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Un blog creato da verdilecco il 21/02/2007

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Smog: amministratori rinviati a giudizio

Post n°84 pubblicato il 06 Maggio 2008 da verdilecco
 
Tag: salute, smog
Foto di verdilecco

Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e il sindaco di Firenze Leonardo Domenici sono stati rinviati a giudizio questo pomeriggio dal gup fiorentino Gaetano Magnelli per l’inchiesta sull’inquinamento atmosferico da Pm10 e biossido di azoto nel territorio del capoluogo toscano a partire dal 2005. A processo anche i sindaci, in carica o ex, di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano, gli assessori all’ambiente, in carica o ex, di queste amministrazioni e del Comune di Firenze e l’ex assessore regionale all’ambiente Marino Artusa. La prima udienza è fissata per il 3 ottobre prossimo. Le accuse sono di getto pericoloso di cose, con riferimento alle emissioni di gas nell’aria e rifiuto di atti d’ufficio.

LE ACCUSE. Il procuratore aggiunto Giuseppe Soresina e il sostituto Giulio Monferini, titolari delle indagini, contestano agli amministratori di aver disatteso la normativa europea che pone un limite ai giorni di superamento di sostanze inquinanti e di non aver adottato provvedimenti e misure per la tutela della salute dei cittadini, nonostante il flusso di dati di rilevamento della qualità dell’aria imponesse con urgenza e senza indugio, per l’accusa, di provvedere. Le difese avevano chiesto il proscioglimento di tutti gli imputati, sostenendo che non ci fu rifiuto di atti, i provvedimenti contro lo smog furono adottati, e la norma penale vincola ad un’azione, non ai risultati.

OBBLIGO DI RISULTATO. Il giudice ha ritenuto fondata in diritto la tesi dell’accusa, ovvero che la normativa europea imponesse un obbligo di risultato. La discrezionalità delle scelte delle amministrazioni pubbliche riguarda il come raggiungerli. La discrezionalità è stato uno degli argomenti delle difese, in relazione agli interessi da valutare nell’adozione di provvedimenti: c’è il diritto alla salute ma anche quello al lavoro o alla libertà di circolazione, condizionati questI ultimi dall’unica azione praticabile a livello locale contro lo smog: il blocco totale del traffico. Tenendo presente che sulle autostrade i Comuni non possono intervenire, la difesa ha anche sottolineato come nell’area fiorentina le condizioni atmosferiche aggravino l’inquinamento. Una direttiva europea di quest’anno ha prorogato al 2011 l’obbligo del rispetto dei limiti di emissioni per le zone caratterizzate da determinate condizioni climatiche, a condizione che sia stato dottato il piano per la lotta all’inquinamento, cosa fatta dalla Toscana con gli accordi programma.

LE TESI DIFENSIVE. E' stato anche ricordato che dal 1994 la Toscana ha adottato provvedimenti contro l’inquinamento e che nella lotta allo smog ha investito 22 milioni di euro. Per gli avvocati della difesa quindi, nessuna inerzia delle amministrazioni: tanti sono stati i provvedimenti adottati e i valori degli inquinanti sono in calo. Secondo l’accusa però si è trattato di una lotta con atti «palliativi» e iniziative «folcloristiche». L’impressione è che tra gli interessi in gioco, sia prevalso quello economico. E non è vero che certi obiettivi fossero «chimere irrangiungibili». Per l’accusa, la Regione non si è adeguata adottando il piano d’azione e i Comuni hanno fatto accordi programmatici senza alcun obbligo.
Dal sito del Corriere della Sera (06 maggio 2008)

 
 
 
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IN EQUILIBRIO

Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO

La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per  garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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