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Un blog creato da verdilecco il 21/02/2007

OCCHI VERDI A LECCO

se chiedere la pace tra uomo e natura è chiedere troppo, io chiedo troppo.

 
 

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Traffico, ancora traffico

Post n°56 pubblicato il 10 Dicembre 2007 da verdilecco
 
Foto di verdilecco

Lecco in coda. Ma non è colpa solo del destino.
Le risposte possibili al perchè restiamo in coda possono essere almeno due: "ci sono troppe auto e, ad ogni strada che sorge, si moltiplicano le vetture"in concomitanza del fatto che" quelle che ci sono, sono del tutto inadeguate alle esigenze del traffico moderno. E per colpa (anche)degli amministratori." Una quarta risposta ( personale ed ancora purtroppo minoritaria se si consideri che ancora molti amministratori pubblici e privati parlano sempre di infrastrutture per la viabilità e non per la mobilità, la quale  non si limita a considerare solo i nastri stradali) è che in Italia,dallo Stato alle Regioni e giù ai vari Enti locali la priorità necessaria ed inderogabile del buon funzionamento delle reti su ferro è poco tenuta in considerazione. Non solo per diminuire i noti e gravi problemi di inquinamento da CO 2, polveri sottili  e incidenti stradali dilaganti (con relativi pesanti costi per la salute pubblica e l'ambiente) ma anche per la ormai endemica tendenza all'ingorgo e alla difficoltà di mobilità per il pedone,per il ciclista e per altri utenti della strada non motorizzati: una volta che riusciremo a circolare con le auto elettriche o ad idrogeno, elimineremo gas e polveri ma aumenteranno ancora ingorghi e difficoltà di mobilità non motorizzata.
Tocchiamo anche il punto della responsabilità degli amministratori sia riguardo al deficit di trasporto su ferro sia per l'inadeguatezza stradale. Ma ci si rende conto che nel 2017 dal Nord lungo la Nuova Trasversale Alpina (con galleria di oltre 56 km sotto la base del Gottardo), si riverseranno sulla frontiera di Como merce e passeggeri da soffocare il nostro territorio se non si comincerà ad attrezzare i sistemi a rete di smistamento su ferro per non gravare tutto sulla strada? Non si tratta qui da noi di inventare nuovi percorsi, ma attrezzare adeguatamente la Como-Lecco-Bergamo. Nell'incontro di venerdì scorso con il Presidente del Senato Marini fra le varie sottolineature fatte dagli amministratori, anche questa doveva essere fatta con forza e convinzione. Che dire poi della caduta nel silenzio più assordante dell'annullamento della sperimentazione della metropolitana leggera a suo tempo promossa dalla Provincia di Lecco con la collaborazione solidale dei Comuni (meno quello di Lecco)del Circondario, per far entrare e uscire da Lecco le persone usufruendo delle tre linee su ferro già esistenti?   Basti pensare che sul lago di Zugo (CH) stanno sviluppando un servizio Tram-Treno usando le due linee in entrata di Zugo, invece di costruire una nuova strada. A Lecco invece il PRG individua le stazioni della metropolitana,però quello alle Caviate resta segnato ma ignorato nella progettazione portuale degli edifici che,anzi, vanno ad insediarsi parzialmente sull'area di rispetto della Ferrovia, in contrasto con l'art.15 c.9 delle NdA del PTCP 2004.Se non si porrà mano con uno sforzo congiunto di tutte le Istituzioni e le organizzazioni produttive al funzionamento di un efficace servizio su ferro in entrata e uscita da Lecco, la situazione peggiorerà sempre in Città e dintorni: un mezzo in avaria o una non augurabile realizzazione dell'attuale progetto alle Caviate, causeranno sempre blocchi nella circolazione (casualmente nel primo esempio,nelle domeniche estive nel secondo) Veniamo ora alla Sua affermazione circa la responsabilità dei Sindaci che continuano a firmare autorizzazioni,a consentire edificazioni a lato del marciapiede ecc.: questo è l'atto finale di una politica di programmazione e pianificazione urbana che ha incentivato la quantità e non la qualità,attraverso Piani Regolatori dei Comuni passati all'esame della Regione, sviluppatisi nella logica di una cultura espansiva e speculativa favorita da una legge urbanistica italiana che, a differenza degli stati civili europei, non fa distinzione e separazione  fra la proprietà privata del suolo ed il diritto a costruire. Si può capire sia la pressione che subisce una amministrazione comunale, sia le sperequazioni che la disordinata crescita del tessuto urbano produce. Qualche correttivo è arrivato nel 2000 (quando i buoi erano quasi tutti  scappati)con le direttive regionali che permettevano finalmente alle Province di predisporre i Piani Territoriali di Coordinamento, che non possono intervenire sul passato ma devono cercare di deliberare indirizzi di area vasta per  indicare ai Comuni il modo coordinato di pianificare e costruire  .Per esempio se si legge il PTCP della Provincia di Lecco, si trovano indicazioni precise circa le scelte da fare in termini di mobilità in generale (a partire dal ferro,ciclopiste ecc.), con l'introduzione di condizioni per una accessibilità sostenibile per gli insediamenti residenziali,produttivi e di servizio atta a garantire agevole accesso pedonale al trasporto pubblico su ferro e su gomma.Più puntualmente,in rapporto alle incongruenze denunciate nell'Editoriale,l'art.15 punto 2 "Salvaguardia della viabilità esistente e prevista" indica quali effetti si intendono conseguire: "a) garantire la possibiltà di definire correttamente e/o di migliorare tecnicamente    e funzionalmente nel tempo il tracciato, la piattaforma stradale, le intersezioni e i raccordi, ai fini della fluidità   e sicurezza del traffico nonchè una fascia di ambientazione e riqualificazione paesistica opportunamente individuata in relazione al contesto.  b) assicurare la tutela degli insediamenti, del paesaggio  e dell'ambiente rispetto alla presenza del manufatto stradale nonchè all'inquinamento acustico e atmosferico e ai rischi d'incidenti derivanti dalla presenza di veicoli in movimento".  Vengono poi fissate fasce di rispetto stradale che in presenza di progetti preliminari diventano doppie di quelle previste dal Codice della Strada ".Nelle fasce di rispetto e di salvaguardia sono vietati tutti gli interventi che siano in contrasto con le finalità di cui al precedente punto 2, con particolare riguardo alla costruzione di nuovi edifici" . Come si vede, si tratta di una politica pianificatoria  di prevenzione di errori già visti e denunciati , che non potranno essere perpetuati se ognuno secondo le competenze  ( Provincia,Comuni,tecnici, ecc.)rispetterà e farà rispettare le norme. 
Pierfranco Mastalli

 
 
 
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CANTICO DELLE CREATURE

 

IN EQUILIBRIO

Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO

La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per  garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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