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Creato da Aresmorelli il 01/11/2007
La satira ci salverà?
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Nickname: Aresmorelli
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Viva il sesso abbasso i benpensanti
Se c'è una cosa che odio e ho sempre odiato sono i benpensanti. Quelli che vogliono importi la loro visione della morale e dell'etica e che sono talmente ignoranti da non capire che non si tratta neanche di una "loro" visione, ma di un pensiero sessuofobo e ipocrita che ormai grazie alla nostra religione ci tramandiamo da innumerevoli generazioni. Una società che induce gli uomini a negare i propri istinti biologici finisce inevitabilmente per diventare ipocrita, perché gli istinti biologici non sono prodotti culturali ma qualcosa di cui siamo fatti e che non possiamo negare senza negare noi stessi. Pensate a cosa accadrebbe se da domani diventasse sconveniente dover dichiarare di avere fame o di avere sete e se, per questo, dovessimo nascondere la nostra bocca in quanto organo esterno con la funzione di saziare quel tipo di appetito. Ovviamente la società penetra dentro di noi e ci fa apparire naturali e scontate cose che non lo sono affatto. Non voglio sostenere che tutte le nevrosi nascano dalla negazione dell'istinto sessuale, ma sicuramente molte depravazioni sì. L'erotismo è legato al tabù, al proibito e al fascino che questo inevitabilmente esercita. Proibire qualcosa significa renderlo immediatamente più appetibile. L'uomo progredisce grazie alla sua innata curiosità ed è la sua curiosità che lo spinge a guardare con più attenzione dove gli si dice di non guardare.
Per capire quanto siamo diventati ipocriti vi faccio un esempio: se in una riunione di lavoro dichiarassi di avere un certo appetito nessuno mi guarderebbe sbigottito, nessuno si scandalizzerebbe, ma se dovessi dichiarare di avere una certa voglia di scopare come reagirebbe il mio uditorio? (certo sarebbe diverso in una situazione informale, goliardica, tra uomini o tra donne). Eppure si tratta in entrambi i casi di dichiarare un bisogno fisiologico pressoché irrinunciabile per la sopravvivenza della specie umana. Così posso tranquillamente chiedere a chiunque cosa abbia mangiato la sera prima, ma se gli chiedessi in quale posizione ha scopato con la propria compagna o compagno probabilmente passerei per depravato.
Così l'ipocrisia finisce per avvolgere e impermeare il nostro linguaggio, posso dire bocca ma non posso dire cazzo, devo dire pene (eppure non non esiste una parola volgare per dire bocca). Si può dire fare l'amore, ma non si può dire scopare, eppure non esiste una parola considerata volgare per dire mangiare. Così tutte le parole proibite del nostro vocabolario sono quasi esclusivamente legate al sesso ed è pazzesco che si considerino oscene parole che indicano parti del corpo umano quando altre parole che esprimono concetti davvero terribili sono considerate pronunciabili in qualsiasi contesto, si pensi a guerra, omicidio, sterminio, tradimento, cattiveria. Una società ipocrita non è senza conseguenze.
Quando su alcune tematiche è doveroso mentire si finisce per considerare la menzogna legittima. Provate a chiedere a qualcuno se abitualmente o occasionalmente guarda materiale pornografico. Se non avete confidenza con la persona con la quale state parlando, se siete in un contesto formale probabilmente vi risponderà di no, che ha visto qualcosa per caso, per scherzo o per altri motivi assurdi. Eppure i siti che contengono materiali pornografici sono i più visitati in assoluto e siccome non è pensabile che si guardino da soli si capisce di quante persone mentano sull'argomento. Probabilmente alcune cose che ho descritto stanno cambiando, probabilmente parte di questa ipocrisia si sta attenuando, ma l'impressione è che ci sia ancora molto da fare. Sogno un mondo in cui sia considerato maggiormente deplorevole fare del male agli altri piuttosto che saziare i propri istinti sessuali in un modo o in un altro...
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Ho una formazione giuridica che mi ha portato fino ad una specializzazione post laurea e che, nello stesso momento, mi ha compromesso per sempre. Studiare diritto ha terribili effetti collaterali, ancora oggi quando faccio la lista della spesa la suddivido in commi; quando la mia compagna mi rimprovera qualcosa cerco di ricorrere in Appello e se so di essere colpevole fingo la semi infermità mentale (mi viene bene). Ho cercato di rimediare laureandomi in sociologia, la sociologia è bellissima ma anch’essa ha effetti collaterali, ti fa capire quanto alcune nostre certezze siano in realtà soltanto illusioni…
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