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Lettera ad Alfonso Signorini
Post n°68 pubblicato il 30 Gennaio 2011 da ventus68
Egregio direttore di Chi, nel suo ultimo editoriale, Non rubate l’infanzia ai vostri figli, lei, con slancio savonaroliano libero da servo encomio, si scaglia contro quei genitori ricchi e famosi che viziano i loro figli, come, pare, appunto, che facciano i coniugi Cruise. Sono perfettamente d’accordo: è aberrante che una bambina di quattro anni giri con la carta di credito e vestiti firmati da Dolce e Gabbana, ma ciò detto, lei è al soldo di Silvio Berlusconi in confronto al quale, sia detto senza troppi incisi, i Cruise potrebbero aspirare alla beatificazione in Vaticano. Voglio dire predicare è facile razzolare un po’ meno e anche la signorina Ruby, o come si chiama, era minorenne quando conobbe il signor Berlusconi e non credo che, per una minorenne, le feste di Arcore, siano il luogo più sereno per passare un’infanzia felice. Se il signor Berlusconi, poi, quella sera famosa, avesse avuto davvero a cuore il bene della signorina Rubacuori non l’avrebbe scaricata alla Minetti, ma avrebbe potuto indicare agli agenti una qualsiasi struttura pubblica (una casa famiglia per esempio) dove la predetta minorenne potesse essere trasferita per qualche mese, parente o meno di Mubarak che, ultimamente, credo che abbia ben altri problemi che quello di sapere dove trascorrano le notti le sue “presunte” o meno nipoti. Il modo educativo di Berlusconi, signor Signorini in cosa, di preciso, differisce da quello del signor Cruise? Il signor Berlusconi risolve tutto con buste gonfie di euro, come se una minorenne potesse, davvero, sapere il valore del denaro, la fatica che costa guadagnarlo e amenità simili. Certo le buste di euro risolvono molti problemi, ma sono anche una comoda scorciatoia per chi non voglia davvero pensare a cos’è, di preciso, un minorenne. Un minorenne ha bisogno, certo di denaro, di una casa, di una famiglia, ma quest’ultima non si compra, in verità, al supermercato. Con una busta gonfia di biglietti da cento al limite le signorine frequentate dal mecenate di Arcore si riempivano solo gli armadi di scarpe e borsette. E chi potrebbe dargli torto, visto che nessuno gli ha mai insegnato un qual si voglia valore alternativo? E allora crede davvero che rispolverando un cugino prete del premier tutto tornerà al suo posto e voi, possiate, persino, fare la morale ai Cruise? Io che sono cattolico non giudico i Cruise (l’affetto acceca e a volte fa fare queste sciocchezze), ma che vi prendiate la briga di giudicare voi, amena cricca di berlusconiani, la moralità degli altri, mi sembra addirittura grottesco. Se proprio vuole fare la morale a qualcuno, mi creda, non ha bisogno di attraversare l’Atlantico, dalle parti di Arcore, hai voglia a fare il Savonarola.
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