Creato da uncuoremonastico il 28/06/2011

Un cuore monastico

piccola via al Monachesimo interiorizzato

 

 

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Dormizione della Ss.ma Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria

Dormizione della Ss.ma Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria

La tradizione bizantina ha come prima grande festa del ciclo liturgico la nascita della Madre di Dio il giorno otto settembre, e lo conclude con la sua dormizione e transito al cielo il quindici agosto, come volendo sottolineare che la Madre di Dio diventa modello del cammino che ogni cristiano e di tutta la Chiesa percorre nel suo configurarsi pienamente al mistero salvifico di Cristo.

In Oriente la festa della Dormizione della Madre di Dio viene fissata come tale alla fine del VI secolo dall’imperatore Maurizio (592-602), mentre che in Occidente la introduce papa Sergio I alla fine del VII secolo. La festa del 15 agosto, nei libri liturgici bizantini porta il titolo di “dormizione” della Madre di Dio, e ne celebra il transito e la sua piena glorificazione come primo frutto del mistero pasquale di Cristo stesso. La celebrazione liturgica va preceduta il 14 da un giorno di prefesta, e seguita da un’ottava che si conclude il giorno 23. Il giorno prefestivo introduce già nei diversi aspetti che dopo verranno sviluppati nell’ufficiatura festiva: l’invito alla gioia indirizzato a tutta la creazione, l’appello e l’invocazione al raduno degli apostoli attorno alla Madre di Dio, l’annuncio dello stesso transito di Maria fatto a partire della lettura di diversi versetti dei salmi 44 e 131 che verrà ripresa nell’ufficiatura della festa.

I testi liturgici della Dormizione di Maria sono un intreccio di molti titoli dati alla Madre di Dio, titoli fondamentalmente cristologici, che portano la Chiesa a meditare sul ruolo di Maria in vista alla salvezza voluta da Dio, e ne sottolineano aspetti importanti: la sua divina maternità, il suo ruolo di interceditrice presso il Figlio, infine la sua morte/dormizione ed il suo transito in cielo. Il vespro prevede tre letture dell’Antico Testamento: Gen 28 con la visione notturna della scala di Giacobbe; Ez 43-44 con la profezia della porta chiusa varcata soltanto dal Signore, ed infine Pr 9 con l’annuncio della casa costruita dalla sapienza di Dio.

La liturgia eucaristica propone due testi neotestamentari. Il primo (Fil 2, 5-11) il canto dell’umiliazione di Dio: per glorificare e portare l’uomo sua creatura alla primitiva gloria e bellezza il Verbo di Dio si abbassa e si fa uomo. Il Vangelo (Lc, 10, 38-42 e 11, 27-28) la liturgia lo applica a Maria, a tutta la Chiesa, chiamata a essere fedeli all’ascolto della Parola di Dio. La liturgia del 15 agosto sottolinea in primo luogo la maternità divina di Maria con dei titoli che ne evidenziano il ruolo che Lei ha avuto nell’adempimento del volere salvifico di Dio. Viene invocata come “fonte della vita”,trono dell’Altissimo”, “Madre del Re”. La sua verginità corporale viene rievocata come “corpo immacolato, origine di vita”, “corpo purissimo che ha accolto Dio”; e quindi il suo grembo diventa “ricettacolo dell’essenza eterna”, “lampada della luce inaccessibile”. Ancora il titolo “arca di Dio che giunge al suo riposo” ci fa ritrovare lungo l’ufficiatura vespertina una lettura cristologica e mariologica dello stesso salmo 131. Inoltre il cànone dell’ufficiatura mattutina, opera di san Giovanni Damasceno (+749), la invoca come “colei che ha partorito l’autore della vita”, “Madre del Creatore di tutti”, “cocchio della divinità”, “corpo che è origine di vita e dimora di Dio”, “Madre del beneplacito del Padre”. La festa della Dormizione mette ancora in risalto il ruolo di intercessione che la Madre di Dio ha presso il suo Figlio per la salvezza degli uomini. Molti dei tropari infatti si concludono con l’affermazione “tramite te Lui elargisce al mondo la grande misericordia”, oppure iniziano col “Colei che intercede…”.

La Madre di Dio diventa strumento unico, vaso di elezione, “grazie alla quale siamo stati deificati”. Il transito di Maria alla vera vita è inoltre un motivo di gioia per tutta la creazione, angeli e uomini. Il mistero della piena glorificazione della Madre di Dio la liturgia bizantina lo canta con delle immagini molto vive messe in luce anche per via di contrasto: “Oggi il cielo apre il suo grembo per ricevere colei che ha partorito Colui che l’universo non può contenere”; “viene trasferita alla vita colei che è madre della Vita”; “la figlia di Davide, grazie alla quale siamo stati deificati, passa gloriosamente ed ineffabilmente nelle mani del proprio Figlio e Sovrano”. Maria, per mezzo della sua morte ed il suo transito in cielo, è accolta dal suo Figlio: “Tu che sei stata sacrario della vita, hai raggiunto l’eterna vita. Attraverso la morte infatti sei passata alla vita, tu che hai partorito la vita”.

di Manuel Nin, O.S.B.

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AREA PERSONALE

 

CROCE DI SAN BENEDETTO

Croce di San Benedetto

Crux Sancti Patris Benedicti
Croce del Santo Padre Benedetto
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Santa Croce sia la mia luce,
Non Draco Sit Mihi Dux
Non sia il demonio mio condottiero
Vade Retro Satana
Fatti indietro, Satana
Numquam Suade Mibi Vana
Non mi attirare alle vanità,
Sunt Mala Quae Libas
Sono mali le tue bevande
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso il tuo veleno.

 

MI DESCRIVO

mi descrivo

Sono un Cristiano Cattolico di Palermo, dopo aver intrapreso un Pellegrinaggio al Santo Monte Athos (Grecia) ho sentito una forte "chiamata" alla vita Monastica. Non potendo per adesso vivere questa mia "vocazione" in modo visibile, ho intrapreso con l'aiuto del mio Padre Spirituale (di Rito Greco-Bizantino) un cammino verso un "Monachesimo interiorizzato"; attingendo in modo particolare alla Tradizione Monastica della Chiesa Ortodossa e di quella Cattolica. Nell'attesa se Dio vorrà, di essere annoverato un giorno, nel numero del Grande ed Universale Ordine Monastico.

 

IL MIO PADRE SPIRITUALE

Il mio Padre Spirituale

"vivi come se la tua casa fosse un Monastero, la tua camera la cella monastica e l'obbedienza e il servizio a tua madre come all'Egumeno." (Papàs Luigi Lucini)

 

IL GRANDE ABITO ANGELICO

Il Grande Abito Angelico

"Per me, è una grande benedizione essere diventato Monaco".

“Questa nera ed onorata tonaca non la cambierei neppure con la porpora regale! Qui, sotto questa tonaca consunta, si nasconde un Dio” (Archimandrita Sofronio (1896-1993)

 

LA CROCE MONASTICA

La Croce Monastica

Interpretazioni delle iscrizioni:

Gesù Cristo Vince.

Venerato trofeo, terrore dei demoni.

Più espressiva delle parole, sorgente di lacrime.

Cristo ai cristiani si offre in grazia.

Dio santificò il legno della croce.

Lucifero è caduto, abbiamo trovato l'Eden.

La luce di Cristo risplende a tutti.

La forza del monaco.

Il luogo del Cranio (Golgota) è diventato il Paradiso.

 

IL PROTOTIPO DEL MONACO

Sta nei due mari a oriente e a occidente

In lui c' è il fuoco, in lui l'acqua;
la terra e il cielo sono in lui.
Egli è il sole che il mondo intero contempla,
la luce stessa, l'asceta dai lunghi capelli.

Cinti di vento, fango d'ocra è il loro vestito.
da quando gli dèi sono in loro penetrati
vanno seguendo le ali del vento
gli asceti del silenzio.

Inebriati, essi dicono, dalle nostre austerità,
i venti abbiamo soggiogato come destrieri.
E voi, comuni mortali, quaggiù,
non potete vedere oltre i nostri corpi.

Fra cielo e terra, librandosi nell'aria,
dall'alto egli mira la forma di ogni cosa
Si è fatto, l'asceta silenzioso,
amico e collaboratore di tutti gli dèi.

Cavalca i venti, compagno del loro soffio
dagli dèi inspirato.
Sta nei due mari
a Oriente e a Occidente, il silenzioso asceta.

L'orma segue di tutti gli spiriti,
delle ninfe e degli animali della foresta.
I pensieri loro conosce e, con l'estasi innalzato,
ne diviene dolce amico, l'asceta dai lunghi capelli.

Il vento ha preparato e mescolato per lui
una bevanda spremuta da Kunamnama (energia degli dèi)
Con Rundra (dea della morte) ha bevuto alla coppa del veleno,
l'asceta dal lunghi capelli.

(Inno del Rg-Veda X,136, ca. 1200 a.C.)

 

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LA CORDA DA PREGHIERA

Alla vestizione di un monaco o di una monaca nella tradizione greca e russa, c'è l'abitudine di dargli una cordicella per la preghiera (komvoscoinion). Nella tradizione russa l'abate pronuncia le seguenti parole:

La Corda da Preghiera

"Prendi, o fratello (sorella), la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, per la preghiera continua a Gesù, perchè tu devi sempre avere il nome del Signore Gesù nella mente, nel cuore e sulle tue labbra, dicendo continuamente: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore."

 

SUPPLICA ECUMENICA

Supplica Ecumenica

Padre Santo, è giunta l'ora: glorifica il Figlio Tuo, Gesù Cristo nostro Signore, affinchè Egli glorifichi Te e tutto il mondo sappia che Egli è stato inviato da Te con ogni potere sugli uomini, perchè essi credano in Te, unico vero Dio, e tutti siano una cosa sola.

Come Tu e Lui siete una cosa sola; Tu in Lui e Lui in loro perché, consacrati alla verità e perfetti nell'unità, siano santificati nel tuo amore, ed abbiano la vita eterna. Amen.

 

BIBLIOGRAFIA

Come monaci nel mondo

Monachesimo nel mondo

Non siamo migliori

Il Monachesimo

 

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