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Il mio primo libro in regalo

Post n°139 pubblicato il 21 Gennaio 2011 da uriel5

Molti anni fa, quando ero ancora un giovanotto, la mia fidanzata di allora, una delle poche che ho avuto, mi regalò per il mio compleanno, confesso che ho vissuto,  un libro di memorie del poeta Pablo Neruda.  Ricordo bene quell'avvenimento, perché è stato il mio primo regalo ricevuto da una ragazza. Eravamo nell'ottobre del 1974,  il mondo era ancora diviso in blocchi,  circa un anno prima avvenne il golpe cileno dove fu assassinato Salvador Allende  e in quel contesto storico Neruda si schierò duramente contro  i militari golpisti, ma morì poco dopo in una clinica in circostanze non molto chiare.  Il libro fu pubblicato postumo a circa un anno dalla sua morte.

In quel periodo seguivo con interesse la vita politica ed ero schierato su posizioni di sinistra, la mia ragazza di allora, neanche a farlo apposta era di famiglia democristiana e del tipo più conservatore, quelli che credevano ancora che i comunisti mangiassero i bambini  e che rubassero la casa e la terra ai contadini, facevano parte della cosi detta piccola borghesia  mentre io ero sicuramente classificato in quella del proletariato, si può quindi immaginare come i suoi genitori avessero preso questo nostro legame.  Ricordo che mi diceva spesso che volevano farla mettere sotto analisi, perché ritenevano, con la scelta che aveva fatto,  che non fosse a posto con il cervello.  Questa era la mentalità del nostro paese in quegli anni, una società divisa in classi, dove il nemico di allora non era l'immigrato, ma l'operaio con le sue idee rivoluzionarie, con gli scioperi che venivano proclamati per conquistare maggior democrazia e potere nella fabbrica, con le tasse che si voleva far pagare tutti  e dove si lottava per avere una scuola democratica e aperta a tutta la società .

Per questo considero quel libro come un ricordo molto bello, non solo per il suo valore culturale, ma anche per ciò che rappresenta nel suo complesso, perché è attraverso il dono dell'amore che si può crescere come persone, che non vuol dire limitarsi soltanto ad uno scambio di piacere che interessa il corpo, cosa sicuramente importante, ma che sa andare oltre e riesce a coinvolgere seppure in modo meno immediato e più sottile, tutta l'anima, perché solo così riuscirà a lasciare un segno permanente nella formazione della propria personalità e del carattere che ci saranno da guida poi durante vita.  La nostra storia finì circa un anno dopo, ma sono convinto che sia servita ad entrambi, eravamo due mondi paralleli che per un attimo si sono incontrati e mescolati e questo ci ha arricchiti e formati, ci ha dato modo di superare gli schemi e i preconcetti della nostra rispettiva formazione.

 

 
 
 
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