Creato da vitotroiano il 08/01/2008
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Nostalgia di Milano

Post n°216 pubblicato il 19 Aprile 2011 da vitotroiano

Il comizio milanese di Berlusconi pro Moratti sindaco è, a tutti gli effetti, una chiave di lettura non soltanto di una scelta amministrativa importante a priori, ma, soprattutto, della campagna politica anticipata, per ora solo ipotizzata, ma domani chissà. I temi berlusconiani nella sua città non divergono molto da quelli narrati spavaldamente a Roma il giorno prima, segno, per l’appunto, della loro sostanziale univocità di base: la supremazia di una maggioranza di governo legittimata A Milano, tuttavia, il Premier ha voluto dare un tocco per dir così poetico, ricordando una struggente canzone di D’Anzi, “Nostalgia di Milano” che tocca molte corde dei milanesi d’importazione che parlano un italiano influenzato da una doppia contaminazione dialettale: quella di origini lontane e quella più vicina ambrosiana, il cosiddetto terronese inventato negli ’80 dal pugliese Abatantuono.
In fondo, sottolineare le proprie origini di milanese doc, della mitica “Isola”, serve anche a ricordare ad una Lega in pieno forcing che anche ad altri stanno a cuore le proprie radici. Il discorso del Cav ha tuttavia rappresentato una vera e propria chiamata alle armi in una città dove il 15 e 16 maggio si voterà bensì per la conferma o meno del sindaco berlusconiano,ma soprattutto per la tenuta complessiva della maggioranza politica di governo, e, dunque, del Presidente del Consiglio.
Poi, come a volte accade, le cose potranno andare in un altro modo, senza tenere conto del risultato (qualsiasi). Ma il connubio fra Palazzo Chigi e Palazzo Marino costituisce un “ambo” obbligatorio. Il fatto è che Milano è stato non tanto o non solo la culla del berlusconismo vincente ma il fulcro di una operazione giudiziaria che ha annientato la classe politica precedente.
Il sospetto di una persecuzione mirata è molto diffuso nel popolo che vota Berlusconi, soprattutto nella sua città. Perciò il risultato della competizione fra Moratti e Pisapia è fondamentale. Per questo il Premier ha scelto il tema della “giustizia politica” come leit motiv di una campagna elettorale nella città simbolo, del Milan, di Mediaset, di Fininvest, della discesa in campo, dei sindaci “berlusconiani”.
La sinistra a Milano è esangue, ai suoi minimi storici, con scarsissime possibilità di successo anche perché Pisapia è un candidato di Rifondazione Comunista, non forcaiolo come altri, ma sponsorizzato da Vendola, alleato con Di Pietro e quanti altri a sinistra guardano con fiduciosa attesa a quel Palazzo di Giustizia.
Non si attendono più niente dalla politica, che non sanno più fare,dai progetti e dai programmi che non hanno. Si vede che la lezione di quasi venti anni fa non gli è bastata, quando le fallaci speranze e l’eterogenesi dei fini produssero un risultato alla rovescia per loro.

 
 
 
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INTERCETTAZIONI SPETTACOLO

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