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http://www.libreidee.org/2013/09/fukushima-tokyo-ammette-il-rischio-apocalisse-e-adesso/ evacuare metà pianeta, forse ,ci farebbe capire in che misura va rispettato il sistema solare |
Post n°43 pubblicato il 18 Giugno 2013 da danbart
Un' età è solo un'età però poi c'è una maggiore come dir che la minore non è poi una proprietà che si avvale di un discorso da poter valer qualcosa ma rimane in un percorso di una zona tenebrosa può continuar per sempre a far parte di un insieme proponendo dei pensieri come un fiore dentro a un seme. Vale a dire che l' igiene per esempio vale poco da bambini non conviene andar troppo verso il fuoco, è da questo che capisci, l' entusiasmo vale tanto fino al punto che guarisci un tuo demone co' un santo presentato tra i ricordi ti distrae la percezione e lo sporco c' hai pulisci lo trasformi in perfezione.
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Spesso mi chiedo se si possa,quando il corpo manifesta degli acciacchi,lasciar sviluppare i sintomi affinchè la potenzialità di questi abbia un effetto benefico. La cosa non è così innovativa dato che certi dottori sconsigliano di abbassare immediatamente la febbre in caso di tosse per consentire al calore di sciogliere il muco oppure come faceva il mio maestro di chitarra legare con un elastico le dita per incitarle ad aprirsi di più.I problemi diventerebbero delle risorse...chi ha problemi di circolazione( a parte cercare di rimuoverne le cause) strusciando ortica sulle estremità la promuoverebbe. Chi tende alle allergie secondo questo ragionamento non dovrebbe a priori demonizzarle. Chi ha dei conoscenti con cui c'è poca affinità potrebbe non evitarli trovandoci un motivo per allargare la sua conoscenza |
Post n°41 pubblicato il 21 Ottobre 2012 da danbart
INSIEME A TUTTO IL RESTO L'intervento umano, come il risultato della sua assenza, nell'ambiente, dà modifica, assieme a tutto il resto del possibile, in maniera diffusa, unicamente allo stesso ambiente e non ad una sola specie. Secondo logiche conosciute o evitando più o meno volutamente più interpretazioni di queste, vedo che all'apparenza ci differenziamo dalle altre forme di vita, le quali nidificano spesso in zone , a nostra idea, non sicure. Per questo fatto la sopravvivenza di tali ambienti deve fare i conti con la facile eventualità come il muovere una vecchia tavola o una pietra, nel qual caso intricati sistemi atti a gestire l'umidità o gli attacchi di altri predatori vengono spesso abbandonati o aggiornati contro questi imprevisti. |
Post n°40 pubblicato il 25 Settembre 2012 da danbart
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Post n°39 pubblicato il 28 Giugno 2012 da danbart
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Lo spazio aperto che potremmo considerare apprezzando l'offerte date dal periodo storico presente, eventualmente, mi fanno pensare ad un futuro dove il valore economia sia condiviso da chiunque abbia interesse all'altro, limitando quindi le divisioni nazionaliste o continentali solo ad un ricordo di un percorso utile per giunger qua ed aver contribuito allo sviluppo delle sfaccettature che abbiamo oggi. L'analisi della priorità e il diritto ad avvalersene per dettar privative potrebbe avere, e mi sembra la soluzione migliore per combattere la cosiddetta criminalità, la giusta tendenza di sfociare a pelo libero, cioè con moneta unica ed utilizzo delle risorse fondamentali al di là del servire il" proprio territorio" ma, ridimensionando anche il valore della famiglia inteso come una privazione a chi non viene accettato in essa, usare in pratica recinzioni solo per opporsi se è il caso,a forme di vita non controllabili . Altrimenti staremmo solo togliendo quello che una sorgente dà ad una pianura per causa di una ben fatta captazione utile solo a dissetare pochi "fortunati" isolati dal resto delle cose essenziali per loro stessi. |
Post n°36 pubblicato il 13 Aprile 2012 da danbart
La possibilità di essere in un posto include eventualmente il fatto di esserci già mentre lo starci preclude il poterci andare... per questo la condivisione di un termine come percorso è da considerarsi tale preferibilmente grazie anche alla sua provenienza, come valore di passaggio e in previsione di un orizzonte, anche se non ben definito. |
Penso che il fotovoltaico sia già una buona scelta per difendere l'ambiente ma visto che il calore che sviluppa (cioè la corrente elettrica) serve principalmente a noi e meno all'ecosistema, credo sarebbe una buona norma , dove è possibile ( sui rilievi ) utilizzarlo preferibilmente per realizzare opere di sollevamento idrico. Questo darebbe "energia" vera per la terra e potrebbe con delle semplici turbine essere ugualmente utile per noi, specie se interessati ai prodotti della terra che offrirebbe molte più zone fertili. Qualcuno ne sa qualcosa? |
Come in un confronto son costruttivi i silenzi, così i venti modellano il terreno portando, togliendo elementi presenti riempiono il vuoto prendendolo in pieno così già che tacciono sempre i sapienti, si formano pure gli spazi col freno che perde la corsa dell'utile evento deciso dal umido ed umile vento facendosi posto costringe energia a far tappo a un percorso costruisce una via, per percorrerla in seguito porta soccorso ed assiste la crescita di una magia che alla valle assettata poi produrrà un sorso da far credere che tutto questo presente è nato da un punto per noi detto sorgente. ... |
La connessione tra tanti cervelli espone il fare di tutti a molte più critiche che , se appropriate, lo ceselleranno a misura del pianeta. Sta alla cautela nel muoversi che possiamo limitare gli inevitabili costi del nostro ingombro |
<iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/1ahoQ419eqk" frameborder="0" allowfullscreen></iframe> PERCHE' NON SI SVILUPPA QUESTI PROGETTi, VISTO ANCHE CHE IL GOVERNO E' ANCHE TECNICO? |
Siccome chiudono SPLINDER dove avevo un blog ,sposto quel che era lì per non perderlo FISIOLOGIA MINERALE lunedì, 25 aprile 2011 LEGGERE LE CREPE Nei periodi di siccità appaiono, per scomparire dopo le prime piogge,fratture nella terra, spesso diramandosi in relazione ai ristagni più persistenti. Queste servono alla tessitura del terreno per difendere ,come ultima risorsa, le successioni metamorfiche dettate dal interazione tra sottosuolo e sostanze nutritive di superfice, altrimenti la dilatazione o contrazione della terra deturperebbe l'assetto deciso dall'habitat, facendolo diventare più inospitale. Un pò come il respiro ossigena i corpi, così piante e nidificazioni tollerano e si arricchiscono di questo fatto, restando ben'ancorate le prime e spingendo le tane più a fondo i/le secondi/e. Non è quindi consigliabile, per rispettare i cicli biodinamici ,arare queste zolle in questi momenti a meno che non si voglia miratamente variare l'offerta biocenotica agli esseri presenti, cosa che se non ben studiata può portare a sofferenze anche gravi e inaspettate, poi causa di sovrannumero di specie lesive perchè predominanti e senza antagonisti competitivi se non su lungo periodo. Molto più utile approfittare di questi accessi al sottosuolo per inserire radici e tuberi in grado di sopravvivere alla successiva richiusura ,formanti risorsa nutritiva ,ombreggiante e strutturante. | CON GLI OSTACOLI SI CRESCE Sempre pensando alla vitalità dell'ecosistema, senza dividerlo in specie e sottospecie, possiamo pensare all'utilità per un'azione quando si trova ad essere ostacolata da un imprevisto. In questi giorni per esempio l'entusiasmo di certi verso l'utilizzo diffuso dell'energia nucleare, grazie all'imposizione dettata dall'ambiente( da una parte purtroppo...)si sta ridimensionando, diventando cioè più reale e questo per un ostacolo. A parte questo nota dovuta, vista la gravità della situazione, i rallentamenti al raggiungimento di un idea prefissata han sempre da fare i conti con l'imprevedibilità futura. E' proprio con questa che il sistema "linfatico"terrestre non si ripete finendo in dei loop distruttivi per il mantenimento della dimensione dinamica che credo in futuro sia necessario studiare per cercare di domare la casualità degli avvenimenti sfociabile quindi eventualmente nel collasso dell'intero nostro,unico, pianeta. Ad oggi stiamo facendo il contrario radunando tonnellate di Plutonio cosi' da costituire una probabile catastrofe! | TUTTO HA PIU' O MENO UN' ANIMA E SI MUOVE SECONDO LOGICA Non so se vi è mai capitato di pensare a quello che ,con la terra si forma secondo un senso. Può esser vitale o apparentemente statico, può esser capito più o meno, ma partecipa a qualsiasi cosa lo circonda, come il vento scava la roccia o questa galleggia sull'acqua, tutte e due cose paradossali ma reali. Certe piante per esempio (Ficaria,Aro), si fanno di proposito franare per propagarsi e sopravvivere al loro stesso esubero, evolvendosi col terreno e mantenendolo cosi' della nativa tessitura, rallentandone il deterioramento cosi da costruire un sistema autopoietico. Non dovremmo, come in passato, considerare la terra diversa dalle cose animate...ma come per queste valutarne il carattere e l'habitat ideale. |
Post n°28 pubblicato il 24 Dicembre 2011 da danbart
Sospende i pesi considerandoli in relazione al vento percorre sulle forme sollevando il loro vapore pretende spinta e cerca spazio per far volare , spento ciò che non può restar nella cenere e nel cuore dove come in noi si costituisce la carica che dà ragione all'oppurtunità di vivere attirante dote di un'antica pratica prospera ma timida da non voler prendere tanto nel bagnato quanto nello smuovere, atto fatto spesso da chi non lo s' attendere che capisca, l'altro, cosa sta per cuocere |
Parrebbe superfluo ripetere ciò che è passato, se quello per cui si potrebbe fare non lo stessimo già facendo. Le cose che stanno per accadere interessano, tanto gli avvenimenti che l'han generate, quanto le situazioni che stanno ad attenderle. Una goccia non è mai immobile. Se non si sta staccando da quel che ha percorso, torna su se ed asciugando forma. Ha una forza che la spinge, aria che la circonda e interesse ad andare avanti. Questo perchè:" L'acqua che scende dal monte ha una proprietà particolare, la coda le spinge la testa o almeno da questa si fà tirare...". E' l'inizio di una canzone che scrissi pensando all' incertezza del salire o scendere di un animale in cerca d'acqua, diviso tra prospettive lungimiranti come una sorgente o una grondaia, finestre su terra e cielo, oppure facili consumi come gli stagni e i fiumi, polmoni e arterie di un organismo sempre attivo. Cioè ciò che c'ha sfamato o dissetato ieri può non esser sufficiente a quello cui s'ambisce rendendo il trascorrere del tempo, a discrezione dell'interesse e in relazione a questo più che alla realtà. Un progetto si rivela improponibile quando l'orizzonte è ben conosciuto, meno invece se l'obbiettivo è vago, dimensionato alla possibilità disponibile. Se vivi nell'incertezza, in cui non è detto che si riesca a mangiare secondo voglia, tutti i giorni, come fanno le piante che sono in attesa della pioggia,impari ad assorbire altre cose, meno percettibili. Il volere ambire a tutto e subito ci ha portato alle catastrofi naturali dei nostri giorni, percorso obbligato nell'apprendimento di una difficile ma vera coesistenza di specie diverse in un ambiente che sappia accoglierle. Le modifiche che apportiamo all'ambiente hanno valori che non abbiamo ben capito e dovremmo riconsiderarli: un tubo, utile per certi scopi, esclude la possibilità di dar nutrimento alla terra, concentrando energià altrimenti diffusa in maniera più fruttuosa . La forte concentrazione di forme di vita in ristretti spazi ha portato a questo, la proprietà privata ha continuato a dividere il buono dal cattivo, basta un pinzotto di zanzara per segregarci dietro a dei timori...ma possiamo ancora scrivere |
Post n°26 pubblicato il 21 Ottobre 2011 da danbart
che coraggio è altissimo |
Inviato da: cielostellepianeti
il 26/03/2013 alle 16:36
Inviato da: danbart
il 31/03/2012 alle 21:52
Inviato da: andrew_mehrtens
il 30/03/2012 alle 23:54
Inviato da: PERLASNAKE
il 04/02/2012 alle 18:12
Inviato da: dueoreper1Nick
il 22/01/2012 alle 10:04