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I MIEI BLOG AMICI

 

Sito denuclearizzato

 

 

Il mondo è uno per tutti

Post n°46 pubblicato il 10 Agosto 2016 da danbart
 
Foto di danbart

Un consiglio a chi è fermo al confine a Ventimiglia 
Pensate all Occitania. È una zona della terra che se ne frega dei confini, va dall Italia alla Francia da millenni prima che dei superficiali ( questo siete governatori se continuate a credere alle NAZIoni) dividessero la terra in base ad apparati amministrativi oggi obsoleti. Cercatela. La si balla e se avete voglia di essere accolti, su per i monti, c è posto ma attenti. Non si usa la forza. Il paese vi risponde compatto. 
Anche qui in Toscana se vivete sui monti non siete in una regione ma seguite i venti che qui nascono e vanno  in ogni posto al di la del titolo che si da alla terra. Sui monti c è bisogno di gente che lavora e lo stato manca. Coraggio

 
 
 
 
 

Sappiamolo e parliamone

Post n°44 pubblicato il 28 Settembre 2013 da danbart
 

http://www.libreidee.org/2013/09/fukushima-tokyo-ammette-il-rischio-apocalisse-e-adesso/

evacuare metà pianeta, forse ,ci farebbe capire in che misura va rispettato il sistema solare

 
 
 

VEDI TE

Post n°43 pubblicato il 18 Giugno 2013 da danbart

Un' età è solo un'età

 però poi c'è una maggiore

come dir che la minore

 non è poi una proprietà

che si avvale di un discorso

 da poter valer qualcosa

ma rimane in un percorso

 di una zona tenebrosa

può continuar per sempre

 a far parte di un insieme

proponendo dei pensieri

 come un fiore dentro a un seme.

Vale a dire che l' igiene

 per esempio vale poco

da bambini non conviene

 andar troppo verso il fuoco,

è da questo che capisci,

 l' entusiasmo vale tanto

fino al punto che guarisci

 un tuo demone co' un santo

presentato tra i ricordi

 ti distrae la percezione

e lo sporco c' hai pulisci

 lo trasformi in perfezione.

 

 
 
 

Si possono utilizzare certi malanni

Post n°42 pubblicato il 26 Marzo 2013 da danbart
 

Spesso mi chiedo se si possa,quando il corpo manifesta degli acciacchi,lasciar sviluppare i sintomi affinchè la potenzialità di questi abbia un effetto benefico. La cosa non è così innovativa dato che certi dottori sconsigliano di abbassare immediatamente la febbre in caso di tosse per consentire al calore di sciogliere il muco oppure come faceva il mio maestro di chitarra legare con un elastico le dita per incitarle ad aprirsi di più.I problemi diventerebbero delle risorse...chi ha problemi di circolazione( a parte cercare di rimuoverne le cause) strusciando ortica sulle estremità la promuoverebbe. Chi tende alle allergie secondo questo ragionamento non dovrebbe a priori demonizzarle. Chi ha dei conoscenti con cui c'è poca affinità potrebbe non evitarli trovandoci un motivo per allargare la sua conoscenza

 
 
 

NOTE DI AGRICOLTURA

Post n°41 pubblicato il 21 Ottobre 2012 da danbart

INSIEME A TUTTO IL RESTO

L'intervento umano, come il risultato della sua assenza, nell'ambiente, dà modifica, assieme a tutto il resto del possibile, in maniera diffusa, unicamente allo stesso ambiente e non ad una sola specie.

Secondo logiche conosciute o evitando più o meno volutamente più interpretazioni di queste, vedo che all'apparenza ci differenziamo dalle altre forme di vita, le quali nidificano spesso in zone , a nostra idea, non sicure.

Per questo fatto la sopravvivenza di tali ambienti deve fare i conti con la facile eventualità come il muovere una vecchia tavola o una pietra, nel qual caso intricati sistemi atti a gestire l'umidità o gli attacchi di altri predatori vengono spesso abbandonati o aggiornati contro questi imprevisti.

 
 
 

CRESCERE PER AIUTARCI

Post n°40 pubblicato il 25 Settembre 2012 da danbart

http://youtu.be/p9G-tWwFyPs

Un possibilità da poter vedere per poter fare il possibile del futuro. 

 
 
 
 
 

LE SCORIE DI COMODO

Post n°38 pubblicato il 20 Maggio 2012 da danbart
 

http://youtu.be/BH17B8WO_IY

NOTIZIE DA SAPERE INTORNO AL NUCLEARE

 
 
 

Pari priorità

Post n°37 pubblicato il 24 Aprile 2012 da danbart
 

Lo spazio aperto che potremmo considerare apprezzando l'offerte date dal periodo storico presente, eventualmente, mi fanno pensare ad un futuro dove il valore economia sia condiviso da chiunque abbia interesse all'altro, limitando quindi le divisioni nazionaliste o continentali solo ad un ricordo di un percorso utile per giunger qua ed aver contribuito allo sviluppo delle sfaccettature che abbiamo oggi.

L'analisi della priorità e il diritto ad avvalersene per dettar privative potrebbe avere, e mi sembra la soluzione migliore per combattere la cosiddetta criminalità, la giusta tendenza di sfociare a pelo libero, cioè con moneta unica ed utilizzo delle risorse fondamentali al di là del servire il" proprio territorio" ma, ridimensionando anche il valore della famiglia inteso come una privazione a chi non viene accettato in essa, usare in pratica recinzioni solo per opporsi se è il caso,a forme di vita non controllabili .

Altrimenti staremmo solo togliendo quello che una sorgente dà ad una pianura per causa di una ben fatta captazione utile solo a dissetare pochi "fortunati" isolati dal resto delle cose essenziali per loro stessi.

 
 
 

PRESENZA O EVENTUALITA'

Post n°36 pubblicato il 13 Aprile 2012 da danbart

La possibilità di essere in un posto include eventualmente il fatto di esserci già mentre lo starci preclude il poterci andare...

per questo la condivisione di un termine come percorso è da considerarsi tale preferibilmente grazie anche alla sua provenienza, come valore di passaggio e in previsione di un orizzonte, anche se non ben definito.

 
 
 

fotovoltaico per l'ambiente

Post n°35 pubblicato il 30 Marzo 2012 da danbart
 

Penso che il fotovoltaico sia già una buona scelta per difendere l'ambiente ma visto che il calore che sviluppa (cioè la corrente elettrica) serve principalmente a noi e meno all'ecosistema, credo sarebbe una buona norma , dove è possibile ( sui rilievi ) utilizzarlo preferibilmente per realizzare opere di sollevamento idrico. Questo darebbe "energia" vera per la terra e potrebbe con delle semplici turbine essere ugualmente utile per noi, specie se interessati ai prodotti della terra che offrirebbe molte più zone fertili. Qualcuno ne sa qualcosa?

 
 
 

L'utilità di far spazio all'eventuale

Post n°34 pubblicato il 16 Marzo 2012 da danbart
 

Come in un confronto son costruttivi i silenzi, così i venti modellano il terreno

portando, togliendo elementi presenti riempiono il vuoto prendendolo in pieno

così già che tacciono sempre i sapienti, si formano pure gli spazi col freno

che perde la corsa dell'utile evento deciso dal umido ed umile vento

facendosi posto costringe energia a far tappo a un percorso

costruisce una via, per percorrerla in seguito porta soccorso

ed assiste la crescita di una magia che alla valle assettata poi produrrà un sorso

da far credere che tutto questo presente è nato da un punto per noi detto sorgente.

...

 
 
 

Abbiamo una buona opportunità, non sprechiamola

Post n°32 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da danbart
 
Tag: pianeta

La connessione tra tanti cervelli espone il fare di tutti a molte più critiche che , se appropriate, lo ceselleranno a misura del pianeta. Sta alla cautela nel muoversi che possiamo limitare gli inevitabili costi del nostro ingombro  

 
 
 

Se non si vede in giro è perchè non si pensa ai problemi che danno i carburanti fossili, seriamente

Post n°31 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da danbart
 
Tag: ANCHE

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PERCHE' NON SI SVILUPPA QUESTI PROGETTi, VISTO ANCHE CHE IL GOVERNO E' ANCHE TECNICO?

 
 
 

Dati dati

Post n°30 pubblicato il 08 Gennaio 2012 da danbart
 
Foto di danbart

Le prime piogge danno, secondo i rallentamenti che ricevono, gli estremi per costituire la forma dei rilievi, grazie all'attrazione o repulsione che subiscono dal contesto che le vede defluire. Come in un percorso animale i ricordi sono il bagaglio inevitabile per affrontare nuove esperienze, una teorica goccia attende l'impeto necessario per aprirsi la via a quel che l'aspetta dimensionandosi al possibile, eventuale, susseguirsi di dati dettati da ciò che per primo si libera dell'incapacità di condividere una novità sempre in movimento, inarrestabile

La propria storia, come a noi, propone anche in piante animali e territorio, dati dettati anche da ciò che sembra inerte e queste piogge fan da veicolo per far conoscere ogni prossimità amalgamando le diverse possibilità di ciascuna porzione: quella che in certe analisi chiamiamo impurità, nell'ecosistema fa' la sua forza, rendendo utile la parte morta di certe piante, gli accidenti di percorso degli animali selvatici o i momenti difficili per noi.

 
 
 

fisiologia minerale

Post n°29 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da danbart
 

Siccome chiudono SPLINDER dove avevo un blog ,sposto quel che era lì per non perderlo     

                                           FISIOLOGIA MINERALE

lunedì, 25 aprile 2011
                                              LEGGERE LE CREPE
Nei periodi di siccità appaiono, per scomparire dopo le prime piogge,fratture nella terra, spesso diramandosi in relazione ai ristagni più persistenti. Queste servono alla tessitura del terreno per difendere ,come ultima risorsa, le successioni metamorfiche dettate dal interazione tra sottosuolo e sostanze nutritive di superfice, altrimenti la dilatazione o contrazione della terra deturperebbe l'assetto deciso dall'habitat, facendolo diventare più inospitale. Un pò come il respiro ossigena i corpi, così piante e nidificazioni tollerano e si arricchiscono di questo fatto, restando ben'ancorate le prime e spingendo le tane più a fondo i/le secondi/e. Non è quindi consigliabile, per rispettare i cicli biodinamici ,arare queste zolle in questi momenti a meno che non si voglia miratamente variare l'offerta biocenotica agli esseri presenti, cosa che se non ben studiata può portare a sofferenze anche gravi e inaspettate, poi causa di sovrannumero di specie lesive perchè predominanti e senza antagonisti competitivi se non su lungo periodo. Molto più utile approfittare di questi accessi al sottosuolo per inserire radici e tuberi in grado di sopravvivere alla successiva richiusura ,formanti risorsa nutritiva ,ombreggiante e strutturante.
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sabato, 19 marzo 2011
                                     CON GLI OSTACOLI SI CRESCE
Sempre pensando alla vitalità dell'ecosistema, senza dividerlo in specie e sottospecie, possiamo pensare all'utilità per un'azione quando si trova ad essere ostacolata da un imprevisto. In questi giorni per esempio l'entusiasmo di certi verso l'utilizzo diffuso dell'energia nucleare, grazie all'imposizione dettata dall'ambiente( da una parte purtroppo...)si sta ridimensionando, diventando cioè più reale e questo per un ostacolo. A parte questo nota dovuta, vista la gravità della situazione, i rallentamenti al raggiungimento di un idea prefissata han sempre da fare i conti con l'imprevedibilità futura. E' proprio con questa che il sistema "linfatico"terrestre non si ripete finendo in dei loop distruttivi per il mantenimento della dimensione dinamica che credo in futuro sia necessario studiare per cercare di domare la casualità degli avvenimenti sfociabile quindi eventualmente nel collasso dell'intero nostro,unico, pianeta. Ad oggi stiamo facendo il contrario radunando tonnellate di Plutonio cosi' da costituire una probabile catastrofe!

mercoledì, 16 febbraio 2011
     TUTTO HA PIU' O MENO UN' ANIMA E SI MUOVE SECONDO LOGICA
Non so se vi è mai capitato di pensare a quello che ,con la terra si forma secondo un senso. Può esser vitale o apparentemente statico, può esser capito più o meno, ma partecipa a qualsiasi cosa lo circonda, come il vento scava la roccia o questa galleggia sull'acqua, tutte e due cose paradossali ma reali. Certe piante per esempio (Ficaria,Aro), si fanno di proposito franare per propagarsi e sopravvivere al loro stesso esubero, evolvendosi col terreno e mantenendolo cosi' della nativa tessitura, rallentandone il deterioramento cosi da costruire un sistema autopoietico. Non dovremmo, come in passato, considerare la terra diversa dalle cose animate...ma come per queste valutarne il carattere e l'habitat ideale. 
 
 
 

QUALCOSA SUL FUOCO

Post n°28 pubblicato il 24 Dicembre 2011 da danbart
Foto di danbart

Sospende i pesi considerandoli in relazione al vento

percorre sulle forme sollevando il loro vapore

pretende spinta e cerca spazio per far volare , spento

ciò che non può restar nella cenere e nel cuore

dove come in noi si costituisce la carica

che dà ragione all'oppurtunità di vivere

attirante dote di un'antica pratica

prospera ma timida da non voler prendere

tanto nel bagnato quanto nello smuovere,

atto fatto spesso da chi non lo s' attendere

che capisca, l'altro, cosa sta per cuocere 

 
 
 

Saper lambire l'àmbito ambìto

Post n°27 pubblicato il 01 Novembre 2011 da danbart
 

Parrebbe superfluo ripetere ciò che è passato, se quello per cui si potrebbe fare non lo stessimo già facendo. Le cose che stanno per accadere interessano, tanto gli avvenimenti che l'han generate, quanto le situazioni che stanno ad attenderle. Una goccia non è mai immobile. Se non si sta staccando da quel che ha percorso, torna su se ed asciugando forma. Ha una forza che la spinge, aria che la circonda e interesse ad andare avanti. Questo perchè:" L'acqua che scende dal monte ha una proprietà particolare, la coda le spinge la testa o almeno da questa si fà tirare...". E' l'inizio di una canzone che scrissi pensando all' incertezza del salire o scendere di un animale in cerca d'acqua, diviso tra prospettive lungimiranti come una sorgente o una grondaia, finestre su terra e cielo, oppure facili consumi come gli stagni e i fiumi, polmoni e arterie di un organismo sempre attivo. Cioè ciò che c'ha sfamato o dissetato ieri può non esser sufficiente a quello cui s'ambisce rendendo il trascorrere del tempo, a discrezione dell'interesse e in relazione a questo più che alla realtà. Un progetto si rivela improponibile quando l'orizzonte è ben conosciuto, meno invece se l'obbiettivo è vago, dimensionato alla possibilità disponibile. Se vivi nell'incertezza, in cui non è detto che si riesca a mangiare secondo voglia, tutti i giorni, come fanno le piante che sono in attesa della pioggia,impari ad assorbire altre cose, meno percettibili. Il volere ambire a tutto e subito ci ha portato alle catastrofi naturali dei nostri giorni, percorso obbligato nell'apprendimento di una difficile ma vera coesistenza di specie diverse in un ambiente che sappia accoglierle. Le modifiche che apportiamo all'ambiente hanno valori che non abbiamo ben capito e dovremmo riconsiderarli: un tubo, utile per certi scopi, esclude la possibilità di dar nutrimento alla terra, concentrando energià altrimenti diffusa in maniera più fruttuosa . La forte concentrazione di forme di vita in ristretti spazi ha portato a questo, la proprietà privata ha continuato a dividere il buono dal cattivo, basta un pinzotto di zanzara per segregarci dietro a dei timori...ma possiamo ancora scrivere

 
 
 

Non scordiamoci il mare...

Post n°26 pubblicato il 21 Ottobre 2011 da danbart

378                                che coraggio è altissimo

 
 
 
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