Post n°1264 pubblicato il
30 Luglio 2009 da
lidermax.mv
Dall'inizio del 2008 sono seimila le persone giustiziate. Allarmanti i dati del rapporto 2009 di Nessuno Tocchi Caino sulla pena capitale nel mondo.
Le esecuzioni sono 5.727 nel 2008. Nei primi 6 mesi del 2009 più di 250 casi. Tra i giustiziati almeno 13 minorenni al momento del reato.
I paesi che detengono il triste record. Cina, Iran e Arabia saudita continuano a detenere il primato per il numero di esecuzioni. E quasi 9 su dieci sono eseguite solo da Pechino. La Cina da sola conta l'87,3% del totale mondiale, mentre tra i Paesi considerati "democrazie liberali" il «triste» primato rimane quello degli Stati Uniti (37 esecuzioni nel 2008) seguito dal Giappone (15 giustiziati lo scorso anno cui si aggiungono 7 impiccagioni nel 2009, tre proprio ieri).
L'Asia resta il continente dove si concentra il 98,9% delle esecuzioni, trascinata dal gigante cinese, che conta anche nel 2008 almeno 5.000 morti per mano del boia.
Tre paesi abbandonano la pena di morte. Il rapporto presentato questa mattina a Roma alla sede dei Radicali mostra comunque «una evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte». Non solo per il calo, seppur limitato, dei giustiziati dello scorso anno rispetto al 2007 (quando furono almeno 5.851 le condanne a morte eseguite). Ma anche per l'abbandono della pratica della pena di morte da parte di tre nuovi stati solo dall'inizio di quest'anno: Togo, New Mexico e il Burundi.
I paesi in cui è ancora in vigore la pena di morte (applicata però effettivamente solo da 26) ammontava, nel 2008, a 46 stati, 5 in meno dell'anno prima quando già si erano compiuti progressi (9 in meno sul 2006).
In Europa, la Bielorussia, che ha mandato a morte 4 persone anche nel 2008, continua ad essere l'unica eccezione di un continente che altrimenti «sarebbe totalmente libero dalla pena di morte».
Dalla lista nera degli stati che prevedono e hanno applicato la pena capitale sono usciti la Guinea Equatoriale e il Kuwait (nessuna esecuzione nel 2008) mentre sono rientrati gli Emirati Arabi, il Bahrein e il Saint Kitts e Nevis (isola delle Antille che con una esecuzione capitale ha rotto una sorta di moratoria di fatto visto che da dieci anni non mandava a morte qualcuno).
I paesi che hanno deciso di abolire per legge o, nei fatti, la pena di morte sono quindi 151 (96 totalmente abolizionisti, 8 che hanno cancellato l'esecuzione capitale per i reati ordinari, 5 che attuano una moratoria e 42 abolizionisti di fatto, che non la applicano da 10 anni o si sono impegnati ad abolirla).
I numeri delle esecuzioni potrebbero essere molto più elevati, sottolinea il Rapporto considerando che il numero dei giustiziati in Cina, (ma anche in Vietnam, Bielorussia e Mongolia) è sotto segreto di Stato. Ma nei primi cinque mesi di quest'anno, prima cioè dell'avvio della repressione dopo il voto, in Iran - secondo paese nella classifica del Rapporto per ricorso alla pena di morte - si stimano già 200 esecuzioni.
Io sono contrario per natura e per principio. E lo sarei anche se fossi toccato in prima persona. Trovo la pena capitale una pena lieve rispetto alla prospettiva della privazione della libertà per l'intera vita.
Voi come la pensate?
Certo che non posso condividere questi orrori. La repressione di una vita è terribile a prescindere e ci si porrebbe sullo stesso piano.
E' certo il modo più facile per liberarsi di quella popolazione "diversa", lontana dalle regole di quel regime piuttosto che di quell'altro.
Opprimere il pensiero attraverso la peggiore delle minacce. Discorso diverso per stupratori assassini, pedofili per i quali bisognerebbe studiare celle di un metro x 50 cm, nelle quali dovrebbero cercare di sopravvivere senza alcun tipo di sostentamento se non di tipo primario. Una sorta di detenzione perenne ma senza lussi nè visite nè ore d'aria, permessi, soggiorni, lavori etc. etc!
La privazione (vera e non presunta) della libertà, degli spazi comuni, della comodità, del dialogo, della lettura di qualsiasi cosa che faccia sentire vivi, si, la trovo una buona alternativa alla pena di morte.
Le carceri italiane fanno cagare, non ci vuole un documentario su sky per saperlo e ne siamo assolutamente consapevoli, anche se non era questo l'argomento sul quale ci si stava confrontando, ma che "voi" abbiate carceri modello, se non quelle di massima sicurezza o Guantanamo dove effettivamente ai detenuti ne vengono fatte di ogni a prescindere dall'ordine e dal grado di colpevolezza, perdonami, ma sono scettica almeno quanto e più di te!
Io non conosco nessun dirigente di nessuna prigione. Vedo le cose e mi schifo.
Se avessero tolto ogni libertà e ogni dignità a chi si è reso attore di fatti spregevoli, e avessero buttato via la chiave, comunque non ci sarebbero state altre vittime.
Sai io non voglio convincere nessuno, ognuno ha la sua idea circa l'argomento e va bene ed è giusto così, ed ognuna merita di essere ugualmente rispettata.
scrivo CONCETTUALMENTE in maiuscolo, perché - soprattutto nel Paese delle Meraviglie, detto anche Penisola Itagliana - per come viene amministrata la giustizia (minuscolo), se ci fosse la pena di morte sarebbe un bagno di sangue di innocenti.
quando un insieme di individui si uniscono in un consorzio, in una società, lo fanno per reciproco aiuto e quando un componente della comunità arreca - volontariamente - danno alla stessa, ha già saltato la barricata e deve pagarne il prezzo.
penso che sia semplicemente logico. mettiamoci anche - se vogliamo - l'aspetto che i "conti devono tornare".
piuttosto, per essere pratici, reintrodurrei i lavori forzati.
ah, e non credo affatto che la galera educhi o ri-educhi.
concludendo: il fatto di arrogarsi il diritto o meno di decidere della vita di un uomo, beh, quello che per primo si è arrogato tale diritto è il reo in prima persona. o no?
caso mai è: se lui ti butta dal ponte, poi ce lo butto io, ma con una solida cravatta di canapa al collo.
legge del taglione? ebbene tagliamo.
mettiamola giù così, allora: a me non frega niente sentirmi superiore ad un omicida, ad un pedofilo, ad un terrorista se questo deve significare ingabbiarlo.
preferisco "mettermi al suo livello" e farlo ballare da una trave.
e concludo con la considerazione di base: CONCETTUALMENTE, perché se poi quello che balla non c'entra un caxxo, si è fatto un bel danno!
che poi, che c'entra Caino? Caino è stato uno dei primi uomini a subire un'ingiustizia: lui si faceva il culo nei campi e il fratello dormicchiava sotto la pianta e siccome non poteva prendersela con l'Amministratore Delegato, se l'è presa col collega d'ufficio.
fai te, e questa repubblica (bah!) dovrebbe essere una democrazia, uno stato moderno...
beh, sì, rispetto ai miei Dinosauri è moderno!