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Memorie Delle Mie Puttane Tristi (Secondo Me) (Parte IV/IV), Ecco la fine

Post n°141 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da distico
Foto di distico

-Ho letto che sei esperta in massaggi, ho proprio voglia di un massaggio lunghissimo...-

-Lascia fare a me- disse avvicinandosi e porgendogli il bicchiere.

Lo prese per mano e con passo sicuro lo accompagnò in camera da letto, appoggiò il bicchiere sul comodino, gli lasciò scivolare l'accappatoio e lo fece distendere, prono, sul letto.

Si sentì sciogliere, da quelle mani esperte, ogni tensione svaniva, ogni emozione riemergeva.

Nemmeno si era accorto che si era spogliata, ci mise un po' a capire che era nuda sopra di lui a massaggiarlo.

Solo adesso si accorgeva del calore del suo corpo.

Rivide tutto.

Il mare.

Silvia, il suo primo amore, la scoperta dei baci segreti.

Rivide Elena, con la valigia all'aeroporto che tornava da Madrid, con le sue Canon e la vide con la stessa valigia quando se ne andò di casa.

Non riuscì a trattenere una lacrima.

Ma Yumi di questo non se ne avvide, intenta com'era a baciargli la schiena, in un sensuale massaggio che di orientale aveva ben poco.

L'assenzio era ormai freddo.

Quando si svegliò, Yumi era ancora accanto a lui, addormentata, le scostò i capelli per guardarla meglio, non c'era niente di moralistico in quel gesto, niente di ipocrito, il suo era solo un mestiere, ben pagato pure, meglio che morire di fame in un villaggio perso in un mondo sconosciuto.

Andò in cucina a preparare un caffè, era l'unica cosa che proprio non riusciva  a far fare a Monica, l'odore riempì presto tutta la casa, del resto per riempire cinquanta metri quadrati ci voleva poco.

Quando glielo portò a letto si accorse che apriva gli occhi, neri come la notte, gli sorrise, sorriso ricambiato.

Si mise seduta sul letto, indifferende per la sua nudità, per quesi seni piccoli che sfidavano la forza di gravità, altezzosità data dalla sua giovane età, se ne sarebbe resa conto più in là, ma il chirurgo avrebbe senz'altro rimediato per tempo.

In mezz'ora si era preparata, rimessa il tubino, le scarpe nere eleganti, il soprabito.

-Tieni, questi sono per te- le disse porgendole duecento euro, come gratifica per la dolcezza di quella notte, sapeva che non avrebbe rifiutato

-Grazie, sei davvero gentile-

-Se mi lasci il tuo numero di telefono- disse senza crederci troppo,-potrei chiamarti, un giorno di questi, magari potremmo andare a cena... -

-Lo sai che la Dream's Nights non lo permette, sarebbe estrometterla dal mercato, ma puoi chiedere di me, sarò felice di ritornare.-

-Certamente farò così- senza convinzione - allora a presto.-

-Ciao allora-

La porta si apriva e lei scomparve inghiottita dall'ascensore.

-Monica, dammi le ultime notizie, senza audio perfavore-

Il video si rianimò, immagini di scontri di dimostranti riempivano lo schermo.

Prese l'assenzio dal comodino e lo portò in cucina.

Fine

 
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