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Una nuova scoperta: "Il mondo di Sofia"

Post n°5 pubblicato il 03 Novembre 2005 da threecharlie

Premessa:
- "...l'unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare filosofi è la capicità di stupirci..."-
-"Sei un bambino che non è ancora riuscito ad "abituarsi al mondo"? O sei un filosofo che giura di non abituarsi mai?-

Mi è stato consigliato da una giovane amica, giovane solo nell'età anagrafica, perché nel leggerlo sono stupito ancora di come una giovane mente possa essere attratta da un simile libro. E' un viaggio dolce attraverso la filosofia, una favola che favola non è, che parla di crescita intellettuale e voglia di affermazione del proprio essere "diverso" o, come dice un'altra mia carissima amica, essere normale in un mondo di diversi, dove loro pensano di essere normali solo perché sono in maggioranza. Ho appena cominciato a leggerlo, ma presenta tutte le caratteristiche che ame piacciono; mi appassiona, perché lascia sempre qualcosa da scoprire nel suo svolgimento, mi diverte, perché ci sono alcuni tocchi di autentica ilarità, mi insegna, perché è un viaggio in parti della storia passata che fino ad ora avevo solo sfiorato, mi arrichisce, perché nel leggerlo apprendo qualcosa che poi cercherò di fare mio.
Nella mia continua arroganza penso di aver capito che sono un potenziale filosofo, ma non nel senso dispregiativo o canzonatorio che ho sentito usare nei miei confronti tante volte nella vita, ma perché leggendo quel che il libro mi insegna, sono in grado di capire che ho fatto lo stesso percorso della protagonista, e senza aver nessun professore di filosofia. Probabilmente i professori sono stati molti, e non tutti umani, e non tutti al di fuori di me stesso, comunque sia, è un libro dove mi leggo tra le righe e mi riconosco.
L'ho già fatto comperare ad una carissima amica, promettendole che se l'avessimo letto assieme lo avremmo potuto commentare giorno dopo giorno.

Chissà, forse anche qualcuno di voi lo potrebbe fare; sarebbe un interessante esperimento, non trovate?

Un caro saluto a chi mi legge (comprendendomi!)

Commenti al Post:
rosacaninaxxx
rosacaninaxxx il 03/11/05 alle 16:19 via WEB
ma sarai st....., anche tua cugina ti ha sempre detto che siamo noi i normali in un mondo di diversi...però ti capisco, provolone che non sei altro, meglio ricordare le amiche che le cugine...comunque per affetto potresti linkarmi nel tuo blog èèèèè????? Bacixxx
 
luna_bionda2005
luna_bionda2005 il 06/11/05 alle 20:53 via WEB
Devo dire che la filosofia mi ha sempre appassionato e che questo libro, da come ne hai parlato, mi incuriosisce. Ciò che mi affascina della filosofia è che è una materia che si può imparare ogni giorno, semplicemente vivendo. Spesso il miglior professore di questa disciplina è la vita stessa, con i suoi "casi" (presunti o tali), con le sue stranezze, con la sua bellezza, con la sua complessità e richezza di dettagli e, di contro, con la sua semplicità di fondo. Un bacio
 
threecharlie
threecharlie il 11/11/05 alle 11:22 via WEB
La letturadel libro prosegue piùlenta di quanto mi aspettassi; i concetti filosofici che propone sono sempre più dettagliati, tanto che alle volte sono costretto a rileggere lo stesso passo sentendo il desiderio di prendere appunti (mi sembra di essere tornato a scuola). Ne l continuo dellalettura mi trovo a che fare con numerose metafore, cosa che a me sono sempre piaciute, le quali mi aiutano a comprendere i significati del pensiero di grandi filosofi del passato e della loro influenza che hanno avuto nei secoli fino ai giorni nostri. Non riesco a decidermi se è unlibro più piacevole o più interessante, ma sicuramente ci sono momenti in cui, con aria trasognata, chiudo il libro di scatto pronunciando.... belloooo... Considerando che spesso lo leggo mentre cammnino, qualche collega mi ha detto che sembro un prete alle prese con il suo breviario; forse non è poi così distante dalla realtà...
 
sabb04
sabb04 il 14/11/05 alle 18:04 via WEB
pure io l ho letto
 
threecharlie
threecharlie il 26/11/05 alle 13:08 via WEB
Più si procede e piùmi sembra dileggere un romanzo di Philip K. Dick, un povero cristo che aveva perso la ragione ma che scriveva quel che sentiva tanto bene da poterlo leggere come un romanzo di fantascienza. Coma il Signor Dick, nell'ultima parte sta entrando in campo una sorta di gioco, dove non si capisce più quale sia la realtà e quale la finzione, ma, ad arte, viene fatto notare al lettore che quel chelegge è comunque non reale, perché frutto del genio creativo dello scrittore. Un punto di vista molto interessante, come in una scatola cinese dove una cosa ne contiene sempre un'altra sempre più piccina, una metafora dentro la metafora. Il percorso di studio, perché è un trattato di filosofia ragazzi, mica un romanzo qualunque, mi ha fuso il cervello in più parti (del libro, non del cervello... forse) e sinceramente sarei grato a san Google che mi facesse trovare on line una sorta di albero genealogico della filosofia, per poter aver sempre sott'occhio le idee fondamentali dei vari pensatori. Quel che in questomomento mi stupisce è come io sia profondamente ottocentesco, come io sia profondamente affine all'ideale romantico, tanto da domandarmi ancora una volta se da qualche parte abbiano sbagliato la mia data di nascita di 100 o meglio ancora 150 anni.E in più continuo a stupirmi di come, nel corso degli anni, ci sia stata questa necessità di rielaborare, alle volte in antitesi con i predecessori, i fondamenti del pensiero umano, cercando alle volte di accentrare lo studio di se stessi sul mondo esterno, arrivando al misticismo religioso, e sul mondo interno, arrivando alla psicologia. Ammetto che ci vuole pazienza e metodo per riuscire a reggere tutta la filosofia condensata alle volte in poche pagine, ma è un libro che continuo a ritenere bellissimo, anche se ha perso una certa fluidità iniziale. Non credo più che alla fine dei capitoli avrò una nuova rivelazione sconvolgente, ma sono contento che esorti sempre il lettore a riflettere, per evitare di abituarsi al mondo e permettersi di vedere le cose che ci circondano ed accadono con lo stupore di un bambino. facendo cosìperò non bisogna cadere in un troppo facile fatalismo, perché se può essere vero che alcune coseche ti accadono nella vita sono effetivamente frutto di una certa casualità, il ripetersi delle stesse casualità possono essere affrontate con l'esperienza delle precedenti, modificando il loro svolgersi. Ed anche il comportarsi allo stesso modo nelle stesse situazioni potrà essere riconosciuto ed accettato come una parte del nostro essere e del nostro porci, non come una tegola che cade dall'alto. Questo è crescere...
 
threecharlie
threecharlie il 08/12/05 alle 14:11 via WEB
Il viaggio nella filosofia continua alle volte a ritmi serrati; la fine del libro si avvicina, accompagnato da qualche piccolo colpo di scena, ma soprattutto citando personaggi storici che raramente avevo avvicinato alla filosofia. Avrei dovuto aspettarmi che approssimandosi all’epoca moderna tutto questo sarebbe successo, in quanto già nella lettura dell’illuminismo i filosofi non erano più dei pensatori puri. In effetti, non lo erano nemmeno i padri della filosofia, Socrate, Platone ed Aristotele, in quanto riuscivano a sbarcare il lunario semplicemente parlando e discutendo, una cosa che “dovrebbero” fare molti professori nelle scuole. Ma veniamo alle nuove scoperte recenti, ovvero Darwin, Marx, Freud. Un ricercatore naturalista, un idealista politico-sociale ed un dottore in medicina specializzato in origine in neurologia. Tre uomini che sono stati pedine fondamentali nell’evoluzione degli ultimi tempi (mi domando se più avanti non troverò Hubble, Einstein, Fermi… mah) che con le loro scoperte e/o intuizioni hanno rivoluzionato il modo di concepire il mondo che percepiamo, ovvero, come ho già accennato in precedenza, il nostro modo di trasformare le sensazioni che colpiscono il nostro essere corporeo in qualcosa di profondamente intimo e personale. Il primo diede un pesante colpo di spugna sull’interpretazione religiosa della natura, in cui gli esseri furono creati con quell’aspetto dall’inizio dei tempi. Nel leggere quel che si pensava solamente 150 anni fa mi sono venuti i brividi, specie nell’interpretazione del ritrovamento di fossili nelle montagne, dovuti agli animali che l’arca di Noè non era riuscita a far salire, o peggio ancora nel fatto che dio o chi per lui si fosse divertito al lasciarli lì sopra per rompere le uova nel paniere agli studiosi (forse aveva necessità di avere nuovi dogmi per dimostrare la sua onnipotenza? E’ un pensiero ironico naturalmente…). La teoria evolutiva di Darwin mise in moto un’esigenza di chiarezza sull’origine dell’uomo e del mondo in cui viviamo in un’epocale rivoluzione culturale. Non meno fece Marx, che ho scoperto essersi laureato con una tesi su due filosofi materialisti, Democrito ed Epicuro (difficile pensare che fosse affascinato da altre correnti, vero?). Con il suo Manifesto denunciò l’estrema disparità sociale tra la classe borghese e il proletariato, che evidentemente prima era sempre stata accettata con una visione fatalistica delle cose. Leggere che i “comunisti dichiarano apertamente che i loro scopi non possono essere raggiunti che con l’abbattimento violento di ogni ordinamento sociale esistente” mi ha fatto un notevole effetto, ben diverso dalla litania politica che ho sentito pronunciare tante volte dalle aree più insofferenti della società odierna, dai moti dell’estrema sinistra degli anni ’70 ai recenti no-global.Quel che si evince dalle riflessioni dell’autore mi sono state utilissime per capire qual’era il problema e del pericolo che il capitalismo espresso in quel periodo, era la rivoluzione industriale ottocentesca ricordàtelo, potesse far scoppiare prima o poi la società producendo un nuovo schiavismo, cosa che in certi ambiti del terzo mondo ancora si può toccare con mano. A parte la rivoluzione d’ottobre che ne è l’esempio più lampante, il modo di pensare alla società politica era drasticamente cambiato. Ed ora un breve cenno a Freud, che con la sua psicoanalisi ha cambiato il modo di rapportarsi a se stessi, addirittura creando dal nulla una cura per certi meccanismi di autodifesa deleteri che noi tutti, indistintamente, acquisiamo nella nostra evoluzione di esseri umani e che, se non rimossi, tendono ad avvelenarci la vita. Anche qui non possiamo né dobbiamo prendere per oro colato tutto il pensiero di Freud, dato che anche lui essendo un essere umano che ragionava in base alle sue esperienze, ha purtroppo sviluppato che ogni problema interno avesse un riscontro nella sessualità, ma comunque non si può negare che abbia rivoluzionato il modo di rapportarci con noi stessi, né che abbia contribuito ad abbattere dei tabù sociali impensabili ai giorni nostri. Ora è il caso che mi fermi qui, sennò rischio di annoiarvi, per evitare il rischio di privarvi la voglia di leggere altro. Grazie a tutti.
 
luna_bionda2005
luna_bionda2005 il 17/12/05 alle 00:31 via WEB
Ciao caro... Volevo solo lasciarti un saluto. un bacio Luna
 
timeaftertime78ve
timeaftertime78ve il 22/12/05 alle 19:25 via WEB
E te nn me dici niente che hai un blog??? Mo te linko subito così te leggo + spesso :-)))
 
IlGelDelDiggei
IlGelDelDiggei il 24/12/05 alle 17:20 via WEB
Senti non è che stasera potresti fare compagnia a quella rompicoglioni di romanticissima83???E' un favore che ti chiedo...sai tra uomini...E poi è brava a fare certi giochetti...fammi sapere va!
 
mirea8
mirea8 il 27/12/05 alle 09:23 via WEB
Un saluto amico mio..
 
rosacaninaxxx
rosacaninaxxx il 09/01/06 alle 12:06 via WEB
cugino lo so che non è nel tuo stile, ma vai sul mio blog che c'è una cosina per te, bacixxx
 
mirea8
mirea8 il 14/01/06 alle 17:42 via WEB
sei stata nominata! passo il testimone a te..vedi il mio blog :)
 
La.tua.alunna
La.tua.alunna il 17/09/06 alle 22:19 via WEB
Avevo in mente di leggere " lettera ad un bambino mai nato." Ma questo che hai tu citato mi intriga.. per ciò che hai descritto anche io potrei ritrovarmi tra quelle righe. Lo leggerò.. sicuramente lo leggerò.. Sono una bambina che non è ancora riuscita ad abituarsi al mondo..
 
 
threecharlie
threecharlie il 20/09/06 alle 18:18 via WEB
Sono contento che questo tam tam tecnologico porti frutti di questo genere; il sapere che una volta letto questo libro altri si sono cimentati nella stessa lettura mi gratifica doppiamente, primo perché riesco a condividere unaparte di me, e secondo perché indipendentemente dalle mie sensazioni l'autore ve ne regalerà sicuramente delle sue, che poi è anche più importante. Ciao!
 
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