A Modo Mio

Ribloggando...

Manlio Collino.

Il barrito del camaleonte

Conosco un tizio di 55 anni che ha fatto tanti di quegli interventi di chirurgia estetica (blefaroplastica, lifting, liposuzione, addominoplastica) da sembrare un quarantenne ben tenuto. O un trentenne mal tenuto. Comunque, un finto giovane. E’ Renziano (finto comunista) ed essendo gay ha celebrato l’unione civile (finto matrimonio) col suo compagno. Hanno anche affittato un utero per avere quel bel figlio di cui lui è il genitore 2 (finta madre). Mi ha raccontato la sua giornata. La mattina si alza e si mette la dentiera (denti finti) e il parrucchino (capelli finti). Poi fa colazione con caffè d’orzo (finto caffè) e latte di soia, e si fuma la sua bella sigaretta elettronica (finto fumo). Quindi esce, sale sulla sua bici elettrica (finto motorino) e va a svolgere il suo ruolo d’impiegato pubblico in distaccamento sindacale (finto lavoro). Legge La Stampa (a Torino detta “la busiarda”) da cima a fondo, poi si mette al Pc e col suo nick name (finta identità) si fa qualche ora sui social. Ogni tanto, come impone il suo ruolo di sindacalista, fa anche finta di difendere i lavoratori. La sera, uscendo, timbra i tre o quattro cartellini di colleghi assenti che aveva timbrato al mattino in entrata (finte giornate di lavoro), poi va a cena col suo compagno in una delle tante false piole vegetariane del centro. Mangiano bistecca di soia (finta carne), tofu (finto formaggio), bagna caoda senz’aglio (falsa bagna caoda) e bevono birra analcolica. Dopo cena il suo compagno va a casa dal bambino (la baby sitter non è finta, e costa) e lui va al cinema a vedere un film di Nanni Moretti (finto regista). Una sera gli è venuta anche voglia di andare in quel finto bordello che hanno aperto a Torino per provare il sesso col bambolo in lattice. Ma poi ha desistito. “Perché?” gli ho chiesto. “Màh… non mi piacciono le cose finte”.