimonio artistico nazionale e mondiale.

Vorrei conoscere questo funzionario e chiedergli, (a parte quanto sono state pagate quelle scatole), cosa ne pensa delle unioni civili e mi giocherei i gioielli di famiglia che troverebbe un sacco di se e ma...
...perchè è evidente che se arrivi a pensare che due tette di marmo , possano turbare qualcuno è soltanto perchè ne sei turbato tu per primo! ed il grosso problema di noi italiani è che ci reputiamo emancipati e civili, ma nell'intimo la gran parte sconta ancora anni di repressione sessuale ed autocastrazione.

Le unioni civili in Italia faticano ad essere approvate, non già per il timore di ripercussioni sulla società, sui bambini ecc... ma perchè la gran parte degli italiani ha paura del sesso e di quella energia che è connaturata all'atto d'amore in se

Questo fatto ci apra gli occhi, sia l'inizio di una psicoterapia di popolo che ci traghetti verso un paese migliore, che vive la sessualità con gioia anzichè eccedere da ul lato con la repressione dall'altro con la trasgressione.

Quanto al nostro patrimonio artistico e culturale, vorrei ricordare che è unico, cerchiamo di esserne orgogliosi, cerchiamo di conservarlo e mantenerlo, quella è anche la nostra identità, rispettiamolo e rispettando noi stessi rispetteremo anche chi viene a visitarci qualunque sia il suo scopo.

Sono gli integralisti che noi biasimiamo a distruggere le opere d'arte, evitiamo di essere una piccola imitazione sbagliata anche di questi

 
 
 

Unioni civili ed incivili isterie

Post n°385 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da hieronimusb

Oggi papa Francesco ha detto che non si devono confondere le unioni civili con la famiglia voluta da Dio.
Ora, facendo il punto:
- Duemila anni fa Dio avrebbe permesso che gli uomini macellasero il suo figlio prediletto per stipulare una nuova alleanza con gli uomini stessi.
- Nel secolo scorso il popolo eletto di Dio è stato quasi sterminato da quelli che portavano fibbie alla cintura con stampato "Dio è con noi"
Se fossi una famiglia voluta da Dio non starei sereno!

Ora si sa che la religione non può essere logica altrimenti sarebbe altro da se stessa, c'è però da rimarcare come , ancora una volta in Italia, la chiesa cattolica ed i suoi seguaci si pongano di traverso su questioni che interessano il benessere fisico ed emotivo delle persone.

Il riferimento fatto oggi da papa Francesco, con tutto quel pippone sulla chiesa e su Dio che perseguono il bene della società fa a cazzotti con ciò che si vede dell'istituzione religiosa ed oltretutto non troiva fondamento nella base di uno stato laico.

La costituzione italiana, nei suoi articoli 29,30 e 31 parla della famiglia senza stabilire che essa debba essere formata da persone di sesso diverso e soprattutto non si capisce perchè due uomini o due donne che decidano di condividere la loro vita possano essere un danno per la società stessa, a mio avviso sono molto più dannosi certi atteggiamenti che hanno a fare con un certo tipo di morale più che con l'etica.

Togliamo il velo dall'ipocrisia: La chiesa è sempre stata e sempre sarà sessuofobica.
La sessualità è un'energia potente, che, nelle menti malate di certo clero e di un certo puritanesimo, può portare solo disordine.
Non riescono a concepire un ordine diverso da quello che loro ritengono "naturale" e per questo cercano di limitarlo in ogni modo.
Anche la sessualità all'interno del matrimonio a modo loro dovrebbe essere regolata e solo finalizzata alla procreazione.
Si castrano, si autoinibiscono, soffrono delle pulsioni naturali che il corpo umano produce, ma anzichè interrogarsi sulla naturalezza di questi gesti , di queste sensazioni, tendono a demonizzarle.
Se ai preti fosse concesso di trombare il mondo sarebbe migliore.

Ma anche molti laici hanno problemi nei confronti della sessualità, c'è chi schifa gli omosessuali perchè pensa di essere un maschio vero, come se l'esistenza di chi ha un approccio diverso dal loro potesse contaminarli, ed il problema è proprio questo: La mancanza di una serena sessualità.

Personalmente sono eterosessuale, lo sono sempre stato e non ho mai avuto pulsioni per persone del mio stesso sesso, ma proprio per il fatto che sono sereno nel mio essere maschio, non trovo difficoltà ad accettare chi ha una sessualità diversa dalla mia, credo anzi che una società felice sia miglore di una società triste.

Da sempre la morale è stata la pietra sotto la quale veniva spenta l'allegria, la ricerca della felicità, il benessere delle persone.
Sarebbe il caso di buttare la morale nel cesso ed accedere al concetto di etica, di un'etica laica che tenga conto del bisogno di ognuno di essere felice e che il benessere della società si basa soprattutto sulla somma delle singole felicità.

E non cerchiamo scuse, uteri in affitto, step child adoction per tirare in ballo fantomatici disturbi e pericoli dei bambini, ad un bimbo fa più male se i suoi compagni lo deridono che se è amato da due persone dello stesso sesso.

Impariamo ed insegnamo ai bambini il rispetto ed il mondo sarà migliore

 
 
 

Il mito di Medusa

Post n°384 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da hieronimusb

E' aberrante che i padri seppelliscano i figli, ma è nell'ordine naturale delle cose che siano i figli ad accompagnare i genitori fino alla soglia dell'ultimo viaggio completando quel cammino di apprendimento attraverso le parole, ma soprattutto attraverso l'esperienza di vita che è iniziato con la nascita e si è sviluppato nel corso degli anni.
 
Mistero doloroso sono la malattia e la morte, soprattutto mistero, di cui non conosciamo lo scopo, nè tantomeno il dopo.
 
Arrivati sull'ultima soglia sono accomunati il credente e l'ateo dal medesimo timore, perchè al di là di tutto resta il dubbio, l'ignoto al quale non sappiamo guardare.
 
Mi è stato consigliato di riflettere sul mito di Medusa e Perseo e sul simbolismo che accompagna questo mito.


 
Medusa era una delle Gorgoni, l'unica mortale, trasformata da Athena in un un mostro orrendo per essersi vantata dei suoi capelli dopo aver giaciuto con Poseidone sull'altare della dea.
 
Ali d'oro, squame lucenti sul collo, denti aguzzi,, groviglio di serpenti al posto dei capelli, ma soprattutto lo sguardo che rendeva di pietra chiunque la guardasse,  stava con le sue sorelle Eurialo e Steno, sull'estremo confine dell'Oceano , dove regna la Notte e dove si trova il giardino delle Esperidi.
 
Il re Polidette, che insidiava la madre di Perseo, per levars di torno costui lo inviò ad uccidere Medusa.
Athena gli venne in aiuto e gli donò uno scudo lucente ed Hermes una spadacapace di tagliare il metallo , per altre vie che non sto a raccontare si procurò sandali alati, un mantello che lo rendeva invisibile ed un sacco magico in cui raccogliere la testa di Medusa.
 
Giunse sull'isola delle Gorgoni mentre queste dormivano, usando lo scudo come specchio in modo da non essere pietrificato dallo sguardo del mostro si avvicinò a Medusa ed usando la spada le recise la testa. Dal sangue versato di Medusa nacque Pegaso, il cavallo alato ed un piccolo guerriero di nome Crisaore.
 
Perseo mise la testa nel sacco e se ne andò in groppa a Pegaso, nascosto alla vista delle Gorgoni infuriate e vendicative dal mantello magico, nel viaggio di ritorno incontrerà Andromeda, userà più volte come arma la testa di Medusa, ma questo è un altro mito.
 
Medusa in greco significa "colei che domina", la "sovrana", rappresenta il mistero della morte, così orrendo che rende impietrito chi gli si avvicina e che può essere guardato solamente riflesso attraverso uno specchio.
 
Ma chi è che rende questo mistero così orrendo? Nel mito è Athena, ossia la ragione,  il pensiero logico, la scienza.
Sono i nostri tentativi di andare al di là delle nostre capacità fisiche e cognitive, perchè si tratta di guardare la paura del non esistere, del non essere.
Medusa è il mostro affascinante con le sue ali d'oro che sembrano invitare al volo, con le squame di metallo cangiante, ma se provi ad affrontarla a viso aperto ti uccide.
 
Medusa non è Thanatos, la morte, gli antichi greci non l'avrebbero mai confusa, ma è la paura che la morte suscita, è messa a guardia del regno della notte, quando i sensi non riescono più ad aiutarci perchè l'oscurità ci ha resi ciechi.
 
E chi è che aiuta Perseo il figlio nato da Giove e da una mortale (Danae) ad affrontare la morte? Ancora una volta è la ragione che gli consiglia di non guardarla direttamente, ma riflessa in uno scudo che gli funga da specchio.
 
Anche nella religione cristiana  ritroviamo le simbologie di questo mito, con Cristo, nato da un Dio e da una donna il quale "morendo sconfisse la morte e ci condusse alla vita eterna". Attraverso Cristo che è il nostro specchio noi possiamo guardare all'ultimo sipario senza restarne annichiliti.
 
Attraverso il cammino di chi ci ha preceduti nella vita noi abbismo lo specchio per guardare a quello che inevitabilmente sarà il nostro destino e proprio perchè è inevitabile, che abbiamo bisogno di quella strada, di quell'insegnamento e ce lo ricorda ancora una volta Athena, la nostra ragione, sul cui scudo è rappresentata la testa di Medusa, ad indicarci, quasi ce ne fosse bisogno, che oltre quella porta non porteremo nulla e ciò che resterà di noi sarà il ricordo delle cose che abbiamo fatto.

 
 
 

Vita, coscienza, individui

Post n°383 pubblicato il 12 Gennaio 2016 da hieronimusb


E se la vita e la coscienza non fossero legate univocamente e potessero esistere autonomamente?

Quando qualcuno muore è consolazione per chi rimane pensare che non sia tutto finito li, che qualcosa rimanga e sopravviva alla fine fisica del corpo.

Ogni individuo è diverso dagli altri, ogni individuo ha coscienza di se, si percepisce nel tempo e nello spazio come essere a se stante ed è questo che ci avvicina e ci allontana dagli altri ed è questa individualità che ci viene a mancare quando una persona cara varca la soglia.

Ora, se mi guardo intorno scopro che questa individualità non appartiene solo alle persone, ma anche agli animali.
La micia di casa ha atteggiamenti suoi propri, differenti da quelli di altri gatti, ha un suo modo di comunicare, una sua individualità e , spesso, le si può scorgere anche una sorta di tristezza che è metafisica, non può essere ricondotta solo all'istinto, quando la gatta è ferma a guardare il nulla, quando l'espressione del suo muso è contorno di due occhi che fissano qualcosa che è al di là del visibile si potrebbe dire che stia davvero pensando, quindi la gatta di casa potrebbe addirittura avere coscienza di se.

Può essere allora una caratteristica degli animali superiori?

Beh, no, se guardo alcuni cani per strada o al guinzaglio dei loro padroni non ho la stessa impressione, se scendiamo poi di livello ed arriviamo agli insetti, troviamo casi di esseri complessi in cui migliaia di singoli operano come un unico organismo

Un alveare , un formicaio, sono esempi di un unico "individuo", magari non pensante, ma operante come un organismo complesso suddiviso in migliaia di parti separate l'una dall'altra, come il nostro corpo è formato da miliardi di cellule diverse, ma che operano tutte per un unico fine.

Se un'ape muore un'altra prende il suo posto, se una nostra cellula muore viene rimpiazzata senza problemi.

L'ape, la cellula sono vive, ma non hanno coscienza.
L'alveare è vivo, ma forse non ha coscienza
La Micia, l'uomo sono vivi ed hanno coscienza

Può esistere il passo successivo, ossia una Coscienza che non appartenga ad alcuna vita?

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963