Il FORUM LIBRI crea racconti da commentare. Laboratorio di scrittura per chi ha voglia di cimentarsi, vetrina per coloro che già sanno scrivere, ma soprattutto palco incontrastato per seguire le avventure dei protagonisti del romanzo rosa più trash dell'anno (fino al prossimo!): Come le palme al sole! Rosa shocking è il suo colore naturale ;-))) PS: per chi volesse inviare racconti (nn per forza rosa-trash), scrivere a: suede68@digiland.it CIAO MITICI!!!
Buongiorno! Dobbiamo proseguire nel nostro excursus nella storia della musica e sinceramente, se si parla di punk e si guarda a casa nostra, non si può saltare un gruppo musicale che in Italia ha fatto davvero dei miracoli. Peraltro i componenti sono tutti miei concittadini, quindi è con grande onore che vi presento immediatamente i CCCP - fedeli alla linea, capitanati da Giovanni Lindo Ferretti, nato fra i monti di Cerreto Alpi (RE) nel 1953. Zona di partigiani, come tutte quelle montane della nostra regione.
Mi lascio andare un po' ai ricordi. Era il 1986 quando da pischella ero in una compagnia di dark che si ritrovava a Reggio Emilia, in Piazza Del Monte, nel cuore cittadino e mentre noi facevamo i "bruciati", travestiti da Siouxsie o da Robert Smith, vedevamo passare Giovanni Lindo che andava a suonare nelle sale prove messe a disposizione gratuitamente dal comune, sentivamo un salto al cuore e il silenzio dominava la Piazza. Allora la scena emiliana era molto attiva e d'avanguardia, esisteva un locale fra Reggio e Modena che faceva musica punk, dark, psychobilly, metallo pesante. Veniva gente da tutta Italia al sabato sera per ballare al mitico Mascotte di Nonantola (non esiste più, non è pubblicità occulta). Si entrava e c'erano piste per i metallari, per gli skins, per i dark che leggevano libri con aria blasée negli angoli più scuri. Oggi vedo gente che poga su Song 2 dei Blur... mi viene da ridere! Noi pogavamo con i Sex Pistols, i Clash, i B52, i Ramones, i Violent Femmes, i Fuzztones, i Meteors. Quella sì che era musica da pogo! E la gente davvero volava per il locale. Mio fratello che è un fanciullino di 1 metro e 91 non riusciva a stare in pista, soprattutto se salivano le skin, delle donne con pochi ormoni femminili e muscoli da wrestler. Perché tutte queste chiacchiere? Perché è importante per capire chi erano i CCCP e da dove uscivano. In effetti loro si sono sempre autodefiniti un gruppo di "musica melodica emiliana". Uno che non sa una cippa magari pensa al liscio di Casadei o a Orietta Berti, ma se si vede la definizione applicata al clima da me appena descritto, forse si rende conto che cosa significa. Qualche anno prima erano venuti i Clash a Reggio Emilia, in un live che è stato il mio primo concerto e in cui iniziai a capire cos'era la musica e come me molti altri immagino. Il nome stesso del gruppo, l'acronimo CCCP che riporta all'ex Unione Sovietica, prendeva origine dalla cultura comunista dominante nella provincia emiliana, soprattutto nel triangolo Reggio Emilia - Modena - Bologna. Anche il titolo del primo album la dice lunga in questo senso: Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età, che contiene il brano "Emilia paranoica" un autentico must per gli estimatori italiani ed europei della musica punk. Emilia di notti dissolversi stupide sparire una ad una impotenti in un posto nuovo dell'A.R.C.I. Emilia di notti agitate per salvare la vita Emilia di notti tranquille in cui seduzione è dormire Emilia di notti ricordo senza che torni la felicità Emilia di notti d'attesa di non so più quale amor mio che non muore e non sei tu e non sei tu EMILIA PARANOICA EMILIA PARANOICA PA.RA.NOI.CA. PA.RA.NOI.CA. aspetto un'emozione sempre più indefinibile. Nel 1988 finalmente vengono scoperti da una grossa casa discografica, la Virgin, la quale ripubblica tutto il materiale del gruppo in un unico album: Compagni, cittadini, fratelli, partigiani/Ortodossia II. Nel 1989, con la caduta del Muro di Berlino si scioglie per coerenza anche il gruppo. Dalle ceneri nasceranno i CSI, ma questa è un'altra storia.
Questo video mi fa impazzire perché gli edifici che fanno da sfondo alle immagini del gruppo sono veramente i vecchi padiglioni del manicomio qui di Reggio Emilia, che ebbe l'onore di ospitare il primo "sanatorio" (si chiamava così) italiano. Alcuni miei parenti ci lavorarono. Ed esiste veramente il padiglione Lombroso.
Dopo la legge del 1980, con la relativa chiusura dei manicomi, la struttura ora è stata sanata a adibita a università e a reparti ospedalieri.
Erano veramente tantissime palazzine, molto belle peraltro, nella zona chiamata "San Lazzaro", tant'è che a tutt'oggi quando a Reggio si dice: "Quello è uno da San Lazzaro" si intende appunto che è matto.
Mi fa morire che abbiano ambientato lì il video.