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Un blog creato da verdilecco il 21/02/2007

OCCHI VERDI A LECCO

se chiedere la pace tra uomo e natura è chiedere troppo, io chiedo troppo.

 
 

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Global warming

Post n°39 pubblicato il 12 Settembre 2007 da verdilecco
 
Foto di verdilecco

Una due giorni alla Fao, nella sede di Roma, per parlare di ambiente e riscaldamento globale. «Il cambiamento del clima del pianeta è una realtà», con queste parole David Harcharik, vicedirettore generale della Fao (l'organizzazione delle Nazioni unite che si occupa di alimentazione e di agricoltura), ha aperto la Conferenza nazionale italiana sul cambiamento climatico, prevista per il 12 e 13 settembre. Promossa dal ministero dell'Ambiente e dall'Apat (Agenzia per la protezione dell'ambiente), la due giorni alla Fao, vuole fare il punto non solo sui cambiamenti climatici in atto, ma anche sui modi di fermarli e di adattarsi ad essi. In Italia, ha sottolieato il ministro del'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio all'inizio del suo intervento, «la temperatura è aumentata quattro volte in più che nel resto del mondo: 1,4 gradi negli ultimi 50 anni mentre la media mondiale è di 0,7 gradi nell'intero secolo». Un dato allarmante, confermato da Harcharik.
Il surriscaldamento della terra è evidente: «aumentano le alluvioni, la siccità, aumenta il livello del mare, si alzano le temperature», ha spiegato Harcharik nel suo discorso di apertura della Conferenza. «Sono 852 milioni le persone vittime della fame – ha proseguito Harcharik – e 815 milioni vivono nei paesi poveri e in via di sviluppo. Le ragioni di questa drammatica realtà sono tante e complesse, ma una di queste è il cambiamento climatico». Finora si è parlato di arrestare il surriscaldamento della Terra, ma per il vicepresidente della Fao «non è più sufficiente mitigare gli effetti di questi cambiamenti climatici, ma bisogna adattarsi ad essi». L'adattamento passa anche attraverso le politiche agricole e forestali. Secondo la Fao, una migliore gestione dei metodi di coltivazione delle terre e di allevamento degli animali, sarebbe il primo passo per contribuire in modo rilevante alla riduzione delle emissioni di CO2.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolinea che «per influenzare intese e sforzi coordinati che debbono realizzarsi a livello mondiale è innanzitutto essenziale che l'Europa parli con una sola voce, quindi che si porti davvero avanti quella politica europea integrata dell'ambiente e dell'energia che è stata annunciata nel Consiglio europeo di questa primavera e nella quale l'Italia deve fare la sua parte».
Anche il ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio, parla di adattamento. Riferendosi alla situazione italiana, il ministro ha ricordato l'emergenza coste, il dissesto idrogeologico, la tutela del mare, il risparmio idrico come problemi da affrontare. Pecoraro Scanio ha promesso un pacchetto per la sicurezza ambientale per il futuro del Paese. «Prevenire invece che curare» è il suo slogan. E alle aziende, in particolare all'Enel che ha minacciato il rischio black-out per l'inverno, il ministro risponde: «Le aziende fanno allarmismo invece di fare innovazione. Dovrebbero preoccuparsi di come ridurre le emissioni di CO2». Ma il vero problema per le aziende, avverte Pecoraro Scanio, «è il rischio di miliardi di euro di multe per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto».

 
 
 
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CANTICO DELLE CREATURE

 

IN EQUILIBRIO

Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO

La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per  garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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