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Post n°52 pubblicato il 09 Novembre 2014 da intheoria
Foto di intheoria

I miei libri non rimangono nuovi, alcuni hanno la copertina macchiata di caffè, altri  scarabocchi delle mie figlie che da piccole erano riuscite a prendere tra le mani " quella cosa misteriosa sparsa sui tavoli di casa "... ma tutti hanno delle sottolineature.

Capita che quando li rileggo non mi ritrovi più in quelle frasi che per qualche motivo ritenevo interessanti in quel periodo ... ma c è un racconto tra tanti che ancora ricordo a grandi linee e che è entrato forse nel mio modo di vivere la vita.

Parla di un uomo anziano e molto pignolo a cui tutto dava fastidio , un minimo spostamento delle sue cose lo destabilizzava, un minimo rumore lo irritava.

Il tutto si accentuava quando si chiudeva nel suo studio a registrare pezzi di musica classica per poi ascoltarla fuori.

Un pomeriggio la sua donna era a casa e particolarmente felice che fosse domenica, cosi per giocare entrava nella stanza e faceva domande stupide... tanto per parlare e sapendo che lui non avrebbe risposto nell attesa si divertiva a fingere di spolverare scambiando l ordine maniacale delle cose.

Lui le gridò di uscire... di stare zitta.. di non entrare più ... di non rovinare ancora quella registrazione che avrebbe dovuto ripetere ancora.

Ma non cancellò quel nastro, lo tolse perchè si inceppò e ne mise uno nuovo.

E adesso... dopo tanti anni è ancora li, nel suo studio immacolato, dove nessuno più aprirà quella porta, ad ascoltare quella voce e quei suoni di soprammobili spostati, disturbato da tutta quella musica intorno.

Mi è sempre sembrato un racconto bellissimo.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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