Creato da Aresmorelli il 01/11/2007
La satira ci salverà?
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Nickname: Aresmorelli
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Sesso: M Età: 50 Prov: FI |
« Reputazione e pettegolezzi | La scuola crea schiavi » |
Piccole grandi truffe ai danni di chi cerca lavoro
Alcune riforme del lavoro potrebbero essere fatte a costo zero. Da molti anni cerco di sollevare il problema ma sembra che non interessi a nessuno. Chiunque decida di cercare lavoro nel nostro paese si trova di fronte ad una miriade di annunci civetta. Annunci in cui non si capisce bene quale è il lavoro offerto o che mentono spudoratamente sull'offerta effettiva. Nella maggior parte dei casi si tratta di ricerche di personale che eserciti la professione di venditore porta a porta o venditore telefonico e via dicendo. Lavori che poche persone sono disposte a fare, soprattutto perché si viene retribuiti attraverso commissioni, in pratica se si vende si viene pagati, altrimenti non si guadagna niente (eventualmente si spende). Le ricerche di personale di queste aziende sono spesso truffaldine, non dicono esplicitamente di che lavoro si tratta, ma cercano di convocare le persone presso i loro uffici, per vendergli, nel vero senso della parola, il lavoro. Per convincerli a fare qualcosa che nella maggior parte dei casi farà guadagnare solo l'azienda. Questo comportamento è assolutamente deprecabile, non fa male solo al disoccupato che perde tempo, fa male all'economia nel suo complesso. Perché aumenta la cosiddetta disoccupazione frizionale. Si tratta di quella disoccupazione inevitabile che dipende dal tempo di ricerca di un nuovo posto di lavoro. Ovviamente se le persone vengono convocate in colloqui per posizioni che non gli interessano, il loro stato di disoccupazione durerà più a lungo perché perderanno tempo. Basterebbe obbligare chi pubblica annunci di lavoro a scrivere tutte le condizioni offerte. Si tratta di una piccola riforma, che contribuirebbe a facilitare l'incontro della domanda e dell'offerta e quindi a far diminuire la disoccupazione frizionale (anche se è una piccola percentuale si tratta comunque di una percentuale importante). Perché non viene fatta una cosa del genere? Perché si ha l'impressione che lo Stato voglia facilitare sempre coloro che ingannano in modo più o meno velato?
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Ho una formazione giuridica che mi ha portato fino ad una specializzazione post laurea e che, nello stesso momento, mi ha compromesso per sempre. Studiare diritto ha terribili effetti collaterali, ancora oggi quando faccio la lista della spesa la suddivido in commi; quando la mia compagna mi rimprovera qualcosa cerco di ricorrere in Appello e se so di essere colpevole fingo la semi infermità mentale (mi viene bene). Ho cercato di rimediare laureandomi in sociologia, la sociologia è bellissima ma anch’essa ha effetti collaterali, ti fa capire quanto alcune nostre certezze siano in realtà soltanto illusioni…
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