rivendichiamoci

 Ore 08.00

“Oh, allora? Quanti sono entrati? Quanti ce ne sono dentro? Controlla di nuovo”

“Pochi, pochi. Al piano terra saranno si e no una quarantina”

“Ottimo, vai così. Ale, prendi lo striscione. Io vado a controllare dall’altra parte        

  quanta gente c’è”

“Ok, Gianc”

“Ragazzi, un po’ di attenzione. Spostatevi tutti su via Crispi. Tra poco si parte... Tutti                                           

  insieme”

“Ale, apri lo striscione. Marco, metti le aste. Forte, forte.. Non è stretto, dai. Mamma                   

  mia ma che c’hai? Ualiò, nu poche de zabajone ‘a prima matine no face male.

  Alza, alza”

“Perfetto, Gianc”

“Prendi il megafono”

Ore 08.45

“Ragazzi, si parte”

“Roby, vieni con me in moto. Fai qualche ripresa. Tutti alla manifestazione!!”

“Riprendi tutto. Mamma, che spettacolo. Raga, tutti in piazza!”

“Vai avanti, blocca il traffico. Dobbiamo rompergli il cazzo stamattina”

Ore 09.00

“Ci siamo tutti?”

“E quelli del movimento?”

“Pazienza. Ora arrivano.”

Ore 09.45

“Oh, stanno partendo”

“Tieni lo striscione. Così, tiralo. Gemello, tienilo più in alto”

“Dai che sta bene. Si legge? Grande”

“Ma che c’è scritto?”

“Come sarebbe che c’è scritto? Ma sei dell’Aristosseno o sei un infiltrato?”

“Cmq c’è scritto un qualcosa molto sovversivo,non credi? La vecchia scuola esiste ancora, la nostra lotta inizia ora”

“Cazzo, è bello. Mi piace”

Ore 10.15

“Oh, stanno girando. Gira, gira”

“Canta, canta! Più forte”

“Grida”

“Senti questa.. Moratti.. al muro.. ti romperemo il culo”

“Oh, ma quando finisce? Io tengo fame”

“E’ presto, caro. Passami il megafono”

“Ragazzi dell’Aristosseno, domani siete pregati di portare a scuola un euro per le              

  spese  sostenute da noi rappresentanti. E per comperare un megafono nuovo che

  questo ci sta lasciando”

“Piero, basta. Poi si pensa”

“Ora grida”

Ore 11.15

“Per piacere, vammi a comprare qualcosa. Ho fame”

“Che vuoi?”

“Va bene tutto quello che c’è”

“Vuoi bere? Birra?”

“Non ce la faccio con lo striscione”

“Dai aspetta. Bevi, tengo io la bottiglia”

“...Grazie. Ho fame”

“Giuse, riprendi tutto”

“Buona Gianc. Ci sono pure i paesani.”

“Spettacolo! Canta, canta. Eh,Eh... Oh Moratti usa la testa hai rotto il cazzo e mo’ ti

  becchi ‘sta protesta”

“Oh, Muso... Per favore, dammi il cambio qui. Non ce la faccio più a portarlo”

“Buona, ok”

“Hasta la victoria, siempre”

“Ma quando cazzo finisce?”

“Oh, gia da mo’ ste piense? E’ presto ancora”

Ore ----- non ricordo benissimo (fine manifestazione)

“Ci fai una foto? Questa la rivediamo tra vent’anni”

“Sorridete..”

“Buona, compà”

“Io vado, mi porto lo striscione in moto. Chi mi da una mano a portarlo sulla moto?

“Dai vengo io. Ma non ho il casco”

“Ma chi se ne fotte. A domani, raga”

“Hasta la victoria siempre!”

ecco come sono andate le cose.. raccontate da chi c’era (International Students Day)