Creato da vitotroiano il 08/01/2008
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FABIANS E CRITICA RILANCIANO IL RIFORMISMO SOCIALISTA

Post n°108 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da vitotroiano

 

Con la partecipazione a due rilevanti incontri pubblici svoltisi a Londra nei giorni scorsi, Critica Sociale consolida la sua partnership internazionale con la Fabian Society, custode autentica del socialismo riformatore britannico che trova espressione politica nel governo laburista.
Il 12 febbraio, Gary Titley, capogruppo laburista all'Europarlamento, ha tenuto un seminario in merito al futuro dell'Unione Europea, illustrando gli aspetti salienti del dibattito in corso nel Regno Unito e in Europa. Critica è stata partner ufficiale dell'evento e, a margine dell'incontro, ha avuto l'opportunità di discutere con Sunder Katwala, Segretario Generale della Fabian.
Il 21 febbraio la "Fighting Poverty & Inequality in an Age of Affluence Conference", organizzata dai fabiani, è stata l'occasione per commemorare l'impegno di Beatrice Webb per riformare la legislazione sociale britannica ed europea. L'intellettuale fabiana, che collaborò con Filippo Turati, propose infatti nel 1909 un illuminante rapporto di minoranza alla commissione incaricata di discutere la legislazione sulla povertà. Un contributo di grandissima attualità per chiunque voglia impegnarsi in una seria opera di riforma del Welfare State

 
 
 
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INTERCETTAZIONI SPETTACOLO

La non politica che in Italia ormai manca da quindici anni, in questi giorni, si infiamma sulle presunte intercettazioni che riguarderebbero il Presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi, che non è il male di questo Paese, dal '94 ad oggi è stato indagato 800 volte: nemmeno il capo dei capi (Riina) è stato così tanto perseguitato. In un Paese, dove la democrazia è occupata dal potere della magistratura e della stampa la forbice tra benessere e malessere continua ad allargarsi sempre di più. Con questo provvedimento proposto dal Governo si spera di chiudere, per sempre, una lunga stagione iniziata con la falsa rivoluzione del'92 sotto il nome "Tangentopoli". L'Italia stà diventando sempre più un Paese irriconoscibile e, questo, gli Italiani non lo meritano

 
 
 

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