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Messaggi di Novembre 2008
Post n°154 pubblicato il 29 Novembre 2008 da njo28
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Post n°153 pubblicato il 29 Novembre 2008 da njo28
"Secondo scienziati canadesi un nuovo metodo di analisi costringerà a rivedere le stime per il futuro" MILANO - La Terra è bersagliata da meteoriti e asteroidi molto più intensamente del previsto. La notizia non è confortante ma certo rimette in discussione altre valutazioni «più tranquille» riguardanti in particolare gli asteroidi. Premettiamo che ogni anno sulla Terra piove una grande quantità di materiale siderale valutata intorno alle 220 mila tonnellate. E’ un numero gigantesco ma che non fa paura perché si tratta perlopiù di materiale di piccole se non piccolissime dimensioni, che non crea problemi. Ma ora i conti sono contestati dai ricercatori dell’Università canadese di Alberta dopo le nuove osservazioni vicino a Whitecourt ad ovest di Edmonton (Alberta) di un cratere meteoritico di duecento chilometri di diametro. Il risultato è frutto di un analisi delle fotografie aeree esistenti compiuta con un particolare software scritto per identificare proprio gli impatti cosmici. Il programma, in parole povere, riesce a distinguere tutte le anomalie superficiali che dall’alto emergono portando a ricostruire l’esistenza di eventuali crateri nascosti e alterati dall’evoluzione del territorio. NUOVE STIME - «Applicando la nuova tecnologia – nota Chris Herd che ne ha guidato la realizzazione – dimostreremo che gli impatti sul Pianeta sono stati ben più numerosi nel passato e di conseguenza dovremo rivedere anche le stime per il futuro». Ogni tanto il cielo è percorso da qualche meteora molto luminosa come è accaduto il 20 novembre scorso: la taglia dell’oggetto in quel caso era analoga ad una scrivania. «Le chances che oggi abbiamo di essere colpiti da un meteorite sono quasi incalcolabili», precisa Herd. Tra i nuovi mezzi da impiegare nello studio del territorio c’è un radar Lidar. Conoscere il numero di crateri esistenti è essenziale secondo lo scienziato. Finora dalle indagini compiute dal 1950 sino ad oggi, i crateri conosciuti censiti dal Geological Survey of Canada sono 160 in tutta la Terra ed il loro diametro massimo arriva a 297 chilometri. «Ad esempio – dice Herd – un asteroide con dimensioni in grado scavare un cratere di 200 chilometri come quello che abbiamo analizzato ad Whitecourt dovrebbe cadere ogni dieci anni . Ma questo è un calcolo riferito agli impatti noti per gli ultimi 10 mila anni senza contare quelli caduti in oceano dei quali non sappiamo nulla. E mari e oceani ricoprono il 70 per cento del pianeta». Dunque non resta che indagare meglio e rifare conti più precisi, sperando nella fortuna. Fonte: corriere.it |
Post n°152 pubblicato il 28 Novembre 2008 da njo28
A Danville nello stato dell'INDIANA (USA) un appassionato di astronomia ha scattato una serie di 12 foto alla Luna il 17 Ottobre 2008 attorno alle ore 3.30 di mattina. |
Post n°151 pubblicato il 28 Novembre 2008 da njo28
Eccezionale scoperta fatta da ricercatori dell’University College di Londra. Attraverso studi fatti a varie lunghezze d’onda con il telescopio infrarosso IRAM (situato in Francia) si sono trovati i segni di una molecola organica, la glicolaldeide, che altri non è che il più semplice tra gli zuccheri, di importanza basilare per la costruzione di forme di vita simili alla nostra. Il fatto di averla trovata in una zona dove si stanno formando stelle (e quindi pianeti), potrebbe aprire nuove visioni sulla frequenza di altre forme biologiche in giro per la nostra galassia. La glicolaldeide da origine, attraverso reazioni chimiche abbastanza semplici, ad un costituente basilare dell’Acido Ribonucleico (RNA), considerata la molecola principale per lo sviluppo della vita. Cari amici, d’ora in poi quando mangiamo un cioccolatino o succhiamo una caramella, voltiamo gli occhi al cielo: tutto l’Universo è paese!! Fonte: www.astronomia.com |
Post n°150 pubblicato il 26 Novembre 2008 da njo28
"Il telescopio Gemini North del Keck (Hawai) ed il telescopio spaziale Hubble stanno facendo a gara nello scoprire pianeti extrasolari attraverso immagini dirette. Una nuova fase di ricerca si sta aprendo…" Fino a poco tempo fa i pianeti attorno ad altre stelle si trovavano essenzialmente in tre modi: con le curve spettroscopiche che evidenziavano la presenza di uno o più corpi planetari attraverso lo spostamento delle righe dello spettro stellare (a seconda se il pianeta si avvicinava o si allontanava da noi). Con l'occultazione della stella da parte del pianeta (un leggero calo di luminosità dovuto al passaggio del pianeta davanti all’astro). Con l’effetto di microlensing, che evidenzia il pianeta attraverso la deformazione e l’intensificazione dell’immagine distorta di un oggetto lontanissimo occultato dalla stella più vicina. Ora siamo arrivati alle osservazioni dirette, sicuramente ancora più affascinanti. Ecco quindi la coppia di pianeti ripresi alle Hawaii con l’ottica adattiva (la stella centrale è stata oscurata) che rivolvono attorno a HR 8799, astro di 1.5 masse solari, più giovane e distante 130 Anni Luce dal Sole. Il sistema planetario è ancora in formazione, ma si vedono benissimo i due pianeti b) e c). Il più vicino (a 40 Unità Astronomiche) è circa 10 volte la massa di Giove, l’altro (a 70 UA) circa 7. L’Hubble invece ha catturato un piccolo compagno di Fomalhaut, stella a 25 Anni Luce da noi. IL disco di polvere che circonda la stella era già stato rilevato alla fine degli anni ’80, ma solo ora si ha la certezza dell’esistenza di un pianeta al suo interno che oltretutto deforma l’anello di materia. Da immagini riprese in tempi diversi si è chiaramente visto il moto dell’oggetto in orbita, che indurrebbe un periodo di risoluzione di circa 900 anni. A quando l’immagine di tre alieni che ci salutano allegramente ? Fonte: astronomia.com |
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