Creato da loggiu il 30/12/2006

Ave Atque Vale

pensieri e parole

 

 

VACANZE IN SIBERIA

Post n°105 pubblicato il 26 Novembre 2008 da loggiu


 

Oggi ho sperimentato sulle mie - fragili - ossa la dura vita del povero e bistrattato pendolare.

Ore 7.30 - sveglia, colazione, igiene personale, vestizione
Ore 8.20 - uscita di casa gentilmente accompagnata in macchina dalla mia dolce metà sino al treno con temperatura esterna che sfiorava i -3 gradi
Ore 8.36 - arrivo ad A. ed ingresso nell'atrio stranamente sovraffollato della stazione.
Ore 8.37 - SORPRESAAAAAAAA
Ore 8.38 - apprendo che il treno è in ritardo di 25 minuti. Uscita dall'atrio della stazione alla ricerca di un posto caldo all'interno della macchina della mia dolce metà
Ore 8.40 - la mia dolce metà se ne è già tornata a casa...il vuoto intorno a me, il gelo dentro di me
Ore 8.42 - telefonata di rito per avvertire in ufficio dell'ennesimo ritardo
Ore 8.44 - trovo una seggiolina libera all'interno dell'atrio. Peccato solo che la seggiolina è di ferro, la temperatura infernale, le porte tutte spalancate....risultato: culo gelato!
Ore 9.02 - finalmente il treno si palesa al binario numero 1...fine della tortura
Ore 9.03 - salgo e trovo addirittura un posto libero dove più mi piace: vicino al finestrino.
Ore 9.04 - SORPRESAAAAAAAA 2 (sarà che siam sotto Natale?)
Ore 9.05 - con "immenso piacere" apprendo dopo pochi secondi che il riscaldamento del treno è rotto....evviva!!!!
Ore 9.06 - Ore 9.37 - principio di assideramento incipiente ed avanzante nnostante guanti, cappello Thinsulate e sciarpa da esquimese. Perdita dell'uso delle mani e della sensibilità di entrambi i piedi. Vaghi sentori di congestione e artrite deformante. Cancrena al naso e irrigidimento del trapezio. Blocco maxillo-facciale e perdita delle più elementari capacità motorie. Funzioni vitali quasi azzerate. Crampi e formazione di una leggera brina sui capelli.
Ore 9.37 - arrivo alla stazione di destinazione. Temperatura esterna intorno allo zero termico...che bel calduccio!!!! Finalmente ci si riscalda un pò.

Grazie alla generosità e all'efficienza quasi svizzera delle Reali Ferrovie dell'Italico Stato penso di essere di diritto riuscita a stabilire un nuovo record da guinness dei primati: salire alle 9.03 su un treno sana e in piena salute e scendere mezz'ora dopo con una bella bronchite spastica, un pò di febbre, di raffreddore e, tanto per non farci mancare niente, un inizio di tosse asinina.

Perchè, come diceva qualcuno questa mattina, "Non siam mica sulla transiberiana !".
Ah no? Mi sembrava...



 
 
 

BERNARD PIVOT

Post n°104 pubblicato il 21 Novembre 2008 da loggiu

Da blog


Anch'io voglio provare il brivido di un'intervista tipo "Inside The Actor's Studio" e cercare di rispondere al celeberrimo questionario (anzi, questionaire) di Bernard Pivot. Dato che all'Actor's Studio non ci andrò mai, mi auto-intervisto:

Cara V., qual'è la tua parola preferita?
- Uhmmm...direi...vediamo...è una domanda molto difficile...penso sia "Impulso". Di sicuro quella inglese è "Wordrobe"...così avvolgente e rassicurante!

E quella che più detesti?
- Ansia, senz'ombra di dubbio.

Che cosa ti da la carica?
- La bellezza della Natura. Quel raro e breve attimo in cui ti rendi conto di essere di fronte a qualcosa di potente ed incredibile, maestoso e magnifico...rimani senza parole, in preda alle emozioni più appaganti e ti si apre il cuore. La natura mi commuove e mi arricchisce.

Che cosa ti fa arrabbiare?
- Il cinismo e l'arroganza.

Il tuo suono o rumore preferito
- Ce ne sono tanti...davvero molti...direi il rumore delle fusa di un gatto.

E quello che più detesti?
- Il "Bip" con cui in aereo ti comunicano che è ora di allacciare le cinture di sicurezza

La tua parolaccia preferita?
- Cazzo...senza dubbio Cazzo: è risolutivo e liberatorio...una specie di richiesta di intervento divino...della serie "mi arrendo, adesso ci pensi Dio Onnipotente"

Quale professione - oltre la tua - vorresti fare nella vita
- Il musicista. Un pò anche la rockstar...

E quella che non faresti mai?
- Lavorare al mattatoio

Se esistesse il paradiso cosa vorresti che Dio ti dicesse al tuo arrivo?
- Benvenuta! Hai visto che ti han sempre mentito? L'inferno non esiste, tutti vanno in Paradiso...ah....la tua stanza è pronta...ti abbiam messo insieme a tuo nonno.

 
 
 

PRONTA PER IL TUO NUOVO LAVORO?

Post n°103 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da loggiu

Con buona pace di chi credeva di avere l'esclusiva della cosa e andava vantandosene come se passare la vita barricati in un ufficio fosse un privilegio dall'inestimabile valore, da lunedì 3 novembre torno a lavorare pure io. Diventerò per la prima volta nella vita un vero e proprio pendolare, con tanto di treno e sgomitate per salirci.

Non proprio un lavoro "8-20" - cosa che solo le vere donne in carriere, self-made possono "vantare" - anche se ci andiamo molto vicino.

Non so se esserne contenta o solo terrorizzata. La cosa che però più mi dispiace è lasciare R. a casa da solo tutto il giorno-tutti i giorni e che la casa in cui lo lascio sia lontanissima dal mio nuovo ufficio e la distanza non mi permetta di passare almeno la pausa pranzo con lui perchè il tutto non sia troppo traumatico, per entrambi.

Amore mio, tu sei l'unica cosa di cui veramente mi interessa e mi importa nella vita. Tu sei il motivo per cui apro gli occhi felice la mattina e li chiudo serena la sera. Tu sei il centro del mio mondo, sei la mia gioia, sei il mio respiro, i miei pensieri più belli, i miei sorrisi e le mie emozioni più forti. Per te farei qualunque cosa. Insieme possiamo affrontare e superare tutto, un passo per volta ci lasceremo la tormenta alle spalle. Un giorno guarderemo indietro e sorrideremo di questo momento. 

Potrei stare senza tutto nella vita ma non resisterei un secondo senza di te.

Stai tranquillo. Come diceva un famoso spot "Il futuro sarà bellissimo". E sono certa che sarà così veramente.

 
 
 

ODE ALLA PANDA

Post n°102 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da loggiu

Vorrei tanto una Fiat Panda

gialla, beige o blu lavanda,

per andare a lavorare

senza starmi più a curare

del parcheggio maledetto

dell' "Oddio dove la metto".

Se l'avessi farei a meno

di dover prendere il treno,

di aspettare lì in stazione

che arrivi il mio vagone

per scoprir che poi, il bastardo,

porta sempre un gran ritardo.

Potrei usare il motorino

ma in inverno fa freddino

e se piove o tira vento

si raddoppia anche il tormento.

Non aver più una vettura

pare proprio gran iattura.

Or che sono pendolare

mi vien proprio da pensare

che una bella macchinina

cambierebbe la mattina

ed andare in un ufficio

non sarebbe un sacrificio

così duro da affrontare

e che il tempo fa buttare.

Forse un giorno gran sorpresa

giungerà così inattesa

e una Panda infiocchettata

mi verrà un dì donata.

Ma nel mentre, onestamente,

prendo il treno mestamente.

 
 
 

I'LL FLY FOR YOU

Post n°101 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da loggiu

 
 
 

BOOMERANG

Post n°100 pubblicato il 30 Settembre 2008 da loggiu

Da blog

L'invito tanto apprezzato, tenero e commuovente mi è tornato indietro come un boomerang. Direttamente nel coppino a tempo di record (e mi ha dato una bella svegliata). Mi sembrava infatti troppo bello per essere vero. E' durato poco ma è stato intenso. Nel tornare indietro però ha tagliato un bel pò di rami secchi. Per lo meno è stato utile. E stassera, dopo aver baciato il mio bel gatto/palliativo, tutti al corso/palliativo di Kick Boxing col nuovo motorino/palliativo che sostituisce la moto/palliativa troppo pesante per me: saprò certo a chi pensare mentre sfogo la mia rabbia su quel sacco/palliativo.

Adesso che ho imparato questa bella parolina nuova e le sue infinite applicazioni posso certo - e finalmente - dire senza troppa paura di sbagliare che da quando Paolo è stato male (perchè la nostra amicizia si divide in 2 fasi ben distinte: un ante e un post malattia di Paolo) anche tutte le nostre conversazioni, le nostre mail, le gite a Roma ed i nostri sporadici incontri sono stati solo un palliativo. Questa storia di tuo fratello ti ha cambiata profondamente, nelle viscere e nell'animo. E io, semplicemente, non ti rinosco più. Rari lampi della luce che emanava la persona che eri non bastano più a tenere in piedi la baracca. Vedersi dunque non è più un piacere già da un pò (da una cena a Roma con l'Emilio a dir poco allucinante, per l'esattezza).

Perdonerai l'arroganza ma questa volta, a differenza di quella del pollo, non credo proprio di esser io la causa di questa rottura. Si è perso il segnale, forse per sempre.

Buon proseguimento anche a te.

 
 
 

PROPOSTA INDECENTE

Post n°99 pubblicato il 28 Settembre 2008 da loggiu

Da blog

Oggi ho ricevuto una mail. Dentro questa mail c’era un invito. Un invito fatto con grandissimo amore, un invito pieno di affetto, fatto da una Vera Amica. Questa mail è stata per me un dono di enorme valore. Un pensiero bellissimo e molto dolce. Difficilmente dimenticherò come mi ha fatto sentire leggere quelle righe. Un invito speciale fatto da una persona speciale. Grazie veramente con tutto il mio cuore per averci anche solo pensato. Grazie per essermi amica, grazie per questi piccoli ed impagabili momenti di vera felicità. Non sai quanto questo sia per me importante.

Ti voglio bene perché sei come sei (anche se a Delhi con l’aereo non ci vengo!;-)

 
 
 

JETMAN

Post n°98 pubblicato il 27 Settembre 2008 da loggiu

Da blog

Ieri un uomo (Yves Rossy) si è infilato sulle spalle un paio di ali con 4 reattori attaccati sotto e ha sorvolato la manica in una decina di minuti a una media di 200 km orari.

Vederlo è stata una cosa pazzesca: fantascienza che diventa realtà! 200 kilometri all'ora!!! Praticamente volare "nudi" sostenuto da un paio di piccolissime ali dentro a un uragano di forza 5! Pilotando il tutto con il proprio corpo, con piccoli movimenti di testa, mani e piedi che pare sia una cosa che ti spezza i muscoli dalla fatica. Io non so se è stato come assistere all'arrivo del primo uomo sulla luna...forse no perchè siamo abituati a vedere film di ogni genere con fanta effetti speciali che ci fanno vedere di tutto di più e ci tolgono un pò di quella poesia e di quel senso di magia che c'era una volta... però se penso che questa persona è VERA e ha VERAMENTE volato come Superman quasi non riesco a crederci!

E' stata un'emozione. Cui dedico questo.

ICARO

Dalle infinite scorciatoie e vie di questo labirinto fuggo.
Scappo dall'incontro col destino uguale per ogni uomo.
La mia anima non avrai mai! Minaccioso ed affamato Minotauro, mai!
Con un battito d'ali posso raggiungere gli angeli.
Lontano dai dolori della vita, lontano da tristezza e sofferenza:
sulle ali della fantasia non c'è limite all'impossibile.
Mi perdo nella limpidità di altitudini sconosciute.
Dimentico la vita, dimentico la morte...volo!
Dimentico quanto effimera e fragile sia la leggerezza.
Febo infine bruciò le sue ali.
Febo infine lo diede in pasto al vuoto. Piume sparse sullo stesso mare dove oggi sono io.
Piccole ali di cera si sciolsero davanti alla potenza della luce, sorte crudele di chi vuol troppo osare.

Io ho volato, lontano dal sole.

 
 
 

THOMAS DORFLEIN

Post n°97 pubblicato il 23 Settembre 2008 da loggiu

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Oggi leggendo il giornale scopro che Thomas Dorflein, il papà di Knut, è morto a soli 44 anni. Ho pianto per mezz'ora e ancora adesso mi sento tristissima.

Ho pianto senza riuscire a fermarmi quasi come conoscessi realmente questa persona.

L'orsetto Knut ha tenuto il mondo in scacco per diversi mesi con la sua storia particolare e la sua tenerezza infinita. L'orsetto Knut è l'unico orso polare ad essere nato in cattività ed essere sopravvissuto all'infanzia negli ultimi 30 anni. Nel 2006 allo zoo di Berlino sono venuti alla luce due orsi bianchi. Appena nati però la madre li ha rifiutati, non li allattava e non se ne prendeva cura. Li ha abbandonati su una roccia all'interno della sua gabbia. Nonostante il rifiuto non consentiva a nessuno di avvicinarsi ai cuccioli. Dopo soli 4 giorni uno dei due orsetti è morto.

L'altro, Knut, è stato prelevato con una rete da pesca e, poco più grande di un porcellino d'India, messo per un mese in un'incubatrice e affidato alle cure di un guardiano dello zoo di Berlino (Thomas Dorflein) nella speranza di farlo sopravvivere. Le probabilità che Knut potesse farcela erano quasi nulle ma Madre Natura e l'amore e la dedizione speciale e commuovente di questo guardiano che ha passato mesi in sua compagnia sono riusciti a fare il miracolo.

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Thomas lo ha nutrito, coccolato, gli ha insegnato tutto le cose che un orso deve saper fare con pazienza, gli ha dormito accanto giorno e notte e lo ha tenuto al caldo, lo ha fatto giocare e divertire, si è rotolato nel fango con lui e gli ha insegnato a nuotare:gli ha aperto le porte della vita con il suo amore. Il legame tra Thomas e Knut era così stretto, così dolce e tangibile, nonostante le evidenti barriere "razziali", che non ci sono parole per spiegare l'ammirazione che ho per l'umanità di questa persona.

Queste cose dicono più dell'animo di una persona che una vita intera di conoscenza. C'è bisogno di sapere altro per affezionarsi a qualcuno e piangere per la perdita di un animo così gentile? 

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GOLLUM, SMIGOL E IL SEXY TOTEM

Post n°96 pubblicato il 18 Settembre 2008 da loggiu

Oddio...ma cosa mi sta succedendo??? Non mi riconosco più! Puoi dirlo forte mia cara, è uno scandalo! Eppure lo odiavo anzi, lo O-DI-A-VO con tutte le mie forze. Non abbastanza si vede. Quando se ne stava tra le nebbie inglesi non potevo proprio vederlo. La visione della sua faccia per solo un secondo suscitava istinti animali ed assassini di una violenza inaudita. Però ammetti che già allora stavi a guardarlo con una certa attenzione. Un odio atavico, più forte addirittura di quello per Vieri e Nedved...non esageriamo!...e adesso invece...non so cosa succede. Non so proprio cosa mi è preso. Lo so io cosa ti è successo: sei in piena tempesta ormonale.Ma a qualcuno dovrò pur dirlo, non posso tenere questo peso solo per me. Come se non ce ne fossimo già accorti da un pezzo! Sei un libro aperto, come direbbe qualcuno!

Sto iniziando a guardare le partite dell'Inter!!

Provo una grandissima vergogna - lo ammetto - ma non riesco a farne a meno: guardo tutte le partite dell'Inter. Che schifo! Non ci sono parole per esprimere lo schifo! Non solo: aspetto l'intervista di fine gara all'allenatore con grandissima trepidazione. Ma non potevi invaghirti di uno gentile ed educato, tipo Ranieri invece che di un arrogante, spaccone, faccetta di cazzo? Ho accettato Panariello ma questo proprio no! Sto subendo il fascino perverso dello "Special One". Certo la simpatia non è che sia proprio il suo pregio più grande...No, direi proprio di no. L'espressione "andrebbe preso a badilate in faccia" sarà anche brutale ed incivile ma è sicuramente molto azzeccata...però è così carino (oddio, l'ho detto!)...è così carino, tanto, tanto, taaaaanto carino. Beh, non è male ma Borriello è meglio, per Dio, e gioca pure nella tua squadra (o dovrei dire ex-squadra?)!

Uno stronzo irresistibile...secondo me è basso, bassissimo. Lo vedi dal vivo e ti fa cagare...e chissenefrega, si sa che nella botte piccola sta il vino buono. Poi dicono che sia un grande tombeur de femmes...secondo me nudo è orribile, pensaci bene...non mi ci far pensare! L'aria di quello che ci sa fare comunque ce l'ha...mamma mia, sei messa male! Poi lo sai che non bisogna fidarsi di uno che non sorride mai...ma quando sorride ogni resistenza si scioglie come burro su un toast caldo...A' Trilussaaaaa! Non siam mica sul set di "Ultimo tango a Parigi".E cosa mi dici del fatto che, così giovane, ha già  tutti i capelli grigi?...adoro i suoi capelli grigi...e quelle cravatte larghe da venditore di case burino?...secondo me è elegantissimo: un icona di stile. Quando parla è saccente e pomposo...quando parla è così intelligente e sagace, ha un senso dell'umorismo sottile, un'ironia molto "spicy" e pungente che, piano-piano, ti conquista...Pensa che io invece gli tirerei un gancio al mento ogni volta che fa quelle battutine bastarde. E' affascinante sotto ogni punto di vista: bello, intelligente, sicuro e ironico, cosa vuoi di più in un uomo?...Mi arrendo!

Voglio andare ad Appiano Gentile o, almeno, abbonarmi ad Inter Channel...io me ne vado e ti lascio sola coi tuoi deliri...sì, sì, appena avrò il mio motorino chiedo a Mich qualche dritta e poi vado ad Appiano come un'adolescente a fare foto e chiedere autografi...se continui così farai una brutta fine: in pasto ai Boys!

E poi che palle, il milan perde da millenni...ERETICA!!!

Tra due domeniche comunque c'è il derby. Ovviamente spero che l'inter venga spazzata via ma i miei occhi saranno tutti per lui...fatti ricoverare che è meglio! Forza Milan! Trema Mourinho che è arrivato Ronaldinho!

I think you're special, you are so very special...so fucking speciaaaaalllllllll...qualcuno chiami cortesemente il 118!

 

 
 
 

LE VITE DEGLI ALTRI

Post n°95 pubblicato il 21 Agosto 2008 da loggiu

 

Guardo il link di Nico su Facebook e, sinceramente, mi viene la depressione.

Nico che fa body-bording, Nico in barca, alla festa in piscina, alla partita di calcio, circondato da mille amici, in montagna, in aereo, a un concerto (il suo!), a fare il bagno in un mare splendido, al ristorante, con una pinta di birra paurosa in mano, sempre sorridente e contento, l’aria di chi si diverte un mondo e, soprattutto, ha con chi farlo….madoj che depressione.

Io non faccio mai un cazzo di niente.

Il massimo della vita di questa estate di merda (o forse esistenza di merda???) è stato andare ieri in piscina per sentirmi male grazie ad una specie di congestione e vomitare tutto il pranzo una volta arrivata a casa. Oppure l’ormai rituale giretto in bici di mezz’ora per andare al naviglio a prendere il sole, dove l’acqua è inaccessibile e non certo bella come quella di certe foto a Formentera, dove fa un caldo porco e vieni divorato dalle zanzare se capiti all’ora sbagliata, roba da reparto di geriatria in quanto a vitalità. Poi c’è stata la visita all’Emilio dopo un anno in cui non ci siamo mai visti, rigorosamente regolamentata dai rigidi orari dettati dalla Borsa. Oggi ho fatto una torta e nei giorni scorsi qualche marmellata…tutta vitaaaaaaaaa!

Poi il pomeriggio le cose si ravvivano con la visione delle Olimpiadi che si protrae fino a notte fonda…gli amici non ci sono e quelli che ci sono, pochi (anzi, nulli), sono in vacanza.

Pensavo proprio oggi a feste sfavillanti per i miei prossimi 35 anni, a desideri da esprimere, festeggiamenti indimenticabili…poi però non saprei neanche chi invitarci alla mia festa. Non ci pensiamo che facciamo prima e consoliamoci guardando le vite degli altri che fanno quello che vorresti fare tu ma non puoi, ridono come vorresti fare tu ma non ne hai più motivo, sono quello che vorresti essere tu, e che forse eri una volta ma non sarai mai più . Non chiedo tanto…vorrei un po’ di spensieratezza e leggerezza in più. Vorrei divertirmi anch’io e trovare piacere nel fare cose anche stupide, lanciarmi in qualche iniziativa che porti delle novità ma niente sembra darmi gioia: sto sempre e solo male, sono spenta dentro, nel profondo. Non dipende dalle cose che faccio, dalle altre persone, dal mondo esterno. Dipende da me. Mi ricordo di essere viva delle volte solo perché soffro.

Tutto scorre tra queste quattro mura come se avessi cento anni….ma dov’è che ho sbagliato? Quando ho smesso di vivere, di avere amici, di far ridere tutti, di essere la persona bella che ero e di cui andavo tanto fiera?

C’è stato un tempo in cui, tutto sommato, mi piacevo pure. Oggi mi sto sul cazzo da sola.

 

 

 
 
 

WALE

Post n°94 pubblicato il 19 Agosto 2008 da loggiu

Ho deciso che dovevo sapere....

Ci sono canzoni per tutte le donne del mondo....canzoni per Francesca su cui ci si è sbagliati perchè di certo non era lei e Anna che è fortemente desiderata, canzoni per Alice e i suoi gatti, per Roberta che non ascolta, Sally che è stata già punita e Silvia che forse non sa ancora che Luca si buca (ma, a quest'ora, sarà già morto), canzoni per Rosanna che non deve mai esser svegliata, Sara che se il suo fidanzato avesse i soldi la porterebbe ogni giorno al mare dopo averla messa incinta ancora minorenne, Lisa della seconda B (si spera almeno di liceo) di cui non si sa nulla se non che ha gli occhi blu e ha tagliato le trecce, Marina, mora che rovina e che dovrebbe forse sposarsi e Gianna, giovane operaia che difendeva il suo salario dall'inflazione. Non parliamo poi di Maria e Toffee (ma che cazzo di nome è Toffee?!?!?!), campionessa mondiale di passaggio di asciugamani bianchi messi sul divano.

E io? per me non c'è niente di epico?

Ho indagato e qualcosina ci sarebbe anche per me. Posso vantare un "Cara Valentina" di Max Gazzè, "Vai Valentina" della Vanoni, "Mai, mai, mai Valentina" di Gaber e "Valentina no" di tale Stefano Rosso. In campo internazionale abbiamo "Valentine" di quel gran bell'insegnante di lettere che è Brian Ferry e soprattutto "My funny Valentine" che non so di chi sia ma che è stata cantata da tutti i grandi della musica, da Elvis a Sinatra, da Chet Baker a Bublè.

E da oggi, ciliegina sulla torta, ho anche la gioia di vedermi intitolato il tormentone dell'estate: "Wale - tanto Wale" dei Dari (anche se con la "W" doppia non so se wale lo stesso)...ma che grannissimu culo! Testimoniaza di cotanto onore e di cotanto pezzo la da il solito, immenso, irraggiungibile, inarrivabile Pino Scotto: mai parole furon dette più a proposito.

http://www.youtube.com/watch?v=QDh4rqKeYnI&feature=related

P.S. Ho anche dovuto imparare cos'è un gruppo Emo per scrivere questo post...e non ho nessuna intenzione di condividere il mio sapere. Comunque da oggi so che quelle odiose frangette da pirla che si fanno gli adolescenti di tutta Italia per emulare i fasti dei Duran Duran dei tempi migliori son roba da Emo (o da scEMO!)

Premio "Poesia in musica e sforzo compositivo" dell'anno alla seguente strofa dei sopracitati Dari

"Se Wale non mi vuoi io mi faccio i cazzi miei

ti dico Wale.....vaccagare!"

EVVIVA!!

 
 
 

RIMOZIONE FORZATA

Post n°93 pubblicato il 11 Agosto 2008 da loggiu

Lavoro....rimosso. Famiglia....rimossa. Conquiste....rimosse. Sicurezza economica....rimossa. Iniziative....rimosse. Progetti....rimossi. Futuro....rimosso. Speranze....rimosse. Desideri....rimossi. Serenità....rimossa. Felicità....rimossa.

Valentina....rimossa.

 
 
 

DICONO CHE SEI VECCHIO

Post n°92 pubblicato il 30 Luglio 2008 da loggiu


Tu sei lì felice, stai andando a pranzare da Smooth in una calda domenica di luglio ed il tuo unico pensiero è tentare di capire se preferisci mangiare una fresca insalatona o una ciccionissima piadina. Poi, mentre scendi dalla moto appena parcheggiata, ti si avvicina una signora. E’ anziana. Però è vestita normalmente, non è una senza-tetto o una extracomunitaria che chiede l’elemosina (come se questo giustificasse il fatto che ci sono persone costrette a chiedere per sopravvivere). Potrebbe essere una nonna come la tua, quella nonna che hai amato così tanto e che stava attenta a quanto spendeva al supermercato perché i soldi della pensione eran sempre giusti-giusti e perchè, dopo 2 guerre mondiali, la paura di rimanere ancora privati di tutto era tanta. Bisognava stare attenti, risparmiare perché non si sa mai cosa ti riserva il futuro e poi, comunque, quei benedetti soldi non bastavano mai.


Questa signora si avvicina, con la mano tesa. Ha i capelli fini e spettinati, un po’ di tosse, un sacchettino di Tezenis in una mano e una borsetta marrone consumata nell’altra, delle scarpe anni 50 - proprio come quelle che metteva la mia nonna Emma – con dei fantasmini rosa, una bella maglia verde e gli occhi tristi, davvero tanto tristi.


“Per favore, un piccolo aiuto. Signora lei non sa l’umiliazione che si prova a 76 anni a dover chiedere ad estranei qualche soldo. Ma non ce la faccio, ho davvero bisogno. La prego mi aiuti. Aiutatemi per favore”.


Gesù Santo…non ci sono parole per esprimere lo sconforto che si prova a cercare di immaginare le difficoltà che certe persone devono affrontare. Davvero non ci sono parole. Ti senti un idiota e basta. Tu con i tuoi problemi del cazzo che piangi dalla sera alla mattina perché per un anno nella vita non andrai in vacanza quando c’è gente che vive a un metro da te e che non ha neppure da mangiare! Tu che, annoiata e senza gioia, stai per avere 15 euro da spendere per mangiare un’insalatona e una piadina seduta a uno di questi tavolini popolati di gente della Milano da bere che fuma, parla al cellulare e sfoggia vestiti all’ultima moda mentre di fianco a te, proprio lì sta passando una signora che vive nell’angoscia ogni minuto della sua esistenza e che con quei 15 euro ci mangerebbe per una settimana. Una signora che invece di passare la domenica a casa coi nipoti seduti sulle ginocchia se ne va col caldo che fa in cerca di qualche euro per tutta Via Buonarroti.


La vecchiaia dovrebbe essere il periodo della vita più dignitoso, quello in cui ti godi le cose che hai conquistato nella vita, gli affetti ed i risparmi, il tempo in cui trascorri con gioia le giornate che ancora ti restano da vivere, in cui dovresti trasmettere la tua saggezza, i tuoi racconti e le tue esperienze, in cui dovresti essere amato, ascoltato e rispettato. Invece la vecchiaia spesso è terribile. E’ fatta di bisogno, paure e davvero tanta e troppa solitudine. Questo è un pensiero per me davvero insostenibile.


Mi viene in mente la signora che abitava sullo stesso pianerottolo dei miei nonni. Detta la Signorina perché non era sposata. Aveva una cartoleria. Andavo spesso a casa sua da bambina e lei mi faceva giocare con pennarelli bellissimi, cartoncini colorati, matite e pastelli dal profumo inconfondibile e spesso me ne regalava qualcuno. Un giorno mentre andavo a trovare in ospedale mio nonno la vedo per caso ricoverata nella stanza di fronte alla sua. Entro con mia mamma a salutarla. Non l’avevo mai vista così la Signorina. Sarebbe morta anche lei in quell’ospedale. Ma lei sarebbe stata sola. Nessuno era lì a stringerle la mano, parlarle, farle compagnia negli ultimi momenti della sua vita. Ed era una persona davvero buona e gentile. E, molto semplicemente, non è giusto.


Guardo le facce delle persone sedute intorno a me: ma davvero a qualcuno tutto questo interessa?


In italia ci sono 11 milioni di persone anziane (oltre 65 anni) e 16 milioni di pensionati:
• più di 4 milioni di pensionati sono poveri
• 6 milioni di anziani non hanno amici
• 5 milioni di anziani non hanno vicini su cui fare affidamento.

Il numero degli anziani è in continuo aumento. Molti hanno un reddito insufficiente a provvedere alle necessità quotidiane, spesso sono soli, senza parenti, amici o vicini su cui contare. E' una solitudine che può uccidere.

 
 
 

MIRACOLO A MILANO

Post n°91 pubblicato il 16 Luglio 2008 da loggiu

E' arrivato! E' in città! Cammina, parla e si muove a pochi metri da noi.

Calpesterà il nostro sacro manto erboso una domenica sì e una domenica no.

Bem vindo majestade!

Baciamo i piedi.

 
 
 

WATER...FALLS!

Post n°90 pubblicato il 10 Luglio 2008 da loggiu

Mi è capitato di leggere in un libro (L'eleganza del riccio) l'episodio di una donna che ospite a cena da amici giapponesi si trova costretta ad utilizzare il bagno e, nel momento di iniziare ad "espletare", viene quasi colta da infarto perchè parte inaspettatamente una musica assordante, mi sembra Mozart, a coprire ogni eventuale ed imbarazzante rumorino sfuggito al ferreo controllo che possiamo esercitare sulle nostre viscere. La portata dell'evento è tale da spingermi a scoprire se questo episodio è frutto della fantasia oppure è una tragica - e geniale - realtà. 

A pensarci bene avevo un'amica che faceva sempre scorrere l'acqua del bidet ogni volta che andava in bagno a fare pipì perchè non sopportava l'idea che qualcuno sentisse il rumore delle sue funzioni corporali e, a dire il vero, spesse volte ho adottato anch’io questo ingegnoso metodo, soprattutto durante quei fine settimana sovraffolati a casa di amici che hanno un solo bagno. I più sfrontati arrivano ad attaccare una radio in zona tazza e spesso mi sono trovata a pensare che accenderla sarebbe stato più imbarazzante che non farlo: un'ammissione di colpevolezza senza possibilità di appello. Ne io ne la mia amica comunque siamo giapponesi, ma in Giappone ci saremmo trovate molto più a nostro agio: pare infatti che questa mania di “depistare sonoramente” i possibili ascoltatori dell’ultima ora sia comune a tutte le donne del sol levante, tanto che l'abitudine di tirare l'acqua 2 o 3 volte per ogni visita al bagno stava contibuendo in modo non indifferente a sprecare preziose risorse idriche (ogni sciacquone son circa 13 litri d’acqua buttati, letteralmente, nel cesso).

Ecco perché la Toto Ltd.
ha pensato bene di produrre l' Otohime (è il nome di una principessa di una favola per bambini che significa "Principessa del suono"), un apparecchietto che è ormai diffuso nei bagni pubblici giapponesi tanto quanto i cessi robot
 negli alberghi (di quelli magari parliamo un'altra volta). Basta premere un tasto - ma nelle versioni più igieniche ed avanzate c'è addirittura la fotocellula - per produrre subito il dolce e coprente suono dello sciacquone, senza però sprecare acqua.

Perché non un soave canto, una musica delicata (come raccontato nel libro) o il cinguettar d'uccelli, direte voi? Perché a quel punto le signorine giapponesi continuerebbero a preferire il vero sciaquone, come peraltro pare che alcune facciano comunque, insoddisfatte dalla qualità non hi-fi del finto tirar d'acqua.

Comunque, qualora vi dovesse pungere vaghezza di installare a casa vostra uno dei magici prodotti della Toto per vincere i rossori delle signorine vostre ospiti ed assicurare così al mondo intero  un ingente risparmio idrico o semplicemente farvi una cultura sul vasto e rutilante mondo del cesso giapponese, questo è il sito  che fa per voi http://it.wikipedia.org/wiki/Toilette_in_Giappone

 
 
 

JUNIOR

Post n°89 pubblicato il 03 Luglio 2008 da loggiu

Sono pronta.

Non vedo l'ora.

Ho comprato tutto il necessario e anche di più. La "cambusa" è già piena di deliziosi cibi che aspettano solo di essere mangiati e così rendere forte, bello e soprattutto sano il mio Junior. Cibo umido, croccantini, latti appositamente studiati, qualche snack goloso per gratificarlo quando farà le cose bene (tipo farsi le unghie sul suo tiragraffi e non sul nostro divano...pia illusione!). Apro l'anta della "zona gatto" e mi compiaccio dell'abbondanza e della bellezza di queste lecornie tutte ordinatamente impilate, quasi le avessi fatte con le mie mani. File di Stuzzy Gold al pesce oceanico e di teneri bocconcini di tacchino in salsa addizionata di calcio della Hill's mi guardano trepidanti: quando ci apri? Quando scopriremo se siamo di suo gradimento o no?. "Ancora un pò di pazienza ragazzi! Tra un mesetto arriva!". Sono così belle queste scatolette che ti vien quasi voglia di assaggiarle. Poi questi direttori marketing del settore "Pet care" sono esseri diabolici che sanno su cosa far leva per far sì che si acquistino i loro prodotti tra mille altri. Frasi tipo "Nutrirlo bene è un gesto d'amore" non possono che farti sentire una perfetta idiota mentre ti dirigi alla cassa con in mano tutto quel cibo sicuramente scadente da 0,30 centesimi al chilo che, uccisa dal senso di colpa, vai immediatamente a riporre dove lo avevi trovato per caricarti come una bestia da soma di queste magnifiche scatolette monodose (75 grammi) da 3 euro l'una....che non si dica che, per un paio di cento euro in più, non sei disposta a fare questo famoso "gesto d'amore" per "il compagno di una vita" che "dipende da te, non scordarlo". Psicologia dell'acquisto. Su di me funziona in pieno. Arrivo a casa, con calma e lontana da occhi indiscreti leggo attentamente gli ingredienti di questo oro in bustina: "Contiene almeno il 3% di pollo e derivati" ("almeno" significa che forse neanche ci arriva e "derivati" è una parola più gentile e meno inquietante di "pelle, ossa, interiora, grasso, nervi e scarti di ogni tipo triturati tutti insieme e mischiati alla squisitissima gelatina addizionata di calcio"). Ammazza! Allora sì che ho fatto un affare! Un gesto d'amore innegabile dargli il 3% di refusi di pollo! Sono troppo buona!

Potrà assaporare tutto questo ben di Dio per l'esattezza tra 32 giorni spaccati. 32 giorni che sembrano non passare mai ma forse è meglio così perchè l'attesa renderà ancora più speciale il momento in cui, finalmente, aprirò il trasportino che un tempo, non molto lontano, era stato di Asia (l'odiatissimo trasportino!) e lo libererò per la prima volta in lavanderia così che abbia il tempo di ambientarsi alla nuova casa poco per volta e con tutte le attenzioni del caso. Tra 32 giorni viene a stare da noi Junior.

Volevo un gatto perchè ho bisogno di avere uno sfogo affettivo su cui riversare tonnellate di cure e amore che, con la scomparsa di Asia, giacciono in qualche angolino del mio cuore inutilizzate. Inizialmente mi ero fissata, volevo un gatto di "marca", un sinuoso Abissino che, per me, è "il gatto" per eccellenza, la quinta essenza della felinità. L'Abissino però costa dai 500 agli 800 euro. Li vale probabilmente tutti ma a me sembrava moralmente ingiusto spendere tutti questi soldi per un gatto che, male che vada, se nessuno se lo compra resterà per tutta la vita con il suo allevatore che lo tratterà meglio di come Napoli ha trattato Maradona. Dunque, dopo varie ricerche, ripensamenti e sbandamenti, il piccolo quadrupede peloso ho deciso di prenderlo in un gattile (versione in miniatura di un canile).

Se non si è mai stati in un gattile (o un canile) penso che si dovrebbe farlo almeno una volta nella vita perchè secondo me è educativo. Roba da portarci i figli in visita appena hanno facoltà di intendere e di volere perchè un giorno non entrino mai a far parte del folto numero di stronzi che abbandona o, peggio, tenta maldestramente di uccidere i propri animali scaraventandoli fuori dalla macchina in corsa quando non sa più che farsene. Assurdo "comprare" i propri animali da compagnia quando ci sono tonnellate di cani e gatti belli come e più di quelli che trovi in negozio (spesso anche di razza: l'abbandono non guarda a queste cose) che aspettano solo qualcuno che se li porti via da quelle gabbie orribili e gli voglia un pò bene. Poi c'è anche da dire che le persone, tutti volontari, che lavorano in questi posti sono spesso e volentieri mille volte più carine, gentili e disponibili della media dei negozianti/allevatori perchè hanno un cuore e una passione grandi così!

Sono andata ad un gattile qui vicino e, tra mille cuccioli di tutti i tipi, è saltato fuori Junior. Dopo un'ora che eravamo lì a guardar gatti è sbucato dal nulla questo micino tutto tigrato. R. lo ha visto, lo ha preso in braccio e lui ha attaccato a fare delle fusa fortissime e irresistibili. Sembrava un trattore! Amore a prima vista. E' lui!!...è lui il "compagno di una vita che dipende da te, non scordarlo". Quando leggi o senti ogni tanto di persone che dicono che con il loro animale è stato feeling dal primo minuto, che è stato scelto o, meglio, si è imposto senza che loro avessero la possibilità di dire no, provo sempre un pò di diffidenza e scetticismo. Invece è proprio così, mi è successa la stessa cosa: io non ho scelto un bel niente di niente. E' lui che con le sue fusa, le sue piccole leccatine e la sua tenerezza incredibile ha praticamente scelto noi obbligandoci ad adottarlo. Chi potrebbe resistere a un gatto che ti da completa fiducia e mostra affetto dal primo minuto che ti vede addormentandotisi in mano come se le tue braccia fossero il posto più comodo e sicuro del mondo, come se non stesse aspettando altro che te. E noi, completamente inermi davanti a questo affarino di 40 centimetri, non abbiam potuto far altro che assecondare la sua scelta, lasciarlo dormire e scioglierci, grandi e grossi come siamo, come burro di arachidi su un toast caldo.

Altro che andare e scegliere il gatto. Altro che gesto conscio e consapevole, mirato, ponderato e ragionato sino in fondo. L'unica cosa che veramente posso ancora avere l'illusione di scegliere sono le sue scatolette. E di questo ringrazio sentitamente i vari uffici marketing del settore e le schiere di abilissimi mistificatori che ci lavorano dentro.

P.S. = La morale di questa storia è: gli animali non si comprano, si adottano. Perchè così si aiuta un aminale sfortunato a stare meglio e perchè così si aiutano anche le persone che se ne prendono cura a titolo gratuito con amore e dedizione pressochè infinite. Poi i 500/800 euro che eri disposto a spendere per un gatto abissino o parte di essi si donano ad un'associazione che aiuta gli anziani, i malati di tumore, gli orfani, i senza tetto, la ricerca scientifica, che costruisce ospedali nel mondo, lotta per salvare l'ambiente, aiuta bimbi malati, i poveri, le vittime di guerra e delle mine anti-uomo......addormentandoti col tuo normalissimo ma adorato soriano sdraiato sulle comode ciccie della tua pancia che fa le fusa a tutta birra beato e ti zampina sul mento non potrai che sentirti dannatamente meglio.

Se poi volete dare una mano: www.gattolandia.org oppure www.amicideigatti.org

 
 
 

DISTRAZIONI

Post n°84 pubblicato il 26 Giugno 2008 da loggiu

Sono pigra. In questi giorni sono la pigrizia fatta a persona.

Non ho voglia di fare niente: caldo e pressione bassa sono per me un connubio micidiale. Quindi me ne sto ferma, passando dalla sedia al divano e dal divano al letto come massima espressione di dinamismo domestico. E poi leggo. Leggo molto. Anche girare le pagine è una faticaccia ma almeno passo il tempo facendo qualcosa di costruttivo e divertente e, soprattutto, senza dover fare nè muovere niente, solo gli occhi (sforzo più che sopportabile).

Cerco di leggere sul terrazzo "Firmino", il libro meno avvincente e coinvolgente della storia della letteratura mondiale (ovviamente un successo planetario). E' così noioso che riesco a malapena a capire cosa sto leggendo: non mi piace, non mi coinvolge, mi annoioooooo e, dunque, non mi concentro. Lo finirò forse per puro masochismo e senso del dovere per poi dimenticarlo il minuto dopo averlo chiuso e risposto nella libreria per sempre.

Sono così lontana e distaccata da queste pagine insulse che non posso fare a meno di farmi continuamente distrarre dai mille rumori che mi circondano, ben più interessanti e stimolanti del libro: una moto che passa, i vicini che canticchiano al nipotino appena sveglio "E' arrivatooo il nooo-nnooooooo, è arrivatooooo il nooooooo-nnooooooo", un paio di cornacchie che discutono animatamente sull'albero qui di fronte (questione di donne sicuramente) e poi...tra tutti questi suoni si fa largo a spintoni una melodia lontana...mi sembra di riconoscerla...aspetta un pò..."Ueeeeen de muuun its ior ais laik a big pizza paiii, ueeeeeen iu uolk daun de striiiiit uid a claud at ior fiiiit iu ar in loooooov". Qualcuno qui intorno sta sentendo a tutto volume "That's (dets) Amore" di Dean (Din) Martin. Ma chi? Dove? A che piano? In che casa?

Che bel momento!! Adoro questa canzone metà in inglese e metà in italiano. Solo sentire il primo accordo di mandolino e il primo "Ueeeeen" mi mette di buon umore. Così inizio a vagare...

Immagino una specie di Tony Soprano in canottiera avvolgente e decorata da macchie di sugo ormai scolorite a causa degli innumerevoli lavaggi che, in ciabatte, sta apparecchiando la tavola e versandosi un bicchierino di bonarda che ben presto andrà a far compagnia al sugo sulla canottiera. Aspetta che la sua Carmela Bonpensiero sbuchi dalla cucina con una teglia tanta di pasta al forno tra le mani e, nel mentre, saltella goffamente per tutta la sala trascinando i suoi 170 chili al ritmo di That's Amore...si flette e piroetta, mastodontico Nureyev del magentino arrivato qui anni or sono dalla lontana Corleone...e balla, balla senza sapere perchè, senza pensare a niente, d'istinto. Come Billy Elliot : "Quando ballo io sono energia. Quando ballo io sono elettricità!". Lui è libero.

Ed eccola uscire dalla cucina in tutto il suo splendore: "Ledis en gentlemen...meic som nois for Car-me-laaaaa!!". Ricoperta di gioelli dalla testa ai piedi con indosso il leggendario grembiule tutto pizzi e colori sgarganti con la scritta "Souvenir d'Italie" che troneggia sul disegno del nostro amatissimo stivale. Davanti a sè tiene la pasta al forno fumante. Con che orgoglio e con che fierezza la trasporta sino al tavolo, quasi come volesse dire "E' Nata!!!".

Tony con un ginnico quanto inaspettato pliè seguito da un arabesque tendu da sfoggio delle sue qualità di ballerino provetto, bello come un pavone che apre tutte le sue piume sgargianti per la prima volta. Una pirouette e una glissade e lei si ritrova stretta tra le sue braccia senza neppure sapere come. Giusto il tempo di metter giù la teglia e lui le cinge la vita, la guarda negli occhi, accenna un sorriso complice e, panza contro panza, inizia a farla volteggiare attorno al tavolo ... e girano, girano, girano...e ridono, ridono, ridono...sono leggeri e felici, come fossero la coppia più attesa del ballo delle debuttanti. Il mondo si ferma per un momento a guardarli come si fermava tutta l'Odissea 2001 quando Tony Manero e Stephany scendevano in pista.

Le ciabatte strisciano, si sfiorano, si accavallano, a volte si pestano. Le loro labbra, dopo anni di inattività, tornano a cercarsi e sfiorarsi ancora una volta mosse dalla passione di un tempo risvegliata da questo ubriacante ed ipnotico vortice fatto di musica, ballo, ritmo...bisogni primitivi e ancestrali che, per un attimo, li hanno distratti  dalle loro abitudini inanimate e forse tristi.

La musica finisce. Silenzio.

Si siedono a tavola senza neppure guardarsi negli occhi, esausti e affamati. Gustano la loro pasta al forno come se nulla fosse successo. E' stato un momento  travolgente, così violento ed inspiegabile da diventare immediatamente troppo ingombrante, quasi  imbarazzante. Un pò si vergognano di questo strappo alla regola, di questa spontaneità così poco "consona". Questo ballo appassionato entrerà di diritto nella lista delle cose da tacere per sempre per mantenere i vecchi equilibri, forse noiosi ma solidi. Però lo sanno...lo sanno bene che ogni volta che sentiranno quella canzone le loro guance avvamperanno, il cuore iniziarà a pulsare più forte, le punte dei piedi inizieranno a muoversi nascoste dalle scarpe e i ricordi inizieranno a farsi pressanti...in fondo sono ancora pieni di passione anche se non sono capaci di esprimerla.

Chiudo "Firmino" per non riaprirlo mai più e vado a fare la spesa.

 
 
 

FINISH LINE?

Post n°83 pubblicato il 23 Giugno 2008 da loggiu

Ci sono limiti che si superano nei rapporti tra le persone e che non dovevano assolutamente essere superati perché il rapporto si mantenesse piacevole, equilibrato e soprattutto giusto nello scambio emotivo. Quando si irrompe nella vita e nella sensibilità altrui anche solo con una frase sciocca con la delicatezza e la capacità distruttiva di un bisonte imbizzarrito allora qualcosa si rompe per sempre e la crepa, per quanto Attack si cerchi poi di mettere per risistemare il tutto, sarà lì eternamente a rendere la struttura meno solida di prima. Credo che la definitiva riparazione di sudetta crepa si chiami “perdono”…ma è cosa più difficile a farsi di quello che sembra. Superato il limite uno poi si sforza di tornare al punto di partenza come se niente fosse, di rispostare un po’ più avanti la linea tra quello che è ammesso e sopportabile e quello che non lo è …ma non è che ci si riesce sempre o sia cosa da un minuto.

E poi….ne vale sempre la pena?? Mi chiedo: sposto, sposto, sposto…e poi? Fatti i bilanci, mi è convenuto? Certo, coi sentimenti la convenienza ha poco a che fare ma, alla fin della fiera, si sta con gli altri perché ti danno qualcosa…quando questo qualcosa, fatti due conti, comincia ad avere un grosso segno meno davanti continuare nell’illusione di ritrasformare quel meno in un bel più potrebbe portare alla definitiva rovina.

Se credo di avere una sola, piccola e misera qualità quella è tentare di mettermi sempre nei panni degli altri calpestando spesso le mie esigenze a favore di quelle altrui, arrivando a uccidermi di panici e ansie pur di non imporre mai il mio volere (questo invece è un difetto). Lo faccio per amore degli altri e certo anche per insicurezza e paura di rimanere poi sola, dello scontro, del rifiuto e delle separazioni con rancore. Però gli incontri forzati, quelli che si trasformano in doverosi obblighi o, peggio, in faticosissimi pellegrinaggi contemplativi invece che in avvolgenti scambi proprio non li sopporto. Mi tolgono vita.

Poi sono taaaaaaanto paziente, concedo molto - magari in silenzio - penso sempre che sia colpa mia, che bisogna rivedere il mio modo di essere e fare, che se gli altri si urtano e reagiscono male di certo la causa non è da cercare in loro ma sempre fuori da loro (e quindi in me)….detto questo quando il limite è stato superato e tutti questi miei pensieri queste mie delicatezze e fragilità, queste mie necessità vengono spazzate via in un colpo solo per un eccesso di puro egocentrismo e considerazione di sé uniti ad un pizzico di egoismo ed incapacità genetica dell’altrui comprensione io a tornare come prima con un sorriso a 72 denti stampato in faccia (una faccia sempre più simile al culo) non ci riesco proprio. Preferisco rintanarmi come un animale ferito e chiudere col mondo per un po’.

Basta prenderne atto, voltare pagina, tanti cari saluti e non pensarci più….detto niente!

Ecco perché adoro il mio amico Nico…perché con lui tutto è un piacere, non ci sono pretese, obblighi o oppressioni ma solo e soltanto la gioia di stare con una persona, scoprirla, prenderla per quello che è e godersela pienamente, senza ombre e senza aspettative. Per me l’amicizia è questa. Sono le aspettative che ci fottono e il mio amico Nico non ti seppellisce sotto un cumulo di aspettative. Sta con te e prende quello che c’è e che tu gli puoi dare senza tante menate e sempre col sorriso. Come un gatto: prende quando c’è…quando non c’è né più vedremo! Chissà in quale mare sei adesso Nico! Devo dire che mi manchi un po’ ma, soprattutto, mi sei mancato in tutti questi anni.

 
 
 

ASIA

Post n°82 pubblicato il 07 Maggio 2008 da loggiu

Asia è il mio gatto. Il primo gatto tutto mio. Il primo gatto da quando vivo da sola. E' con me da 12 anni, come mio marito...li ho conosciuti insieme (beh...prima lui e poi lei). Asia è la mia compagnia in centinaia di piccoli momenti di tutti i giorni e le sue fusa rumorose sono il migliore antistress che io conosca. La sua presenza è parte della nostra vita.

Asia è malata e forse questa sarà l'ultima estate insieme. Domani probabilmente sapremo cosa ne sarà di lei. Io spero sia qualcosa di rimediabile anche se pare che di qualsiasi cosa si tratti, come dice il veterinario, è comunque "destinata a scendere in fretta gli ultimi gradini della vita". Ho paura di entrare dal veterinario con lei e uscirne senza. Ho paura di tornare a casa e non trovarmela più davanti alla porta acciambellata per la gioia di rivederci. Ho paura di starmene seduta davanti alla tele senza averla addosso che ronfa beata a pancia in su (segno di totale ed impagabile fiducia)...ho paura che stia soffrendo e non voglio. Vederla lì tutta mogia, ormai magrissima e deperita, senza forze mi fa star davvero male.

Mentre scrivo lei è qui con me; dorme profondamente sulla mia scrivania, qui vicino a me; col muso mi sfiora il gomito mentre una delle sue zampine non riesce proprio a fare a meno di schiacciare la "Q" della tastiera del computer. Asia è stata una conquista...non la potevo soffrire (in quanto eredità della ex di Roby) e oggi non posso neppure immaginare di alzarmi una mattina e non vederla più correre giù dalle scale a tutta velocità. So che può sembrare ridicolo e patetico ma è un dispiacere grandissimo ed inaspettato vederla così.

Mi dico che, in fondo, è solo un gatto...

Ma vorrei che domani non arrivasse mai.

 
 
 
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Mr. Gabriel Byrne. In Treatment

 

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