dedalo

lentamente

lunedì. giornata che comincia male. non mi sono nemmeno fatto la barba,  non c'ho nemmeno pensato. brutto segno. la sento lunga e ispida. ma mia madre non ha ancora commentato. sono stanco. quella stanchezza cronica interiore e che ti porta a fregartene di tutto e a non far niente. ogni movimento, ogni azione richiede un lungo periodo di concentrazione. e tutto si svolge lentamente. sento le lacrime che si avvicinano e non so il perché. non sono propriamente triste in questo momento.

hai presente blog quelle mail fatte di domande e risposte, in cui leggi le risposte del mittente e tu poi devi mettere le tue? ecco, stavo per compilarne una, me l'ha mandata la patty, ma a nemmeno a metà ho lasciato perdere. come ho lasciato perdere i buoni propositi che avevo oggi, ossia di andare a Venezia presto, cercare informazioni in biblioteca, cominciare a pensare al progetto, oppure terminare, o meglio, continuare, il lavoro di fisica tecnica. ho perfino lasciato perdere la tv, e non ho nemmeno preso in mano il libro, perché tanto sapevo già come sarebbe andata a finire. Non avevo voglia di alcun impegno. Stamattina si stava così bene sotto le coperte al caldo. E nonostante i miei stupidi sogni ci sarei stato probabilmente fino ad adesso. Ma mi sentivo quasi in colpa.

Sono stanco in quel modo che non ti permette nemmeno di pensare.

Lascio perdere anche questo impegno. tra poco più di un’ora, subito dopo pranzo, vado a Venezia. Non ho dei buoni presentimenti.

Devo trovare un po’ di forza.

Ciao blog. Stasera magari ti scrivo un po’ di più.