(Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21) « Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assolutaurgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. » |
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Post n°292 pubblicato il 30 Dicembre 2009 da luigi.can
Fravecature All’acqua e a ‘o sole fràveca Nu pede miso fauzo, Nu strillo; e po’ n’accorrere: L’aizano e s’ ‘o portano E passa stu sparpetuo, ‘Nterra, na pala ‘e cavece Quanno ô spitale arrivano, E attuorno, tutt’ ‘o popolo: E po’ accumpare pallido Cu ‘o friddo dint’a ll’anema, E ‘a casa, po’, ‘e manibbele, ‘E mamme ‘e figlie abbracciano, S’appenne ‘a copp’a ll’asteco; L’acqua p’ ‘o troppo vóllere E ‘e ppiccerelle chiagneno ‘A porta! Tuzzuléano: – Gnorsì, quacche disgrazia? È sciuliato ‘a l’anneto E ddoie criature sbarrano e cchiude ‘a dinto; e scenneno È sciuliato ‘a ll’anneto. – Diciteme, spiegateme. P’ ‘o schianto, senza chiagnere, E quanno ‘a casa ‘a portano, Traduzione: Muratori Sotto la pioggia e al sole lavora il muratore Un piede in fallo, Un grido e poi accorrono: Lo sollevano e lo allontanano E passa questo corteo, Per terra un mucchio di calce Quando giungono all’ospedale, E intorno il popolo: Poi appare, pallido, Col freddo nell’anima, A casa, poi, i compagni Le mamme abbracciano i figli, Si affaccia al balcone, L’acqua si consuma in pentola I piccoli piangono La porta! Bussano: – Sì, qualche disgrazia? – È scivolato dall’impalcatura I due piccoli sbarrano gli occhi e li chiude in casa; e scendendo È scivolato dall’impalcatura. – Ditemi, fatemi capire. Per il dolore, senza piangere, E quando la riaccompagnano a casa, |
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