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Il loro pensiero stupendo

Post n°7 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da verenice

Attenzione: contenuti espliciti

E’ successo.
L’abbiamo fatto in tre.
Io sono l’altra.
Fino ad ieri sera ero solo l’amica, innamorata certo, ma solo l’amica innamorata della più bella delle due, un terzetto come ce ne sono tanti, con la più carina che si lascia corteggiare “segretamente” dall’amica comune della coppia.
Ma questa volta è successo.
Mi ha mandato solo un sms: Mi manchi. Punto. Capito?! “Mi manchi.” PUNTO! Condizione assoluta e ineluttabile! MI MANCHI. Punto. LE MANCO!!!!!!!
E allora via in auto verso casa sua, le strade deserte, è notte fonda, la testa ancora piena delle chiacchere della cena con gli amici, forse anche piena di vino buono…
Sono sotto casa sua, guardo la sua finestra, scrivo: “Hai ancora la luce accesa. E’ tardi, dovresti andare a dormire!”. Opzioni. Invia. Cerco il suo numero nella rubrica. Conferma. Gli occhi incollati al micro schermo del cellulare che fa scorrere le freccette del messaggio che viaggia nell’etere. Sento un piccolo bip in lontananza, è il suo. Attesa infinita. Lo legge?
Eccola! Si affaccia. Intravedo il suo profilo in controluce. Si ritira dentro.
Adesso che succederà? Sono andata oltre? Forse voleva solo mandarmi un messaggino carino, forse ho esagerato, non mi sono regolata, vorrà dirmi che sono scema a comparire così nel cuore della notte…
Uno. Due. Tre secoli.
Clang! Il portone.
E’ Lei.
Da questo momento forse non sarò più l’amica simpatica che la fa ridere. L’amica con cui condividere le cose più interessanti. La donna con cui stare se non avesse già preso un impegno serio. Da adesso potrei diventare quella di troppo, una presenza noiosa e invadente.
Non respiro più.
Il cuore è un dolore nel petto.
Viene verso di me, guarda a destra, poi a sinistra, attraversa, mi guarda. Sorride. Adesso muoio qui.
“Ciao, peste!” Mi abbraccia forte. Miodio, il suo profumo, quello dei suoi capelli, del bucato, di golf di casa, mi stringe a se. Il suo seno contro il mio. Mi accarezza la nuca, i capelli. Si fa spazio sul mio collo, cerca la mia gola. La bacia.
Ecco l’infarto, che bello morire così!
“Vieni su.” proposta innocente ma occhietti scintillanti, oddio come sei bella.
Ho perso la facoltà della parola. Che vuol dire “vieni su”? So benissimo che su c’è l’Altra, che vuol dire vieni su con quello sguardo?!
Le scale non le vedo nemmeno, siamo dentro, si volta verso di me.
Mi guarda dritto negli occhi, i suoi stupendi occhi azzurri, sorride e senza dire una parola mi posa piano le mani sul seno, una vampata mi assale le guance. Un gesto e scivola giù la giacca, tira giù la zip del golf e via, tutto in terra.
In un attimo ci sono solo le sue mani dentro la mia maglietta, sui miei fianchi, sento le mie forme tra le sue mani calde, mi attira a se. La bacio piano. Una. Due volte. La sua bocca finalmente. Dolcemente. Da quanto tempo desideravo questo momento?
Da quanto tempo sono al mondo? Ecco, direi più o meno lo stesso tempo.
La temperatura è altissima, ci spogliamo a vicenda, il respiro è dell’urgenza, siamo ancora alla porta d’ingresso, “andiamo a letto” mi fa.
Ho i sensi annebbiati dall’eccitazione, mi porta per mano in camera, è un po’ buio, mi abbraccia di nuovo, i suoi capelli lunghi mi fanno il solletico, mi spinge dolcemente sul letto, andiamo giù, il peso del suo corpo su di me fa diventare tutto vero, stiamo facendo l’amore, la donna che amo in segreto da più di un anno mi desidera, è qui che mi spoglia e mi bacia, il suo respiro corto mi fa impazzire di desiderio.
Crik! Il letto fa un cigolio e lo sento sbilanciarsi un po’ da un lato, che succede?! Sempre di più il letto si muove, Lei su di me mi impedisce di vedere ma sento qualcosa, una mano mi accarezza la gamba nuda, ho un brivido, è l’Altra! Ero così presa da essermi dimenticata dell’Altra, ma è sempre stata qui, forse ci guardava e adesso è qui, sempre più vicina, ci accarezza e comincia a insinuarsi fra noi, è completamente nuda, la sua pelle scura fa contrasto con la nostra quasi candida.
Mi si sdraia affianco, mi bacia la spalla, il collo, mi acchiappa per un fianco e inequivocabilmente mi vuole sopra di se.
Lei lascia fare, si solleva per farmi girare e si posa sulla mia schiena, mi prende da dietro, all’improvviso, sono così eccitata che vengo quasi subito con un gemito profondo, primitivo, che stupisce ed eccita anche me. L’Altra mi prende la testa fra le mani, mi guarda in estasi, le sono venuta sopra, è eccitatissima. Mi fa “dai…”, mi accoglie fra le sue cosce, non è bagnata, è allagata! Le scivolo dentro semplicemente, in balia del suo ritmo. Non guarda me ma Lei, alle mie spalle, che si punta sulle mani per lasciarci muovere ma è ben presente, sento il suo bacino premere sui miei glutei, il suo respiro segue la cadenza dei nostri movimenti.
Sono il loro pupazzo erotico, mi usano per eccitarsi a vicenda, guardo l’Altra e mi accorgo dei suoi occhi scuri, hanno un taglio molto dolce, vedo i suoi capelli corti da ragazzina, un po’ arruffati, la vedo attraverso gli occhi di Lei e la vedo bella per la prima volta.
Viene all’improvviso, inarcando la schiena con forza, ci solleva entrambe con un urlo liberatorio, affonda le unghie nella mia pelle ma non fa tanto male, si controlla come un gatto che gioca.
Mi riposo qualche istante, poso il viso sul suo seno sconosciuto, respiro la sua pelle, sento il suo cuore che batte a mille. Sono di nuovo eccitatissima e sento che Lei non trattiene più la sua urgenza, preme, acchiappa, mi bacia sulla nuca, respira forte.
Ma ho imparato le regole del gioco, non mi faccio più cogliere alla sprovvista, adesso conduco io.
Mi volto piano e con dolcezza, baciandola, la costringo ad andare giù, le sono sopra, le tengo le mani sopra la testa.
La bacio sulle labbra, meravigliose e generose, poi sul collo, sul seno dai capezzoli così rosa da sembrare caramelle alla fragola.
Ma Lei non ha più pazienza, mi prende per i capelli e piano ma decisa mi spinge sotto, vuole concludere, non ce la fa più.
Mi libero della sua presa, adesso il gioco lo conduco io.
L’Altra ci guarda languida, sdraiata su un fianco, si diverte.
Indugio sul suo ombelico delicato, poi finalmente comincio ad accarezzarla e scopro con un sorriso che è una bionda naturale, sento il profumo della sua eccitazione.
La bacio piano, continua a muoversi verso di me, vuole concludere ma ancora non la accontento, la sento fremere sulle mie labbra.
“Ti prego, daiiii!” dice ridendo, ma con le mani mi trattiene forte.
Faccio passare ancora qualche istante, voglio arrivare al limite, poi arriva il momento, mi muovo decisa e la sento venire palpitante sulla mia lingua, ride di piacere.
Ci riposiamo solo qualche istante perché già reclama un bacio per sentire il suo stesso sapore. Si sporge anche l’Altra, mi bacia per prima, è molto dolce, chiude gli occhi e pare si goda il profumo della sua amata sulle mie labbra sconosciute.
Andiamo avanti per un bel po’, passo dal piacere al sonno senza accorgemene.
Mi sveglio con la luce che filtra dalla persiana. Non mi oriento, dove sono? Mi giro e vedo la nostra immagine riflessa nello specchio dell’armadio.
Siamo proprio uno spettacolo carino: la schiena bianca della mia bellissima bionda, i capelli lunghi sparsi sul seno della sua bruna, così dolce, pelle scura, viso da angelo rivolto verso di me, intrappolata in un doppio abbraccio, dietro la testa e sulla pancia.
Mi muovo piano per liberarmi senza svegliarle. Mi assalgono a ondate i ricordi della notte, improvvise fitte di piacere mi fanno girare la testa, è grande la tentazione di ricominciare.
E invece mi alzo facendo pianissimo, recupero i miei vestiti sparsi per mezza casa, mi rivesto in corridoio ed esco in punta di piedi, chiudendo la porta di casa senza far rumore.
L’aria fredda del mattino mi riporta alla realtà.
Salgo in macchina, c’è un gran traffico, cerco di tornare a casa, ci impiego una vita, non vedo né le macchine, né le strade, né la città. Davanti agli occhi ho le sue labbra, i suoi seni che si confondono con quelli dell’Altra. Si mischiano i sapori e gli odori, le forme, i colori, le mani.
Arrivo a casa, accendo il pc, faccio il caffè, controllo la posta, leggo le notizie, sono restia a mettermi sotto la doccia, non voglio lavare via questa nottata.
Il mio cellulare vibra, vedo il numero: è Lei.
Lo guardo squillare ma non rispondo. Ho una sensazione strana, un misto di nostalgia ed euforia, guardo il suo nome animato che si illumina. Smette. 1 chiamata persa.
Un minuto dopo arriva un messaggino, è sempre Lei: “Buongiorno peste! E’ stata una bella serata, vieni anche domani?”
Elimina messaggio? Si.
Bisogna stare attenti a quello che si desidera, diceva sempre mia nonna, perché potrebbe avverarsi.

Il loro pensiero stupendo si è avverato.
Il mio sogno da innamorata è naufragato nella banalità di un po’ di sesso.

Vado in bagno, apro l’acqua, metto la mano per sentire la temperatura. Diventa calda. Mi spoglio e mi infilo nella doccia, mi lavo via la nottata, i ricordi, l’illusione, il profumo del mio sapone porta via le sensazioni languide, è finito un periodo, penso che non la rivedrò più.
E’ la cosa migliore da fare.
Mi manca già.

 
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