Post n°24 pubblicato il 04 Luglio 2006 da vorreisparire
Cosa c'è di meglio che scrivere quando la solitudine e la tristezza iniziano a sopraffare la ragione? Sta succedendo tutto insieme ed in fretta. non faccio in tempo a digerire la prima che mi ritrovo a dover comprendere la seconda e così via. Cosa c'è di meglio se non sfogarti con un mondo di persone invisibili la cui maggior parte non avrà mai nome e volto e che pure sembrano la cosa più vicina ad un rapporto umano? Cosa di meglio per evitare di essere sopraffatto? Ed eccomi appena finito di lavorare a vomitare parole su parole su questo foglio virtuale che mai verrà toccato da penna per esser scritto, eccomi sopraffatto dalla necessità di liberare la mia scatola cranica dalla pressione eccessiva dei pensieri,eccomi debole e forte allo stesso tempo... Debole della fragilità dei sentimenti, forte della convinzione che sia l'unica strada da percorrere. Non ho più scuse ne scusanti... non ho altre possibilità di rimandare.... Devo prendere il mio piccolo incoscente ed il grande maturo e parlargli come padre, non come amico. Devo! E, mentre penso a questo e devo chiudera la porta dell'ufficio per nascondere questi due piccoli rivoli d'acqua e sale che solcano il mio viso ( e non è sudore!)ai miei colleghi ,non per vergogna, ma per pudore, leggo altri blog ed altri ragazzi mi si affacciano nella mente, altre immagini di tempi lontani si accavallano lasciando nella mia anima gioia e dolore. Ripenso a me e ai miei "fratelli e sorelle" a come la vita ci abbia bersagliato con "sfortune" , allontanamenti fisici , allontanamenti idiologici.Ripenso a mia madre ed a mio padre ed ai dolori che sicuramente gli ho procurato con i miei comportamenti a volte assurdi ma per me così normali... I miei comportamenti! mi riguardo da piccolo e idealmente apro la porta della camera dei miei figli. E' li davanti al PC... e l'unica differenza che noto e che io il pc non lo avevo! E' così uguale a me... Rabbioso energico mai fermo, a volte indisponente,sicuramente "zuccone" (nell'accezione del termine che significa testardo) mai domo... UGUALE! in ogni percorso della vita per ora e spero non in futuro... Stessa poca voglia di studiare, stesso sguardo da furbo, stessa stupida ingenuita...Dolcissimo come solo Lui sa esserlo quando ancora da uomo come Lui si considera viene a farsi fare le coccole sul divano... Dolcissimo come quando ancora tenta di "ingannarmi" con le sue mezze verità... Dolcissimo come quando fa lo sciocco e mi fa morire dal ridere... Forse per questa sua somiglianza lo sento ( non prendetela come bestialità non sto facendo differenze) più mio,più vicino a me! L'aspetta una dura decisione, ilperiodo dei giochi è finito, deve decidere se continuare a studiare per essere più grande, o iniziare a diventare grande e dedicarsi al lavoro... Anche Lui lo sento mio... ma è diverso il modo anche se l'intensità è uguale... E poi ci sono loro i tre nipoti grandi.... Due donne e un uomo spettacolari (nel vero senso della parola).... Si spettacolari come persone e come gente di spettacolo...e anche se li vedo poco (prometto che rimedio) li sento così vicini L'uomo... il PROFESSORE DI CONTRABBASSO appena diplomato.... Dio se mi piace ascoltarlo suonare... Non suona solo con la tecnica lui suona con l'anima, il contrabasso non è solo uno strumento è parte di lui del suo corpo una propaggine naturale del suo braccio e delle sue mani... C.... Si può venerare un nipote... SI! si puo'... Belle come solo la donna vera meditterranea sa essere... con la leggera influenza araba del papà....belle e danzatrici.... Belle e sincere, schiette, mai banali.... Complicata la grande, con i suoi mille pensieri e i suo diecimila dubbi che a volte le fanno perdere di vistà l'ovvietà... alla sua età bisogna VIVERE... si la testa sulle spalle ma VIVERE! Dolce la più piccola con i suoi piccoli complessi e le sue insicurezze.... Affettuose e GRANDI! e le tre pesti?? Cosa dire dei tre delinquenti... Con loro davvero i rapporti sono scarsi ma, come faccio a non volere bene a queste tre piccole pesti che quando mi vedono mi tormentano con i loro urli e schiamazzi.... Potrei continuare a scrivere per ore.... svuotare completamente la mia testa... Cosa c'è di meglio che scrivere per liberare l'anima?Anche se questo comporta la debolezza della fragilità dei sentimenti e la forza della convinzione della mia nuova strada... |
Post n°25 pubblicato il 06 Luglio 2006 da vorreisparire
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum! Se si scrive così o meno non lo sò, anche perchè il Latino l'ho affrontato solo alle medie e per giunta con poca voglia! Perchè mi è venuta in mente questa frase?? Il motivo è semplice, stavo scambiando quattro chiacchiere virtuali con un'AMICA e mi sono reso conto di quanto nella vita possano contare gli errori... Impariamo e cresciamo solo sbagliando! possiamo ascoltare chi ci pare, ogni consiglio di questo mondo , ma l'errore è davvero l'unica cosa che rimane impressa sulla nostra pelle come un tatuaggio, come se fosse scritto con un pennarello davvero indelebile! Ho sbagliato tanto nella mia vita e se appena appena leggete qualche mio post in questo blog ve ne rendete conto! Non credo possa esservi persona al mondo che si separi che possa ammettere di non avere colpe! (escludiamo sicuramente i casi più eclatanti, Percosse violenze fisiche e morali ecc..). Forse qualche sano e salutare litigio sarebbe servito! E non sono questi gli unici errori che ho fatto! Ho sottovalutato il bene che mi volevano i miei genitori! Non gli ho dato mai dato il giusto peso e per accorgermene ho dovuto perdere mio babbo!Con mia Mamma stò cercando di rimediare... anche se non si recupera il tempo! Ho sopravalutato il bene di alcuni "amici " e come risultato ve lo lascio immaginare... Per questo oggi il mio approccio all'amicizia è molto più Scettico! Spero di non sbagliare più su queste cose ma non mi pento di aver sbagliato! Sbaglierò sicuramente su altre! Ma finchè sbaglio sono vivo e finchè sono vivo posso imparare! L'importante è non continuare a fare sempre lo stesso errore! Perche: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum! |
Ci incoronano i rigori L'Italia batte la Francia 6-4 ai rigori. A segno nel primo tempo Zidane su rigore e poi Materazzi. Poi traversa di Toni e rosso a Zidane. Dal dischetto sbaglia Trezeguet, decisivo Grosso Le mani sulla Coppa, l'Italia campione. Afp BERLINO (Germania), 9 luglio 2006 - Pirlo sì, Wiltord anche, Materazzi sì, Trezeguet traversa, De Rossi sì, Abidal anche, Del Piero sì, Sagnol sì, Grosso sì. L'Italia è campione del mondo. Una frase che a scriverla fa tremare la mano e accapponare la pelle. Campione del mondo. Nella notte di Madrid Nando Martellini lo scandì con la voce rotta dall'emozione per tre volte di seguito. Il miracolo si ripete 24 anni dopo sotto il cielo di Berlino in una serata di calcio sudato, in cui gli azzurri soffrono, ma alla fine di 120 minuti terribili e dei rigori esorcizza il fantasma della Francia. Campioni, padroni del mondo. Marcello Lippi come Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. E' la sublimazione del calcio. Un pagina scritta da un romanziere folle che all'ultimo capitolo inventa il finale più drammatico dopo una partita sofferta e sempre in bilico. I bucanieri di Domenech ammainano la loro bandiera e si arrendono defintivamente. LA SFIDA - Marcello Lippi e Raymond Domenech confermano di essere due inguaribili sentimentali. Non cambiano nulla rispetto a Germania e Portogallo. Due scuole di pensiero a confronto, entrambe all'insegna dell'organizzazione. Ma Italia-Francia è anche dèja-vu, una sfida perennemente appesa alla fatalità, non a caso risolta dal dischetto del rigore. Quando Henry va a sbattere con la testa contro Cannavaro Domenech fa scaldare subito Trezeguet e Wiltord, due incubi notturni dell'Italia. I due avvoltoi della finale di Rotterdam. Quasi un esorcismo del c.t. francese. Ma il fuoriclasse dell'Arsenal non rinuncia alla sua finale. Si è sempre detto che la Francia è squadra tosta; un gruppo irriducibile che gratta gratta risolve i suoi problemi. Con il Portogallo ci è riuscita grazie a un rigore di Zidane. Perché non riprovare? Quando Malouda viene contrastato in area da Materazzi e Elizondo indica il dischetto del rigore, i Bleus alzano la cresta e annusano già l'aria dei Campi Elisi. Zizou dal dischetto va a sbattere sulla traversa, ma la palla ricade in rete. LA REAZIONE - L'effetto sugli azzurri è devastante. Per una decina di minuti la Nazionale arranca, intrappolata in una paura giustificata. Ma, nonostante il preoccupante vuoto sulla fascia di Perrotta e la precarietà di Totti, piano piano gli azzurri ricuciono lo strappo e cominciano a giocare come sanno. Lippi lo ha sempre detto: questi sono ragazzi con un carattere straordinario. E il gol di Materazzi ne è la sintesi. Sull'angolo di Pirlo, il difensore salta almeno una decina di centimetri in più di Vieira e impallina Barthez: dall'inferno al paradiso. E' il gol che dà la carica. Gattuso è l'icona: l'uomo che va su tutte le palle, che morde le caviglie senza mai ferire. La Francia si fa sorprendere del gioco alto della Nazionale riducendo la sua portata di azione in attacco e favorendo il possesso di palla. Chiusi i varchi a Ribery e Henry, anche per Zidane tutto si complica: il capitano è grande, ma autogestirsi nel pressing azzurro è praticamente un'impresa. Un Italia migliore, senza ogni dubbio, e la traversa di Toni al 36' è il miglior biglietto da visita. LIPPI CAMBIA - I due guizzi di Henry all'inizio della ripresa ribadiscono che la Francia ha sette vite. I Blues appaiono completamente trasformati. Divorano metri come saette. Giocano di prima, sfruttando la velocità di Ribery e Malouda e un evidente calo degli azzurri. Un'aggressione con tutte le regole che costringe i nostri centrocampisti ad arretrare per dare una mano a una difesa in affanno. Il primo cambio è di Domenech: fuori Vieira, infortunato, per Diarra. Lippi risponde con una doppia mossa coraggiosa e realista: De Rossi e Iaquinta per gli stanchissimi Totti e Perrotta. Un 4-3-3 con gli esterni in attacco (l'udinese e Camoranesi) molto larghi e Pirlo più avanzato. Ma è sempre la Francia a impressionare di più. Dopo il gol annullato al marmoreo Toni per fuorigioco, Buffon dice di no a Henry. Niente di trascendentale, ma con gli azzurri chiaramente provati l'effetto è più evidente. E' durissima. Anche l'intraprendenza dei transalpini si esaurisce. Finita la benzina ora serve il cuore. Lippi gioca quindi l'ultima carta: Del Piero per Camoranesi. La Francia tenta l'ultimo assalto, l'Italia si difende e i supplementari diventano inevitabili. Alla Francia il cuore batte di più. Costringe l'Italia a subire il suo gioco monotono, fino a sfiorare il gol con Ribery, che lascia per Trezeguet. I Bleus con due punte non possono che spaventare di più. C'è da morire. Buffon inventa la parata della vita sul colpo di testa di Zidane, ma è impensabile che sia il numero 1 azzurro a salvare da solo la patria. Esce Henry, acciaccato, ed entra Wiltord. L'orizzonte si fa buio, ma ci pensa Zidane, proprio lui, a rovinarsi immagine e Mondiale con un'indecente testata sul petto di Materazzi. Elizondo, dopo le giuste proteste degli azzurri, non può che espellere il francese. L'Italia non sfrutta l'uomo in più; gli uomini più freschi come Del Piero e De Rossi non incidono. Si va ai rigori. Ma la maledizione è finita. |
Post n°30 pubblicato il 22 Luglio 2006 da vorreisparire
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Post n°31 pubblicato il 31 Luglio 2006 da vorreisparire
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