La Specola
"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco
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BIBITE
Post n°63 pubblicato il 01 Maggio 2011 da veuve_cliquot
A New York su 135 milioni di dollari in buonipasto che vengono distribuiti annualmente dallo stato alle famiglie più povere, ben 75 milioni vengono usati per comprare bibite gasate e zuccheratissime e quindi ipercaloriche che vengono ritenute la causa più importante di obesità fra coloro che usufruiscono di questi buonipasto . Per questa ragione, il sindaco di New York, Bloomberg, ha deciso che le bevande siano escluse da questi buoni. E' una notizia riferita da Rampini su Repubblica odierna. Questa presa di posizione del sindaco Bloomberg ha però sollevato le rimostranze di molte persone e partiti politici che reputano che un sindaco non può decidere cosa deve bere o non bere un cittadino. Io invece ritengo che sia giusto impedire che le persone , con i soldi pubblici che vengono erogati per sfamarsi, non acquistino cose che invece servono per ammalarsi. L'obesità in America è un grosso problema, i due terzi degli abitanti di New York sono obesi e il 9% della spesa medica americana è dovuta all'obesità. Lo stato quindi prima spende per i buoni pasto e poi spende per curare. Io non credo che questa sia una limitazione della libertà dei cittadini perché in questo caso allora eliminiamo le leggi che limitano il fumo nei locali pubblici, togliamo i divieti di velocità, lasciamo liberi di andare chi provoca incidenti in stato di ubriachezza. Qualcuno potrebbe dire che è discriminante, i ricchi si possono comprare le bibite che vogliono e i poveri no: è vero, è discriminante, ma credo che chi usufruisce di soldi dello stato e quindi di tasse pagate da altri cittadini debba almeno cercare di usare quei soldi per nutrirsi e non per ingozzarsi di sostanze che poi mineranno la loro salute dando un ulteriore carico allo stato. |
QUESTO BLOG
Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.
Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.
Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.
Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.
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