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Piccoli giochi tra oligarchi
Post n°105 pubblicato il 02 Aprile 2011 da ventus68
Se qualcuno pensasse di vivere, oggi, in Italia, in una democrazia, ebbene è giunto il momento che inizi a fare alcune riflessioni, anche etimologiche. Democrazia, potere del demos, del popolo, di tutto il popolo, oligarchia, potere, al contrario di pochi, a prescindere che siano buoni o no, se fosse il potere dei migliori sarebbe, invece, una aristocrazia, il potere dei migliori. Andiamo per esclusione: La Russa e Minetti, per quanto questo paese sia messo male non rappresentano certo l’avanguardia culturale e scientifica di questo paese. Ergo per cui, in tante cose possiamo oggi vivere, tranne in una aristocrazia (intesa alla greca). Democrazia? Al limite in un regime demagogico, dove il popolo viene solleticato nei suoi bassi istinti. Ma il popolo, di cui certo, l’oligarca non può fare a meno, non governa, non sceglie i suoi rappresentanti, né a destra, ma vorrei sottolinearlo, neanche a sinistra o al centro. Quando la sinistra, per esempio, afferma di combattere (male) Berlusconi lo può dire, certamente, ma quando dice che lo fa per la democrazia, dice una evidente falsità. Qui in Italia abbiamo due o tre gruppi oligarchi che si contendono il potere, gruppi chiusi, sia a destra che a sinistra, gruppi sui quali in tutti questi anni si è retto (male) l’equilibrio del paese. E qui veniamo a Berlusconi. Certamente personaggi come Minetti, Carfagna, Gelmini, a prescindere da quel che ne scrive La Repubblica, non sono parte integrante di nessuna oligarchia, sono alle strette dipendenze di Berlusconi. Senza Berlusconi, semplicemente, non avrebbero avuto accesso al potere oligarchico che qui ci governa da quaranta anni. E pensare che Berlusconi abbia voluto queste persone per puri motivi “edonistici”, credo che sia un tantino riduttivo pernsarlo. Berlusconi vuole avere persone su cui contare senza alcuna riserva. La sinistra non ha paura che Berlusconi abolisca la democrazia, non c’è mai stata. Cosa si abolisce qualcosa che non c’è? Ha paura che da oligarca voglia fare un altro passo, diciamo ad un’oligarchia non troppo allargata, e se pensiamo e riflettiamo che la parola oligarchia è già potere dei pochi…. Queste le motivazioni delle ultime uscite di Luca di Montezemolo. Ovviamente certi poteri che fanno riferimento al potere oligarchico tradizionale si sentono minacciati da Berlusconi. Purtroppo la sconfitta di Berlusconi questo solo significherà, se mai avverrà, il ristabilimento del vecchio potere oligarchico. Che poi al demos, al popolino delle borgate, interessi più il potere oligarchico del potere di una sola persona, è una fantasia coltivata dalle sinistre. Da che mondo è mondo i dittatori sono sempre molto popolari tra il popolo. Il popolo, per sua natura è estremista, passa dalla democrazia alla dittatura, non certo all’oligarchia. Questo dovrebbe spiegare, a chi lo volesse capire, il successo mediatico di Berlusconi che, per fortuna nostra, neanche come aspirante dittatore è granché capace. |
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