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Un blog creato da verdilecco il 21/02/2007

OCCHI VERDI A LECCO

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Quel ramo del lago di Como...

Post n°10 pubblicato il 22 Marzo 2007 da verdilecco
 
Tag: porto
Foto di verdilecco

All’On. Francesco Rutelli –Ministro Beni e Attività Culturali

All’ On.Roberto Formigoni –Governatore della Regione Lombardia

Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio

APPELLO per salvare il paesaggio manzoniano e le rive lacustri su “quel ramo del lago di Como” da una colata di cemento con il progetto di realizzazione di un nuovo porto turistico con annesse strutture alberghiere e unità abitative da realizzarsi in località Caviate di Lecco.

Nel momento in cui il Ministero per i Beni e le Attività culturali  sta predisponendo una “carta del rischio paesaggistico” con un censimento dei disastri annunciati o in costruzione, ci permettiamo rivolgerVi questo accorato appello affinché ognuno, nelle rispettive competenze, faccia in modo che il progetto Porto alle Caviate non abbia le necessarie autorizzazioni.

Il progetto in esame, attualmente sotto procedura di V.I.A. presso la Regione Lombardia, alla quale sono state inviate osservazioni da parte nostra, Italia Nostra, Verdi,Rifondazione e Consiglieri di opposizione al Comune di Lecco e pareri (critici) da parte della Provincia di Lecco e del Consorzio Lario e laghi minori per il demanio della navigazione, può così essere sintetizzato: sulla strada costiera da Lecco ad Abbadia, già ora frequentemente intasata nei giorni festivi, in località Caviate (poco adatta per accogliere un porto a differenza di altre località del ramo di Lecco) sono previsti edifici residenziali e un albergo (da 6 a 8 piani per mc.51000 su una superficie limitata di mq.11000 ristretta fra ferrovia, strada e racchiusa fra il monte S.Martino a rischio crolli e la sponda del lago a filo della strada); principali elementi negativi: forte impatto visivo paesaggistico, invasione di alveo del lago con cementificazione della costa per la formazione di una piattaforma (lunga 350 m. e larga 15 m. con muro di calcestruzzo e riporto terra da monte) al fine di fissare i pontili di un porto (335 posti barca di cui 2/3 a motore e senza attracchi per il rimessaggio dei battelli della navigazione pubblica) con relativi anche se insufficienti posteggi (il tutto in spregio a delibere regionali che non permettono invasione di alveo e calcolo delle aree demaniali a fini urbanistici), carenza di standard nel comparto (vedi convenzione per monetizzazione), non rispetto della distanza di legge di m.30 dalla ferrovia Lecco-Colico, maggior rumorosità e intasamento della strada di collegamento litoraneo, pericoli per l’acqua potabile pescata nelle vicinanze per 300000 abitanti della Brianza, difficoltà per la pesca,canottaggio e surf  dal momento che il porto viene progettato nella parte terminale del ramo di Lecco, mancanza di una programmazione intercomunale e interprovinciale per l’uso del demanio lacuale. E’ a rischio il paesaggio manzoniano e qui per la prima volta si tenta di occupare una superficie del lago per servizi e standard non più reperibili a terra, con una tendenza nefasta sotto ogni aspetto che già sta avanzando fra sindaci lacuali e architetti.

Confidiamo nel Vostro interessamento per evitare danni irreparabili. In attesa, cordialmente salutiamo.

 
 
 
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CANTICO DELLE CREATURE

 

IN EQUILIBRIO

Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO

La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per  garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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