All’On. Francesco Rutelli –Ministro Beni e Attività Culturali
All’ On.Roberto Formigoni –Governatore della Regione Lombardia
Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio
APPELLO per salvare il paesaggio manzoniano e le rive lacustri su “quel ramo del lago di Como” da una colata di cemento con il progetto di realizzazione di un nuovo porto turistico con annesse strutture alberghiere e unità abitative da realizzarsi in località Caviate di Lecco.
Nel momento in cui il Ministero per i Beni e le Attività culturali sta predisponendo una “carta del rischio paesaggistico” con un censimento dei disastri annunciati o in costruzione, ci permettiamo rivolgerVi questo accorato appello affinché ognuno, nelle rispettive competenze, faccia in modo che il progetto Porto alle Caviate non abbia le necessarie autorizzazioni.
Il progetto in esame, attualmente sotto procedura di V.I.A. presso la Regione Lombardia, alla quale sono state inviate osservazioni da parte nostra, Italia Nostra, Verdi,Rifondazione e Consiglieri di opposizione al Comune di Lecco e pareri (critici) da parte della Provincia di Lecco e del Consorzio Lario e laghi minori per il demanio della navigazione, può così essere sintetizzato: sulla strada costiera da Lecco ad Abbadia, già ora frequentemente intasata nei giorni festivi, in località Caviate (poco adatta per accogliere un porto a differenza di altre località del ramo di Lecco) sono previsti edifici residenziali e un albergo (da 6 a 8 piani per mc.51000 su una superficie limitata di mq.11000 ristretta fra ferrovia, strada e racchiusa fra il monte S.Martino a rischio crolli e la sponda del lago a filo della strada); principali elementi negativi: forte impatto visivo paesaggistico, invasione di alveo del lago con cementificazione della costa per la formazione di una piattaforma (lunga 350 m. e larga 15 m. con muro di calcestruzzo e riporto terra da monte) al fine di fissare i pontili di un porto (335 posti barca di cui 2/3 a motore e senza attracchi per il rimessaggio dei battelli della navigazione pubblica) con relativi anche se insufficienti posteggi (il tutto in spregio a delibere regionali che non permettono invasione di alveo e calcolo delle aree demaniali a fini urbanistici), carenza di standard nel comparto (vedi convenzione per monetizzazione), non rispetto della distanza di legge di m.30 dalla ferrovia Lecco-Colico, maggior rumorosità e intasamento della strada di collegamento litoraneo, pericoli per l’acqua potabile pescata nelle vicinanze per 300000 abitanti della Brianza, difficoltà per la pesca,canottaggio e surf dal momento che il porto viene progettato nella parte terminale del ramo di Lecco, mancanza di una programmazione intercomunale e interprovinciale per l’uso del demanio lacuale. E’ a rischio il paesaggio manzoniano e qui per la prima volta si tenta di occupare una superficie del lago per servizi e standard non più reperibili a terra, con una tendenza nefasta sotto ogni aspetto che già sta avanzando fra sindaci lacuali e architetti.
Confidiamo nel Vostro interessamento per evitare danni irreparabili. In attesa, cordialmente salutiamo.
Inviato da: magazine enfance
il 12/08/2013 alle 09:57
Inviato da: giovanni
il 06/03/2011 alle 19:46
Inviato da: giancvilla
il 08/11/2009 alle 16:24
Inviato da: marco
il 19/10/2009 alle 18:39
Inviato da: paolo trezzi
il 05/10/2009 alle 22:28