Creato da pazzipizzi il 21/11/2006

pensieri in fuga

apri gli occhi, attraversa con lo sguardo la profondità vai oltre quello che la vista ci riserva

 

 

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una domenica statica

Post n°5 pubblicato il 26 Novembre 2006 da pazzipizzi
Foto di pazzipizzi

che strana la domenica! Lo è sempre stata per me:da piccola la vivevo male perchè il giorno dopo c'era scuola,  compiti fatti,andavo a scuola sempre preparata per paura che la maestra potesse mettermi in ridicolo, crescendo la domenica era giornata di piazza, di dormite, e di uscite con coprifuoco da mantenere, e poi c'erano le domeniche con i parenti, a casa loro, tutti insieme appassionatamente, domeniche che odiavo particolarmente, e adesso da qualche anno le domeniche le passo a roma e sono per me quasi sempre un giorno come un altro, anzi, forse anche peggio, perchè c'è poco da fare e un pò mi manca la domenica in famiglia in special modo quando vedo gelaterie e pasticcerie affollate per il grande pranzo, profumi di sughi e abbacchi provenienti dagli altri appartamenti, vociare di bambini a pranzo dai nonni, partite alla televisione con esulti ai gol della roma o della lazio....

ed io......

quasi sempre davanti alla tv o a leggere o a viaggiare col cervello(gli unici viaggi che ultimamente posso permettermi, fino a quando non ci faranno pagare anche quelli e poi aumenteranno magari le tariffe perchè staranno fallendo, manca poco, ahimè e ci leveranno anche la libertà di pensare, di sognare, di parlare..).

 
 
 
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SEMPRE E COMUNQUE NELLA NOSTRA ANIMA

 
 
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IL PAESE È PAESE

solo chi si allontana dal piccolo paesino del sud può capire quanto importante possa essere diventato il paese con tutte le sue sventure ma con tutte le sue abitudini e affetti il paese ti batte come batte il cuore senti la sua pulsazione così forte che arrivi qasi a percepirne gli odori, del forno, della legna che arde nel camino, del pane caldo, di casa tua, l'unca casa che senti veramente tua e poi i vecchietti inconfondibili che difficilmente vedi nelle grandi città, tu che torni a casa alle cinque del mattini dopo una serata passata a bere e ad inseguire chissa chi e loro che partono con attrezzi della campagna in mano per andare a lavorarechissà quale pezzo di terra, anche loro purtroppo sono in via di estinzione, la tecnologia che arriva in paese con passi da lumaca, la tranquillità di vivere una vita avendo tutto a portata di mano, niente file, niente traffico, ma se capovogli e arrivi solo a scorgere l'altra faccia della medaglia si comincia a vedere che il bilanciotra aspetti positivi e negativi è forse più o meno pari, ahimè, e allora una fuorisede come me ecco che espatria in cerca di un lavoro che chissà se arriverà  e aspettando le vacanze per vivere intensamente la vita sana del piccolo paesino solo i primi due giorni...perchè dopo ahimè ti inizia a mancare la frenesia della capitale... 

 

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