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« Messaggio #1Arcipelago delle Galapagos »

Animali selvaggi nei loro ecosistemi: Isole Ballestas

Post n°2 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da jinkhan
 

Come accennato all'inizio della mia pagina-profilo,  amo anche gli ambienti naturali del nostro pianeta. Dopo parecchi viaggi di tipo culturale, ho avuto un impatto emozionante con un ecosistema molto particolare ed interessante che si trova in Perù, (dove mi ero recata soprattutto per ricalcare le orme della civiltà incaica): mi riferisco alle Isole Ballestas, un arcipelago che si trova a circa 15 km dalla costa, costituito da isolotti e faraglioni in mezzo all'Oceano Pacifico. Queste isole sono chiamate anche le piccole Galapagos, per ll tipo di fauna che le abita. Prima di giungervi, si incontra il Candelabro (immagine sopra), un petroglifo della cultura Paracas osservabile solo dal mare, che secondo alcuni sarebbe servito ai naviganti di allora per orientarsi come con un faro, mentre altri studiosi hanno ipotizzato l'esistenza di un collegamento fra la gigantesca incisione e la costellazione della Croce del Sud.
Girando in battello attorno alle isole (è vietato l'approdo), si riesce a scorgere con facilità ogni sorta di animali: delfini, pinguini di Humboldt, leoni marini, foche e svariate specie di uccelli acquatici. La straordinaria biodiversità di questi luoghi è dovuta alla corrente fredda di Humboldt (che circola nell'Oceano Pacifico al largo del Cile e del Perù, da sud verso nord). Durante l'escursione, dunque, mi sono trovata di fronte ad isolotti rocciosi letteralmente ricoperti di infinite varietà di uccelli, mentre leoni marini, a volte aggrovigliati l'uno all'altro e adagiati a branchi sulle scogliere, lanciavano assordanti e sgradevoli strida simili a lamenti. Unico segno della mano umana erano le piattaforme per la raccolta del guano, che spesso imbiancava le rocce in grandi depositi e che, per il suo valore commerciale elevato come fertilizzante, ancora oggi vien raccolto periodicamente. E granchi enormi, con dimensioni da aragosta, si slanciavano a pelo dell'acqua, a volte un po' troppo incautamente, perché all'improvviso partiva dall'alto in picchiata un volatile dei più grossi, che afferrava in un baleno il malcapitato, il quale veniva portato su uno scoglio poco lontano, smembrato con pochi rapidi colpi di becco e infine ingollato con grande soddisfazione da parte del predatore. Scena crudele questa, ma nel suo genere affascinante, perché riporta la mente al mondo delle origini, in cui vissero e cacciarono anche i nostri antenati... Come San Paolo a cavallo sulla via di Damasco ebbe la folgorazione della fede, io su quello scassato barcone sudamericano ebbi  il colpo di fulmine per gli ambienti selvaggi dei cinque continenti.... Da allora, ho cominciato anche ad appassionarmi alle vacanze nella natura ancora (abbastanza) incontaminata... e fu così che, tre anni più tardi, mi recai alle Isole Galapagos.

Cormorani in volo

Leoni marini sulle rocce

Pinguini di Humboldt

 
 
 
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