Creato da Web_London il 15/04/2015

Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

Tutto il resto è buio

Post n°883 pubblicato il 02 Dicembre 2024 da Web_London


"Peccato che io non sappia volare,
ma le oscure cadute nel buio
mi hanno insegnato a risalire"


Franco Battiato


...

"Allora vai senza perdere altro tempo, vai veloce mentre l'ultima luce si spegne, vattene da Derry, allontanati dal ricordo, ma non dal desiderio.
Quello resta, tutto ciò che eravamo e tutto ciò che credevamo da bambini, tutto quello che brillava nei nostri occhi quando eravamo sperduti e il vento soffiava nella notte.

Parti e cerca di continuare a sorridere. Trovati un po' di rock and roll alla radio e vai verso tutta la vita che c'è con tutto il coraggio che riesci a trovare e tutta la fiducia che riesci ad alimentare.
Sii valoroso, sii coraggioso, resisti.

Tutto il resto è buio"


Stephen King, "IT"

 

 

 

 
 
 

Il Punto di rottura

Post n°882 pubblicato il 30 Ottobre 2024 da Web_London

 

Oggi sono stato al cimitero a trovare le mie persone care e sono stato a trovare anche Massimo per un saluto
Ricordo che su un altro blog, qualche tempo fa, gli dedicai un post
Quello di oggi.

...

M.C. 1965 - 2006

Nei giorni scorsi ero in un cimitero a trovare una persona cara.
Mentre ero li mi sei venuto in mente tu.
Ti ho cercato e dopo un po' ti ho ritrovato
La tua fotografia era li, solo due date, un sorriso triste, i tuoi occhi azzurri e i capelli lunghissimi a cui tenevi tanto e che curavi con pazienza.

Te ne andasti un giorno di primavera di qualche anno fa.
Quel giorno ti stordisti di porcherie per trovare il coraggio di lasciarti scivolare via.
Qualcuno ti ritrovò qualche giorno dopo, tra gli scogli, tra le alghe sporche portate dal mare dentro la risacca della notte precedente.
Nessun biglietto, nessun rumore.
Te ne andasti così, in quel silenzio che da sempre ti aveva accompagnato.

Eravamo amici, i nostri genitori si frequentavano.
Tua madre da quel giorno ha cambiato città.
Tuo padre se n'era già andato pochi anni prima fulminato da quel male che qualche anno dopo fa si portò via anche il mio.
Quattro coglioni, uomini e donne, gente miserabile che ti aveva sempre deriso restarono immutoliti per l'imbarazzo.
Ma la loro vergogna no, quella non ci fu.
Non ci fu mai.

Ogni vita vale quanto quella di chiunque altro
E' sempre pericoloso giocare con la vita degli altri quando non si sa cosa c'è dietro, cosa c'è dentro, e cercare di spezzarla perché non assomiglia alla nostra e non rientra nei nostri criteri ed in quello che si pensa possa essere giusto o sbagliato "essere".

E' pericoloso e nessuno si può permettere di farlo.
Lo hanno fatto con Massimo, con la lucida coscienza di chi, sopravvivendo alle proprie miserie non trovava altro da fare che disintegrare la sua continua fatica ad accettarsi di ritrovarsi dentro a un corpo che non aveva mai sentito suo.

Noi non possiamo mai sapere quale sia il "punto di rottura" di chi ci sta davanti, non lo sappiamo mai se non quando è troppo tardi.
E quando è troppo tardi, fare finta che nulla sia successo, le false e imbarazzanti condoglianze alla famiglia dopo il funerale, dirsi l'un l'altro in una sorta di penoso autoassolvimento che lui aveva solo capito male e che in fondo lo consideravano un amico, non servono a niente, solo a lavarsi la coscienza illudendosi che basti così poco perchè non ritorni la vergogna quando ci si guarda allo specchio.

Noi non sappiamo mai niente degli altri.
"Si crede di sapere", "si pretende di sapere" cosa passa per la testa di un uomo, ma non si sa nulla.
E nessuno sapeva cosa passava per la testa di Massimo
Non sapevano nulla, solo quanto miserabili erano, quello per me dovevano sapere.
Nient'altro.

Degli altri non sappiamo niente se non solo quello che vogliono mostrarci
Di quello che con la nostra superficialità andiamo a spezzare dentro il cuore di un uomo, il suo "punto di rottura" noi non lo sappiamo mai

Lo sapremo solo quando è troppo tardi
E per lui, per Massimo, quel giorno, era già troppo tardi.


Asharm
Forgive me

 
 
 

La promessa

Post n°881 pubblicato il 30 Agosto 2024 da Web_London


"Non rimane molto del tuo tempo insieme a me
come un libro letto in fretta io smarrii di te

Forse il senso giusto o forse qualche cosa in più
non rimane molto per rimpiangerci di più"

...

"Ci facciamo una promessa?" le disse fermandosi un momento e fissandola negli occhi.
"Tu ne hai sempre una di nuova. Su, dai, dimmi, cosa vuoi che ci promettiamo?"
Lei lo guardò e improvvisamente il sorriso che indossava un attimo prima si sciolse e si trasformò in uno sguardo attento
"Promettiamoci che qualsiasi cosa succederà tra me e te, qualsiasi cosa, per noi ci sia sempre un modo per poterci raggiungere"
Non sapeva bene cosa dire, cercò tra i suoi pensieri e sorridendo gli disse:
"Va bene, te lo prometto!"
"Qualsiasi cosa succeda ..."
insistè lui serio
"Si, va bene"
"Qualsiasi cosa succeda"
"Sei strano tu, ma che cosa vuoi che succeda?"
"Promettiamocelo"
"Si, va bene, te lo prometto"

Non passò molto tempo da quella sera, di cose ne successero tante e gli eventi della vita li travolsero.
Si allontanarono e le loro vite li portarono su strade diverse.
Poi, con il tempo, lentamente si riavvicinarono.
Non come prima, non più, ma in modo molto diverso.

E ora, nella loro vita affollatissima hanno sempre un modo di raggiungersi e di non sentirsi mai distanti
Nonostante tutto.

E la promessa, "quella" promessa, l'hanno sempre mantenuta.

 

...

 


Always remember us this way

 

 
 
 

Attese e disattese

Post n°880 pubblicato il 22 Marzo 2024 da Web_London


Anni fa, a casa di un amico notai appeso al muro un ritaglio di giornale con una foto.
Raffigurava un uomo anziano sul ciglio della strada sotto casa.
Aveva l'aria preoccupata e sembrava aspettare qualcosa.
O qualcuno.
"Cos'è questo?" chiesi incuriosito.
Mi raccontò che si trattava di un padre che stava aspettando il figlio ignaro che un paio di ore prima avesse avuto un incidente stradale e si trovasse nell'obitorio del'ospedale poco lontano.
Il fotografo era arrivato con la sua auto subito dietro la volante dei Carabinieri andati li per dare al padre la notizia ed era riuscito a cogliere l'attimo terribile in cui l'uomo si trovava sul ciglio della strada in attesa del ritorno a casa del figlio.
Una foto terribile e sconvolgente per la sua crudeltà.
Neglia anni ho pensato spesso a quella foto e l'ho avuta molte volte davanti agli occhi della mia mente.

Quante volte è capitato anche a te di dover aspettare qualcosa o qualcuno?
Non intendo star lì con le mani in mano senza far nulla a sperare che qualcosa ti cada dal cielo e arrivi la Befana a risolvere ogni cosa e portarti quello che più desideri.
Quello va bene per i bambini, o forse nemmeno più per loro.
No, non intendo certo questo.
Voglio solo dire, quando le carte che hai davanti te le sei giocate tutte, quando ogni cosa deve ormai fare il suo corso e non c'è più spazio per far nulla, quante volte è capitato anche a te di metterti l'anima "più o meno" in pace e di aspettare?
A me qualche volta è capitato e penso sia capitato anche a te.

Di solito, io mi siedo sulle scale
Mi siedo sugli ultimi gradini della scala di casa mia, mi accendo una sigaretta e la fumo piano.
E aspetto.
Ascolto il rumore della notte e di qualche macchina che da lontano passa di fretta giù in strada.
Qualche volta mi sono anche chiesto dove diavolo stessero andando quelle persone e se c'era da qualche parte qualcuno o qualcosa che le stesse aspettando o se anche loro correvano lasciandosi alle spalle solo un gran rumore che si sarebbe disperso nell'aria dietro di sé confondendosi nei rumori della sera.

C'è una grande differenza tra "aspettare" o "essere aspettati".
Nella vita mi sono trovato su entrambe le sponde e ti confermo che sapere e rendersi conto da che parte del fiume si sta fa un'enorme differenza.
Negli anni, ci sono stati momenti in cui, teminata ogni possibilità di intervento, mi sono seduto sulle scale ad aspettare
In tempi più lontani seduto ad aspettare una telefonata che non arrivava mai.
Qualche volta poi è arrivata, qualche volta no.
In anni più recenti, arrivati ad un certo punto non rimaneva altro che aspettare e aver pazienza.

Ci sono stati momenti in cui stare sulle scale non mi bastava, non ci stavo più dentro.
In quei casi ho messo due stracci nell'auto e son partito anche se poi, quando sono arrivato a destinazione, non ho trovato nessuno ad aspettare me e mi sono reso conto di aver vuto una pessima idea.
Se ne è valsa la pena io questo non lo so, ma ti dirò, non me ne sono mai pentito.
Non ne potevo fare a meno, forse sarebbe stato così importante saper aspettare ma era così forte e urgente anche la mia voglia di partire.
Sarà l'ansia ma alle urgenze io non so resistere, aspettare mi costa fatica, non riesco a starmene fermo, ho bisogno di andare, di far qualcosa, qualsiasi cosa che mi possa inventare.
In questi ultimi anni, però, mi sono anche reso conto che non "sempre" e non "su tutto" possiamo decidere solo noi, che il coniglio dal cilindro non sempre lo abbiamo e se c'è lo sanno tirar fuori solo i maghi.
Sarà l'età oppure sarà semplicemente che nella mia testa ci sono dei pensieri diversi e delle priorità diverse, da qualche tempo mi sono accorto che ho imparato ad aspettare anche se mi sento morire e impotente davanti alle prove che la vita ti mette davanti.
Dovrei accettare di fare solo la mia parte ma faccio fatica a restare dalla mia parte del fiume e non buttarmici dentro raggiungendo a nuoto la riva opposta.

Ho sempre avuto un grande difetto, la presunzione di voler avere ogni cosa sempre sotto il nostro controllo e di saper governare da solo il mio mondo e che se stavo io alla guida si sarebbe andati sul sicuro.
Purtroppo mi sono accorto mio malgrado che non è così, a volte c'è la necessità di fare un passo indietro e di saper aspettare con calma e pazienza
Di stare sulle scale.

Come recitava quel pezzo, «l'ultima luce, l'ultima insegna accesa», io la vedo così; quando hai fatto la tua parte e senti che in quella particolare situazione sei al finale dell'ultima scena, un attimo prima che il sipario si chiuda e gli spettatori se ne tornino nelle loro case, quando capisci che oltre non si va e che tutto quello che ti resta da fare è aspettare e tu lo fai e basta.
Stai lì e aspetti.
Sulle scale.

 

 
 
 

Quando lasci andare ...

Post n°879 pubblicato il 11 Marzo 2024 da Web_London

 

"Quando lasci andare,
crei lo spazio necessario
per far entrare cose migliori nella tua vita.
Non puoi inspirare aria nuova,
fino a quando non espiri quella vecchia"

Trovata in giro

...

E' vero, in questa citazione, chiunque l'abbia fatta, mi ci ritrovo dentro.
In tutte le cose della nostra vita è così.
Non posssiamo contenere l'infinito nè tenere i piedi su dieci scarpe diverse, possiamo solo fare delle scelte, ragionate o no possiamo fare solo quello.
Io ho spesso voluto provarci a tenere tutto ma non ha funzionato, delle scelte le devi fare per forza.

In questo momento sto ascoltando un pezzo dei Dream Theater nel punto in cui John Petrucci parte con l'assolo di chitarra e penso che nemmeno lui può metterci tutto quello che sa in quel minuto di pura magia.
Fa delle scelte, toglie qualcosa per dar risalto a qualcos'altro.
Non potrebbe far tutto, qualcosa deve togliere per metterci dentro dell'altro.

Che c'entra? Boh, credo niente e non so nemmeno se l'esempio sia azzeccato o meno ma quando ascolto cosa riesce a fare con la chitarra faccio fatica a restare lucido.
Evabbè dai, oggi è martedì e la giornata è stata lunga.

L'altro giorno è stato il compleanno di una mia amica che non vedo molto spesso. Le ho mandato gli auguri e verso l'ora di pranzo mi ha chiamato per ringraziarmi.
"Grazie per gli auguri Web"
"Di niente, figurati"
"Lo sai che ti vedo quasi ogni giorno vicino a dove lavori?"
"Ma dai, ma lavori anche te in zona?"
"Si, io sono dietro le poste"
"Non lo sapevo"
"Ti vedo sempre incravattato e ingiacchettato"
"Avvicinati per un saluto se mi vedi, io non me ne sono mai accorto"
"Sei sempre con i tuoi colleghi"
"Avvicinati pure che ti offro un caffè al volo"
La telefonata per me era finita lì fino a quando mi dice una cosa a cui lì per lì non ci faccio caso se non dopo che la telefonata è finita.
"Lo sai che mi ricordo ancora di quando incontravo al supermercato il tuo papà?"
"Ma dai, sul serio?"
"Si e mi raccontava che non stava tanto bene e che si stava facendo delle cure"
"Si, è vero"

E chi se lo immaginava che da un semplice augurio di buon compleanno potesse tornare alla mente un ricordo di tanti anni fa con mio papà?
Strana la vita a volte.

Oggi mi è piaciuto un appuntamento con una persona.
Verso le nove è arrivato un uomo, un giovane rampante sui 40 anni che assomiglia in modo incredibile a Cristiano Ronaldo. Se si leccasse un po' di più i capelli, si sbiancasse i denti e si abbronzasse il viso sarebbe lui, identico e sputato.
Quando è entrato dalla porta era baldanzoso e allegro, quando è uscito lo stesso ma nel durante non lo so, temo di no.
Appena seduto gli ho detto serio: "Senti, io e te dobbiamo parlare su sta cosa che vuoi fare, ci penso da ieri e non sono molto d'accordo sul modo"
"Perchè no?"
"Mi ascolti un momento?"
"Si"
"Senti qua, io farei così ...."

Per il resto, va così, potrebbe andare meglio, ci vorrebbe poco perché peggio di così non riesco ad immaginarlo.
A pranzo ho preso un panino, topolini li chiama il barista, ma ad essere sincero mi sto stufando anche di quelli.
Ogni tanto cambio, ma poi mi rendo conto che in questo periodo "i topolini" son comodi e veloci, il bar è sotto i portici e a dove lavoro e in dieci minuti, caffè compreso, me la cavo.

Ogni giorno c'è qualcuno che mi chiede se c'è qualcosa che non va e io non so che rispondere.
Rispondo che va tutto bene anche se non lo so nemmeno io se e quando le cose miglioreranno.
So che la vita ci riserva sempre delle sorprese e delle prove che non ci aspettavamo e che facciamo una fatica boia ad affrontare ma so anche che  non bisogna mai mollare la presa da quello a cui vogliamo bene anche perchè spesso è l'unica scelta che ci resta.

Pensavo di distrarmi con la politica ma da quel che vedo abbiamo raggiunto un limite oramai insopportabile per chiunque.
Penso poi a quello che sta succedendo in giro per il mondo e quel vergognoso massacro a cui stiamo assistendo.
Insopportabile.
Io non lo so chi ha ragione e chi no ma mi rendo conto che quella di sparare con i cannoni a dei disperati che non hanno nulla, nè un posto dove andare nè un pezzo di pane per sfamare i loro figli, non è la soluzione e che oggi con queste scelte aberranti si stanno piantando i semi per un altro mezzo secolo di guerra e di terrore.

Farnetico lo so, scrivo quel che mi passa per la testa senza pensarci più di tanto.
Non che sia una brutta cosa, anzi, ma a volte mi rendo conto che dovrei contare fino a dieci prima di aprire bocca.
Come l'altro giorno, stavo andando a fare una fotocopia quando incontro una mia collega, una di quelle super riservate che non danno mai spazio alle confidenze, specialmente della loro vita privata.
Era mattna presto e le ho detto: "Ciao e buongiorno"
"Ciao Web"
"In che stato d'animo sei oggi?"
le chiedo
"Perfetto"
"Perfetto? Come mai?"
"Così"
A quel punto, senza pensarci, mi è uscito dalla bocca:"Hai fatto l'amore?"
Apriti cielo, si è tutta irrigidita, mi ha prima fissato sgranando gli occhi, il suo viso non sapeva più da che parte guardare e mi sono accorto che stava pensando a una rispostaccia, tipo che pensassi ai cazzi miei e che non mi permettessi più di farle una domanda del genere.
Invece, inaspettatamente, si è limitata a dire:
"Ma perchè Web, se uno sta bene è solo perché ha fatto l'amore?"
"Beh, a volta aiuta"
Non ha replicato ed ho pensato allo scampato pericolo di una mega scenata rendendomi immediatamente conto anche di un'altra cosa, non aveva fatto l'amore!

Sto andando alla cazzo e quel che è peggio è che me ne sto rendento conto. Meglio che mi fermi qui.

 
 
 

Niente di più, niente di meno

Post n°878 pubblicato il 23 Febbraio 2024 da Web_London

 


Stasera, avrei solo bisogno di silenzio,
due gambe su cui poggiare la testa
e chiudere gli occhi per qualche minuto non pensando a niente.

Solo di questo.
Niente di più, niente di meno


...

 


Un piccolo aiuto
Zucchero Ft. Eric Clapton

 

 
 
 

La grappa del mio amico Gino non mente mai

Post n°877 pubblicato il 26 Dicembre 2023 da Web_London


"Sogno che la gente
attraversi il mare per la voglia di viaggiare
non per fame o per scappare via,
siamo vivi adesso e il traguardo non è l'aldilà"

The King


Le storie si raccontano piano, con calma e senza avere troppa fretta.
Qualcuna te l'ho già raccontata, qualcun'altra, se avrai voglia e pazienza, te la racconterò.
Ma stasera piove, il cielo è un telo nero e io ho voglia di sedermi sulla poltrona nuova, mettermi vicino la stufa e ascoltare il rumore della pioggia.
E' diverso ogni volta, se il vento arriva da ponente, l'acqua viene giù, batte sui vetri e poi se ne va senza che me ne accorga.
Se invece arriva da levante si rovescia pazza sul tetto del porticato e dal rumore che fa è come se qualcuno stesse staccando rabbiosamente a morsi pezzi di cielo.
Stasera invece il vento è solo un filo sottile, sento a sento l'acqua battere sui vetri, leggera e fina che è un piacere stare qui ad ascoltarla.

Ho voglia di accendermi il sigaro che mi ha regalato Massimo un paio di giorni fa per festeggiare l'arrivo della terza figlia e di partire con il libro che da più di due mesi sta sopra il comodino facendomi continuamente l'occhiolino e pretendendo anche lui un po' di attenzione.
Ho deciso che gli lascerò una trentina di pagine per agganciarmi altrimenti lo mollo, ritorno qui e ci raccontiamo una storia.

Ci pensavo in questi giorni, io non posso cambiare il mio passato, nè tu puoi cambiare il tuo.
Possiamo guardarlo dritto negli occhi e dargli il posto che più ci piace, che ne risalti i contorni, se ne siamo fieri, oppure possiamo metterlo dentro una scatola di scarpe, riporlo in un cassetto e per una quindicina d'anni non pensarci più.
Puoi farne tutto ciò che vuoi ma il passato non lo puoi cambiare.
Sta a te decidere.

Io non ho nessuna verità in tasca da rivelarti e non ho nessuna intenzione di dartene una.
La mia poi, non varrebbe un centesimo di più della tua. Non è compito mio e non è compito tuo tentare di rivelarla a me, ognuno fa i conti con le proprie.
Noi possiamo solo ascoltarci a vicenda, raccontarci delle storie e farci un po' di compagnia.
Di storie ne ho fin che vuoi, alcune ti farebbero accapponare la pelle per giorni interi, non ci crederesti mai e scapperesti da qui a gambe levate per non tornare più.
Ti confesso, quando ci ripenso, faccio anch'io fatica a crederci e mi chiedo seriamente se siano successe davvero o se invece me le sono solo immaginate.
Ma poi le ritrovo sparpagliate nei posti più impensabili della mia casa e mi accorgo che sono vere, sono tutte vere.
E' solo che spesso mi dimentico dove le ho messe.

Io ti racconterò una storia e tu ne racconterai una a me, è così che si fa, una te e una me finchè finisce il sigaro e il bicchiere che abbiamo vicino.
Io mi tengo vicino un bicchiere di grappa del mio amico Gino che a ottantanni suonati si sveglia ancora alle sei per andare sui campi, distilla la sua grappa trattandola come fosse una figlia ed è una meraviglia, quando ne butti giù un sorso ti fa venir voglia di raccontarti anche se non vuoi.
A te piace la grappa, vero?
Ti deve piacere per forza sennò che ci stiamo a fare qui?

Te lo dico in tutta sincerità, con un sorso della grappa di Gino le storie vengono fuori da sole e perfino i nodi che a volte le trattengono si sciolgono magicamente e la lingua scivola veloce che è un piacere.

Alla fine, siamo tutti qui dentro solo per raccontarci delle storie, non credi?

 

...


Santana Feat. Everlast
Put Your Lights On

 
 
 

Donna come un mazzo di fiori, quando è sola ti fanno fuori, donna cosa succederà quando a casa non tornerà

Post n°876 pubblicato il 22 Novembre 2023 da Web_London


 

Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà

(Mia Martini)

.....

Donna

Donne piccole come stelle
c'è qualcuno le vuole belle
donna solo per qualche giorno
poi ti trattano come un porno.

Donne piccole e violentate
molte quelle delle borgate
ma quegli uomini sono duri
quelli godono come muli.

Donna come l'acqua di mare
chi si bagna vuole anche il sole
chi la vuole per una notte
c'è chi invece la prende a botte.

Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà.

Donna fatti saltare addosso
in quella strada nessuno passa
donna fatti legare al palo
e le tue mani ti fanno male.

Donna che non sente dolore
quando il freddo gli arriva al cuore
quello ormai non ha più tempo
e se n'è andato soffiando il vento.

Donna come l'acqua di mare
chi si bagna vuole anche il sole
chi la vuole per una notte
c'è chi invece la prende a botte.

Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà

 


Donna
Mia Martini

 
 
 

Una donna tanto cattiva anzi no, una vera carogna

Post n°875 pubblicato il 17 Novembre 2023 da Web_London

 

In questi giorni ho incontrato casualmente Daniela, una mia amica che non vedevo da tempo.
Sta sempre benone, sempre in formissima e piena di spirito
Chiacchierando con lei è ritornato fuori un episodio che già mi aveva raccontato qualche anno fa e che mi aveva talmente colpito da averne poi fatto un post.
Lo rimetto stasera.

...

Una donna tanto cattiva anzi no, una vera carogna
Post n°717 pubblicato il 20 Giugno 2019 da Web_London

 

Giugno 2019
Ora di pranzo,dentro un bar del centr
o

...

Qualche giorno fa sono restato sconvolto da una storia che Daniela, una mia amica, mi ha raccontato.
Ricordo ancora le parole che mi disse alla fine del suo racconto:
"Si, lo confesso Web, sono stata un po' cattiva"
"Un po' cattiva? Nonono, tu non sei stata solo un po' cattiva, tu sei stata una vera carogna!"
"E' vero, lo so"

Ho incontrato Daniela all'ora di pranzo più o meno dove lavoro io.
Avevo appena finito il panino e stavo prendendo un caffè pensando al pomeriggio che mi aspettava da li a poco.
"Ciao Web" mi sento dire alle spalle
"Daniela!!"
"Ciao"
"Bella donna, come andiamo?"
"Bene"

Ci salutiamo, scambiamo due parole e poi le chiedo: "Come va con il tipo che abita dalle tue parti?"
"Lui? Non lo so, non l'ho più sentito dopo quello che gli ho fatto, mi ha anche bloccato al telefono, su WhatsApp e su Facebook"
"Come mai?"
le chiedo immaginando cosa potesse avergli fatto di così grave per essere bloccarla dappertutto.
E così, Daniela mi racconta una storia che a ripensarci ha davvero dell'allucinante e che se qualcuno me la raccontasse farei tanta fatica a crederci.
Ma so che è vera perché conosco bene Daniela e so che lei può arrivare anche a questi eccessi.

Fino a qualche tempo fa, Daniela frequentava un tipo di qualche anno più grande di lei, uscito da poco da una convivenza di dieci anni.
Si vedono, si frequentano e un po' alla volta lui trasferisce armi e bagagli a casa sua.
Lui non ha una casa sua, di base abita con i suoi genitori ma quando comincia a frequentare una donna dopo poco si trasferisce da lei.
Daniela e il tipo continuano a frequentarsi e un po' alla volta lui arriva a dirle che la ama. Lei è contenta, è in un momento della vita che vorrebbe tanto fermarsi, costruire qualcosa insieme a una persona fissa e uscire dalla girandola di uomini che durano si e no una mezzora.
Questo tipo le piace.
Ma Daniela è anche un animo libero e irrequieto, se non è stimolata si stanca facilmente delle cose e anche delle persone.
Non è di facile carattere, diciamo che stare insieme con lei può essere impegnativo per chiunque.
Ad un certo punto lui chiede una pausa, la famosa pausa di riflessione, e si lasciano pur restando in contatto e vedendosi ogni tanto a casa di Daniela per fare l'amore.
Un giorno, il tipo dice a Daniela che si è rimesso con la sua ex, quella con la quale aveva avuto una convivenza di dieci anni e le dice che da qualche giorno ci è pure andato a convivere.
Lei è delusa e furiosa, non immaginava che trasferirsi subito dall'ex rientrasse nella sua "pausa di riflessione" anzi, era convinta che dopo essersi lasciati lui si fosse ri-trasferito dai suoi genitori.
Le racconta che comunque la sua ex non è come lei, che lui ama ancora lei, che anche se ci è andato a convivere lui pensa ancora a lei, le racconta un sacco di cose, non ultime di quanto a letto la sua ex sia diversa da lei e non gli faccia tutte le cose che lei gli fa
(giuro, mi ha detto proprio cosi!)
Intanto lui, il tipo, va a letto sia con la sua ex da cui si è traferito e ci va anche con Daniela con cui si è lasciato ma con cui ogni tanto si vede ancora.

Per Daniela è tutto questo era già troppo e così la sua testolina si è messa in moto fino a partorire la cosa peggiore che poteva venirle in mente.
"Lui ha detto che io gli faccio cose diverse dalla sua ex? Bene Web, lo sai che cosa ho fatto? Una sera è venuto a casa mia e mentre era in cucina ho acceso di nascosto il registratore del mio telefonino e l'ho messo in camera da letto, sopra il comodino.
Sono tornata in cucina, l'ho portato in camera con me e gli ho fatto tutto quello che in vita sua non ha mai nemmeno immaginato esistesse!
Web, l'ho fatto impazzire mentre il telefonino registrava tutto.
Quando poi si è messo a dormire mi sono alzata, ho cercato sul suo telefonino il numero dalla ex, di cui conoscevo il nome, e gli ho mandato la registrazione di tutto quello che era successo, scrivendole anche tutto quello che lui mi ha raccontato di lei, di quello che faceva con lei a letto e delle cose che lei non faceva ma faceva con me.
Le ho scritto che ascoltasse la registrazione di come lui godeva delle cose che stavamo facendo"

"MIO DIO DANIELA !!! Sei stata una carogna!"
"Lo so Web, sono stata un po' cattiva!
"Nonono, tu non sei stata solo un po' cattiva, tu sei stata una vera carogna!"
"E' vero, lo so"
"E poi, com'è andata a finire?"
"Mi hanno detto che lei l'ha cacciato di casa ma io non so niente, mi ha bloccato su tutto, telefono Facebook, WhatsApp, tutto"

"E ci credo Daniela, è il minimo che potesse fare!!! Ma ti rendi conto!!!"

In questi giorni Daniela si sta vedendo con un altro tipo più giovane di lei. Non sa stare sola, è una donna inquieta, particolare, con le foto che pubblica su Facebook poi, attira gli uomini come il miele attira le mosche e ne ha sempre tre/quattro a disposizione pronti a far pazzie per lei.

Spedire quella registrazione all'ex con la quale il tipo si era rimesso insieme è stata una vera carognata.
Parlandoci assieme, credo che in fondo si sia accorta anche lei di aver superato quel limite invisibile che non si può e non si deve mai superare.
Penso anche che se le ricapitasse una situazione simile, non sono poi così tanto sicuro che non rifarebbe ancora.
Anzi, a pensarci meglio, che non le venga mai più in mente di rifarlo, la mano sul fuoco io di sicuro non ce la metto.

 
 
 

Spesso mi sento dire: Web, c'è un tempo per ogni cosa

Post n°874 pubblicato il 09 Novembre 2023 da Web_London


"A volte penso che lei cercasse solamente l'uomo giusto, solo quello.
In fondo, giusti lo sembriamo tutti quando siamo all'inizio di una storia.
Qualche volta, però, ti rendi conto che non è proprio così,
e prima te ne accorgi, prima te ne vai e non ci perdi tempo"

...

Spesso mi sento dire: "Web, c'è un tempo per ogni cosa"
E chi o dice?
Forse che ogni momento della vita ha bisogno del suo tempo per maturare, compiersi e per trovare la sua giusta dimensione?
Può darsi, se visto in questa prospettiva mi può anche andar bene.
Un po' come la frutta di stagione, c'è il tempo delle mele, delle pere, delle fragole e delle ciliegie.
Oggi però siamo tutti globalizzati e se vuoi le ciliegie a dicembre le trovi in qualunque supermercato e ti costano pure un botto.
Non sono la stessa cosa di quelle estive ma se hai una voglia improvvisa ci sono.
E allora, come la mettiamo con: "C'è un tempo per ogni cosa?"

C'è davvero sempre "un" tempo per ogni cosa?
O forse c'è sempre un tempo per tutto se lasciamo che le cose trovino il loro giusto senso con calma e senza fretta?
Nell'amicizia si può forse affermare: "c'è un tempo per ogni cosa"?
E nell'amore, già, e nell'amore?
E nella vita?
Io non lo credo.

Ho visto amicizie nascere, crescere, prendere slancio e diventare forti e salde quando ormai le premesse non c'erano più ed il passato sembrava averci messo un macigno sopra.
Ho altresi visto amori spettacolari nascere nell'autunno della vita e andare avanti come treni in corsa quando a quell'età la maggior parte degli uomini e delle donne pensa solo ad arrivare a sera ancora vivi.
Mi è capitato di vedere anche degli amori fare dei giri immensi per poi ritrovarsi quando il "tempo per ogni cosa" sembrava aver esaurito il sentimento e chiuso la partita con i giocatori già ritornati a cambiarsi negli spogliatoi e ogni porta sembrava chiusa con una serratura a doppia mandata.
Qual è allora la differenza?
Qual è quella "differenza che fa la differenza" che fa si che le cose succedano al di là del "c'è un tempo per ogni cosa"?

Che sia la spinta, forse la voglia o l'intima certezza che non si è ancora dato tutto oppure il desiderio profondo in ognuno di noi di rimettersi in gioco nella vita e di giocarsi un'altra occasione?
Ho visto donne e uomini alzare le braccia al cielo in segno di resa e soffocare ogni desiderio fino a diventare schiavi dell'attesa di qualcosa che doveva ancora succedere.
Non sapevano bene cosa dovesse succedere ma oggi sono ancora lì, nell'attesa che qualche cosa succeda.
Di tanto in tanto ci saranno delle emozioni che le porteranno a dare un senso all'attesa ma niente di più, la loro vita è già programmata, spesso da altri, come una guida tv che ti dice esattamente cosa vedrai stasera.
Qualche breve interruzione e qualche fuori programma non previsto ma poi tutto rientrerà nei soliti binari e nella solita prevedibilità.
Perché è questo che alla fine quasi tutti cercano, in cui trovano le proprie certezze e i propri punti di riferimento.
Lo sappiamo tutti, se non fai qualcosa per cambiare una situazione, quella non cambia da sola e non succederà nulla.

Dall'altra parte vedo uomini e donne che non si accontentano di far passare la nottata e le cose le vogliono far succedere.
Ci provano con tutto loro stessi.
Penso a Maria, un'amica che giorno dopo giorno cerca di far succedere le cose per suo figlio, lo cerca in tutte le maniere e non è mai vinta.

Le cose in qualche modo le possiamo far succedere.
Belle o brutte chi siano non si sa, ma qualcosa, se lo vogliamo davvero, la facciamo succedere.
O perlomeno ci proviamo, e se non vanno come vogliamo ci riproveremo ancora.
In questo lungo viaggio credo che sia questo l'importante, donne e uomini perennemente in corsa, a inseguire i propri sogni anche, e soprattutto, quando la stagione dei sogni da rincorrere sembra definitamente tramontata, che posseggono la forza primordiale di andare avanti e non mollare mai e che alzeranno bandiera bianca solo un momento prima del suono della loro campana e non prima, assolutamente mai prima.

Che sia forse questa la "differenza che fa la differenza"?
Forse.

 
 
 

E' la totalità, pensai

Post n°873 pubblicato il 08 Novembre 2023 da Web_London

 

 

"È la totalità, pensai. Un'eco tanto vicina alla perfezione da non poter dire quale sia la prima voce e quale il ritorno della voce-fantasma.
Per un momento tutto mi fu chiaro, e nei momenti in cui accade, vedi quant'è sottile il mondo.
Non lo sappiamo tutti quanti, in cuor nostro?
È un meccanismo perfetto e bilanciato di voci ed echi che fanno da rotelle e leve, onirico orologio che rintocca oltre il vetro degli arcani che chiamiamo vita.
Oltre? Sotto? Intorno? Caos, tempeste.
Uomini con martelli, uomini con coltelli, uomini con pistole.
Donne che pervertono ciò che non possono dominare e denigrano ciò che non possono capire.
Un universo di orrore e smarrimento circonda un palcoscenico illuminato, sul quale noi mortali danziamo per sfidare le tenebre"

(Stephen King, by 22/11/'63)



 
 
 

Pensa, prima di sparare, pensa

Post n°872 pubblicato il 31 Ottobre 2023 da Web_London


Il corpo di un bambino di due anni ucciso con la madre, mentre scappava in auto da Hostomel, viene portato via da un militare ucraino a Makariv. Foto di Rick Mave

...

Pensa,
prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare, prova a pensare
Pensa,
che puoi decidere tu

Resta un attimo soltanto, un attimo di più
con la testa fra le mani

Pensa

...

Pensa
(Fabrizio Moro)

 
 
 

Incontri inaspettati

Post n°871 pubblicato il 20 Settembre 2023 da Web_London

"Appoggiò le spalle alla porta dicendo: "con lui ci siamo lasciati"
Osservai due occhi segnati e il viso bagnato dalla pioggia
"Non so", mi disse "non so come uscirne fuori, non lo so"

La guardai,  ed ebbi un momento di pena, perché sembrava smarrita,
"Io vorrei", mi disse, "vorrei che non fosse cosí, ma è proprio finita"
Disse poi, ritrovando un sorriso a stento:
"Comunque l'ho voluta, lo sai, le strade per farmi del male non le sbaglio mai"

(The King)

...

Non c'era la pioggia, lei non appoggiò le spalle a niente, era una fresca serata feriale di maggio e ci trovammo in un bar della sua città a bere un caffè assieme dopo tanti anni che non ci vedevamo.

Era da tanto tempo che non avevo più notizie di lei, pensavo si fosse trasferita in un altra città seguendo un vecchio amore oppure uno nuovo.
Le ultime notizie che avevo erano di tanti anni fa quando mi scrisse per chiedermi una cosa, in quell'occasione mi raccontò che viveva ancora nella casa che ricordavo.
Da allora più nulla fino al giorno di qualche mese fa in cui mi ha scritto chiedendomi delle informazioni.
Mi sembrò strano si fosse fatta viva dopo così tanti anni, in fondo era passato tanto tempo e da allora avevamo preso strade molto diverse.
Risposi a quello che mi chiedeva e ci sentimmo per una telefonata pochi giorni dopo.
Mi propose un caffè e accettai.
Ci incontrammo nella sua città e anche se non l'avevo più incontrata la riconobbi subito, era sempre la stessa donna che ricordavo. Non era cambiata granchè, lo stesso viso, la stessa spavalderia di allora.
Andammo in un bar del centro e chiacchierammo colmando gli anni passati, in parte, e ci raccontandoci a grandi linee quello che avevamo fatto e che avremmo voluto fare.

Seduti al tavolino del bar, mentre lei mi parlava io ascoltavo le sue parole e osservavo i suoi gesti, la sua risata e quei cambi di ritmo della sua voce che ricordavo ancora.
Non era cambiata, vedevo e sentivo la stessa donna che avevo conosciuto un tempo, garibaldina e con gli stessi slanci di allora.
Non parlai molto di me, a parte le solite cose che ho scritto tante volte anche qui dentro, restai un passo indietro nel raccontarle di me, soprattutto del dolore e delle fatiche degli ultimi anni.
Non ce n'era alcun bisogno, a lei non sarebbe interessato e io preferivo ascoltarla, sentivo che in quel momento era lei ad avere di più l'urgente bisogno di far uscire delle cose.
Restammo a chiacchierare fino a mezzanotte inoltrata, fino a quando la riaccompagnai a casa e ci salutammo.
Da allora non l'ho più vista, un paio di telefonate di chiacchiere e la serena e strana sensazione che dopo tanti anni ci fossimo riconciliati.
Non che dopo più di dieci anni ci fosse qualcosa da riconciliare ma al tempo ci eravamo allontanati all'improvviso e da allora non ci eravamo più parlati.
Sono stato contento di averla vista ancora in forma, piena di energia e di progetti nuovi come lo era nei giorni in cui ci frequentavamo.

Non so cosa adesso stia facendo e che direzione abbia preso la sua vita, se si sia rimessa in gioco alla ricerca di quell'amore definitivo, anche se non lo sono quasi mai "definitivi", e che non diventi ex dopo qualche tempo oppure se abbia deciso di mettere il suo cuore in pausa.
Conoscendola un po', almeno credo, sono più propenso a pensare per la prima scelta.
Si, decisamente la prima.

Le auguro davvero il meglio.

 
 
 

E finalmente le chiami per nome

Post n°870 pubblicato il 03 Settembre 2023 da Web_London

 

Impronte


In questi giorni ci ho pensato.
No, non mi sono improvvisamente svegliato una mattina con qualche visione o con qualche Arcano tarocco che mi è entrato nel letto a farmi compagnia.
Niente di tutto questo, è solo che ogni tanto un pensiero mi torna alla mente
Tutto qui.
Tu penserai che se mi perdo in queste cose durante il giorno non abbia un cazzo da fare.
Mah, di cose da fare ne ho fin troppe, ma penso anche che per ogni cosa ci sia un motivo.
Mettiamola in questi termini, certi pensieri "mi salvano" da giornate in cui per qualcuno l'unico Dio, l'unico valore e l'unica strada per la salvezza in terra sembra sia il denaro.
E ti confesso che per non affogarci dentro anch'io tutto intero, vestito con l'abito scuro le scarpe in tinta e la cravatta al collo, mi salvo così, con qualche pensiero che mi acchiappa e che prendo fin che è giovane per girarlo e rigirarlo dentro la mia testa a fuoco lento.

In questi giorni un pensiero mi ha accompagnato e ha iniziato a ballare l'hip hop dentro la mia testa.
E' arrivato la mattina di qualche giorno fa in cui mi sono svegliato prima dell'alba.
Sarà che a quell'ora i pensieri hanno una gran voglia uscire, sanno dove cercarti e arrivano a te freschi e ben vestiti, e in qualche modo lo sanno che li aspetti, o forse è solo perché in quel momento il mondo ancora dorme, non c'era ancora nessuno di sveglio e se qualcuno c'era, aveva di sicuro altre priorità. Vai a saperlo.
Ricordo che un giorno di tanto tempo fa ne parlai anche con te ma tu non ci facesti più di tanto caso, a te interessavano altre cose e a quel tempo avevi altro per la testa.
Tu inseguivi le luci mentre io preferivo navigare nell'ombra tenendo un profilo basso.
Ma a che serve ricordarlo qui, tanto probabilmente non leggerai mai queste parole e a chi passa per di qua non gliene può fregare di meno.

Ero in auto e la coda della notte stava facendo un po' di posto ad una delle prime giornate veramente calde di quest'anno.
Mi capita raramente di svegliarmi prima dell'alba ma quella mattina avevo un'appuntamento da non perdere e ci tenevo a presentarmi bene.
Sulla strada non c'era anima viva, ero nervoso da quello che mi aspettava o forse perché non avevo dormito granché.
E ci ho pensato, ho pensato alle impronte.

E' proprio vero come diceva un tipo che conoscevo un tempo, le impronte possono essere profondi solchi sulla pelle, definiti e riconoscibili, oppure leggeri segni di superficie, così sfumati che te ne accorgi solo se li guardi in controluce
A volte sono indelebili, non le puoi cancellare, altre volte sono un semplice alone che va subito via se ci passi sopra un panno pulito.
Sono le impronte che ci portiamo addosso.
Le mie
E anche le tue, non dimenticarlo.

Siamo tutti pieni di impronte dappertutto, ne è pieno ogni angolo del nostro corpo e del nostro cervello, soprattutto nel cervello.
Qualcuno le chiama in un altro modo ma non mi formalizzerei troppo sulla forma, sappiamo bene tutti e due che la sostanza non cambia ed è sempre la stessa.

Siamo segnati da impronte di cose, di giorni, di persone.
Di cose che abbiamo visto con i nostri occhi e che hanno definito un solco preciso sulla nostra pelle, profondo o meno sta a noi deciderlo
Sempre che ce ne rendiamo conto.
Di giorni vissuti che hanno tracciato una nuova via da seguire, diversa da quella che ci eravamo prefissati quando eravamo giovani e belli e l'unica nostra preoccupazione era quella di scegliere la pizzeria per la serata.
E di persone, incontrate nella nostra strada e che hanno lasciato un segno.
A volte le abbiamo scelte noi, il più delle volte ce le fatte incontrare la vita, inaspettatamente e senza preavviso
Se poi il segno che hanno lasciato sia bello o brutto non è importante, non è per me questo il punto.
Alla fine sono avvenimenti, cose o persone che in qualche modo, volenti o nolenti, con dolcezza o con la forza hanno dato una direzione al nostro viaggio.
Oppure l'hanno fatta cambiare.

Lo sai anche tu, spesso le impronte si sovrappongono tra loro, si nascondono una sull'altra e ad occhio nudo non si distinguono mai in modo preciso.
Leggere e indefinibili alcune, di forma e spessore altre che a fatica distingui.
Per me è sempre stato difficile riconoscerle una a una.
Non sempre sono riuscito da subito a dare un nome preciso. Capire poi a chi e a che cosa appartenessero è sempe stata un'impresa e mi ci è sempre voluto un po' di tempo per capire chi le aveva lasciate.

Se ti fermi un momento però, le guardi bene, osservi le loro forme, le linee, i profili, le profondità alla fine un nome glielo dai.
E quando succede resti lì, incredulo e meavigliato, le guardi e ti sembra che sia la prima volta che le vedi.
E finalmente le chiami per nome.

 

 

 
 
 

Notte di luglio feriale, Milano Centrale, un caldo da Dio

Post n°869 pubblicato il 27 Luglio 2023 da Web_London

 

"Alla fine le anime affini si incontrano
perchè hanno lo stesso nascondiglio"

(Robert Brault)

...

Prima conti i secondi,
poi i minuti,
dopo passi alle ore,
scivoli ai giorni, le settimane, i mesi.
Poi, finalmente, smetti
.

(dal Web)

...

Cantava un pezzo di qualche anno fa :"Notte di luglio feriale, Milano Centrale, un caldo da Dio"
Non sono a Milano ma oggi dalle mie parti c'è stato il picco, il giorno più caldo e afoso di questa strana e anomala estate.
Al bar, al supemercato e dove lavoro, per ben tre volte ho sentito a dire da qualcuno: "Non vedo l'ora di andare a casa e buttarmi sotto una doccia"
Vero, anch'io avevo lo stesso pensiero, arrivare a casa e mettermi sotto il getto della doccia.
Stasera però il tempo è cambiato, è venuto su vento e i rami delle piante del giardino ondeggiano violentemente. Speriamo bene e che non arrivi la tempesta, io ho già dato.

Ieri sera cena d'estate con i colleghi in un posto sperduto in mezzo alla campagna trevigiana.
Il locale non lo conoscevo, siamo stati da Dio ma io ho mangiato troppo.
Troppe cose buone che era un peccato lasciarle lì, sembrava quasi sentirle chiamarmi ... "Web, mangiami" ... e poi c'era la grigliata e a quella io non so dire mai di no.
Stanotte però, tra quello che ho mangiato e il caldo, non ho dormito un granchè e alle cinque e mezza ero già sveglio a girare per casa.

Nel blog, che già uso poco di mio, si è rifatto vivo qualche idiota, più o meno sempre il solito, che quando ha una cazzata da dire nel suo profilo viene a scrivermi in privato.
L'unica cosa che non capisco è che una mia cara amica gli ha dato l'amicizia ed è nella sua lista amici.
"Ma che cazzo ci fa li?" vorrei chiederle, penso che alla prima occasione lo farò, così, più per cuoriosità che per altro, anche se, conoscendola, sono sicuro che si tratti di una svista, non vedo altra spiegazione.

Giornata lunga al lavoro oggi.
Alle otto di stamattina mi sono incontrato con il mio amico Bruno per il nostro solito caffè mattutino. Ultimamente ci vediamo più spesso del solito
E' bella sta cosa, ne ho parlato anche qui dentro qualche tempo fa, avere uno spazio tutto nostro al mattino è una cosa che mi piace da morire.
Un messaggio al mattino presto, di solito mentre mi sto facedo la barba, "Ci sei stamattina?", la risposta e se si può ci si trova in centro.
Un caffè, due chiacchiere e poi ognuno va per la sua strada e ai suoi impegni.

Ieri è morta Sinead O'Connor e Mik Jagger ha compiuto 80 anni
Per la prima mi dispiace perché a me piaceva, per il secondo, che dire, avrà fatto un patto segreto con il diavolo. Da come ha vissuto dovrebbe essere andato al creatore da qualche decennio e invece no, eccolo qui, vispo e arzillo a sgambettare sul palco come pochi sanno fare.
Che ci sia qualcosa che non abbiamo ancora capito della vita?
Probabile.
Comunque sia, Auguri.

Ho visto che ieri la ministra Santanchè è stata salvata dal voto della sua maggioranza
Che ci si poteva aspettare di diverso?
Non ha limite il livello e la qualità di questo governo, secondo me prima o poi si schianterà e imploderà su se stesso e noi ne pagheremo le conseguenze
Spero di sbagliarmi ma la qualità dei suoi componenti raramente è stata così bassa.
Avidi di potere, ingordi e incoscienti su quello che sta loro intorno, sembrano trattare l'Italia come una cosa loro.
Pensano di essere diventati i padroni dell'Italia ed invece sono diventati solo quelli che, per un mandato, la devono solo governare.
L'Italia non gli appartiene, la devono solo governare e non comportarsi come fosse una cosa loro
E' questo che secondo me non hanno ancora capito
Lo capiranno? Ne dubito
D'altra parte, sull'altra sponda non è che se la passino meglio ma perlomeno, credo ci sia qualche competenza e un po' di qualità in più di quelli che ci sono adesso.
Poi, possiamo parlarne, nessuno di loro è verginello ma se devo fare come consigliava Montanelli, di turarmi il naso e votare il meno peggio, allora scelgo l'altra parte di quella che ci governa adesso, il "meno peggio".

Evabbè, pazienza, ci si rifarà al prossimo turno elettorale,  per ora tocchiamo ferro e speriamo che Dio ce la mandi buona.

Ola


 

 
 
 

Perverse compatibilità

Post n°868 pubblicato il 20 Luglio 2023 da Web_London


Certe donne sanno sculettare con il cervello con rara maestria
E questo, per me, è di una femminilità estrema

(Alemarsia)

...

"Ehi Web, cosa mi dici della compatibilità di carattere tra un uomo e una donna, credo sia una cosa importante quando due persone si conoscono, non credi?"

"Lascia perdere quella roba del carattere e tutte quelle menate lì.
Dai retta a me, concentrati sulla compatibilità tra le vostre rispettive perversioni, è molto meglio per tutti e due!"

 

 

 
 
 

Era fatta a modo suo e più le dicevano di star attenta al lupo, più lei si spingeva nel bosco.

Post n°867 pubblicato il 17 Luglio 2023 da Web_London


Era una donna strana.
Magnetica e imprevedibile, ma soprattutto molto strana.

La conobbi nei giorni delle paure e dei rimorsi in cui l'ombra di un senso di colpa faticava a sciogliersi e restava sempre lì, scura e buia come una strada di notte senza luci.

Lei fu una sorpresa improvvisa.
Io cercavo un breve raggio di luce nel cielo che mi illuminasse per un momento la strada davanti a me, solo un leggero filo di vento che mi accarezzasse e mi spingesse un po' in là, niente di più, per me sarebbe già stato più che sufficente.
Invece arrivò lei, la tempesta perfetta, una di quelle che quando riesce a prenderti ti trascina in posti sconosciuti che non hai mai visto prima, che ti spinge verso le cime estreme e un minuto cambia velocissima direzione verso terra per riprenderti beffarda un momento prima di sbatterci la testa.

Ci caddi dentro con tutte le scarpe e ne venni segnato nella carne e nel cuore.
Prima di allora non avevo mai conosciuto una donna così.
Che sia stata una gran fortuna o la più grande sfiga che mi potesse mai capitare io questo ancora non lo so, ricordo solo che mi ritrovai gettato con i vestiti ancora adddosso nell'acqua profonda dove non si tocca  che se non vuoi affondare devi inventarti qualcosa per restare con il naso appena sopra il filo dell'acqua e riuscire a respirare.

Con lei non c'era niente da fare, era fatta a modo suo, più le dicevano di stare attenta al lupo più lei si spingeva nel bosco.
E andava a finire che con il lupo, poi, ci faceva pure amicizia.
Si spingeva sempre un metro più in là del necessario e non c'era verso di fermarla anche quando fermarsi sarebbe stata l'unica cosa da fare per salvarsi la pelle.
Per quanto le dicessero le cose, non ascoltava e faceva sempre di testa sua.
Non ascoltava mai nessuno, soprattutto me.
E mi faceva arrabbiare.
Molto.

 
 
 

La Ragazza Occidentale

Post n°866 pubblicato il 16 Luglio 2023 da Web_London

 

"Con lei bisogna stare attenti
è una ragazza dei nostri tempi
fisicamente, completamente

Lei non ha mai spalle al muro
e quel che vuole lo dice chiaro
fisicamente, completamente"

(The King)


...

Qualche giorno fa, tornando a casa in treno da una riunione a Milano, ho riascoltato un vecchio pezzo e un sottile ricordo si è ripresentato.
Non è la prima volta che ascoltando le parole di questa canzone mi capita di pensare a lei, alla "Ragazza Occidentale" conosciuta un giorno di molto tempo fa.
Mi ricordo l'ultima volta che l'ho vista, quanto tempo è passato?
Tanto.

Qualche volta mi sono chiesto come potesse esser stata da ragazzina
Pensandoci, ho sempre avuto un'immagine chiara e precisa e ogni volta che ci penso mi viene da sorridere.
Se la mia idea è vera o no poco importa, anche se non lo so con certezza non credo di andare troppo distante dalla realtà.
Me la sono sempre immaginata la domenica pomeriggio, prima di andare a ballare in discoteca con le amiche, distesa sul letto a tirarsi su la cerniera dei jeans, così stretti che di chiudersi non ne volevano sapere e lei che per farceli entrare si aiutava con una pinza.
La vedo uscire di casa con le scarpe dai tacchi vertiginosi ben nascoste nella borsetta per non farle scoprirle ai suoi genitori e indossarle appena girato l'angolo, lontana dagli occhi severi di sua madre e di suo padre.
Mi piace poterla pensarle e immaginarla cosi, qualche decennio fa, stretta nei suoi 15/16 anni, in giorni troppo brevi per starsene lì a casa ad aspettare che arrivasse il principe azzurro e la portasse via e troppo veloci per non correre di qua e di là.
Fosse adesso, sono sicuro che quella ragazzina così irriverente e impertinente farebbe andar via di testa mio figlio.
Sisisi, conoscendolo, sono sicuro che lei lo porterebbe sull'orlo del delirio e della dipendenza in un battibaleno e lui, polentone, ci si farebbe portare, altrochè!
Di questo ci scommetto e son disposto anche a metterci la mano sul fuoco.

Negli anni, la "Ragazza Occidentale" è cresciuta e quando l'ho conosciuta io era già grande e aveva fatto già un bel pezzo di vita, attraversando il mare grosso e la tempesta, il vento leggero che scompiglia i capelli e il tempo sereno dei primi giorni di aprile, approdando a porti a volte tranquilli, a volte più difficili.
L'ultima volta che ci siamo visti è stato molto tempo fa
(quanto tempo è passato? ...)
In quei giorni, le cose non le andavano granché bene, era triste e infelice
Da allora, non l'ho più vista in giro e non ho più avuto notizie di lei.
Ho pensato che forse poteva essersi trasferita in qualche altra città fino al giorno di un paio di anni fa in cui l'ho intravista seduta in un bar dalle mie parti assieme ad altre persone.
Non sembrava cambiata, gli stessi occhi affilati, la stessa bocca, aveva addosso lo stesso sguardo in perenne attesa di qualche cosa che non è ancora arrivato, sempre pronta a buttarsi a testa bassa nelle novità per poi, con la stessa rapidità, stancarsi presto e mollare tutto appena fiutava da lontano l'odore della noia e della ripetitività.

Spero adesso lei stia bene e che le cose le stiano andando meglio.

 



La Ragazza Occidentale
(Facchinetti - Negrini)

 

 
 
 

Sei mai stata qui dentro?

Post n°865 pubblicato il 14 Luglio 2023 da Web_London


"Questo vivere appesi coi denti
per una faccia migliore
questo vivere fuori dai tempi
aspettando per ore
questo gran consumarsi di mani
giocando carte migliori
questo leggere sempre le mani
e cercarne i colori
"

(C. de André)


...

Sei mai stata qui dentro?
Probabilmente tanto tempo fa anche se qualcosa mi dice che ci sei passata di recente.
Sicuro, ho buona memoria, non dimentico mai una faccia e so leggere le tracce.
Lo sai, vero, che le tracce lasciano sempre un segno?
Un vento leggero, un odore, un'ombra che si muove nascosta, lasciano sempre un filo invisibile e se lo sai seguire ti porta direttamente a dove è partito.

Ti ho riconosciuta subito, furtiva e veloce come una volpe di notte ma troppo sicura di sé da credere di non essere vista.
E' sempre stato un tuo piccolo difetto, ti senti talmente sicura che spesso e volentieri trascuri i piccoli particolari, i dettagli, quelli a cui non ci facciamo mai caso.
Il segreto è farci caso, se li sai leggere, i dettagli riescono sempre a svelare qualcosa che si vuole tenere nascosto.

Ma su, dai, parliamo d'altro, vieni, qui dentro siamo tra persone che si conoscono e che in fondo non sono malaccio.
E' un buon momento per star qui, non ci sono gran rompiballe in giro, tutto è tranquillo da sfiorare quasi la noia e si possono fare le cose con calma. Siamo ormai tutti da un'altra parte, quasi tutti, persi tra i nostri pensieri e le nostre onde. Quella più in forma qui dentro ho l'impressione che sia Furetto, lei è sempre attiva e a parte quel color nero del suo blog che ogni volta ci lascio sopra un decimo di vista, lei è la più intraprendente di tutti.

Per quel che mi riguarda, io qui dentro latito da un po' di tempo.
Il tempo e l'energia sono su altre cose, sto girando come una trottola e alla fine mi accorgo che passano le settimane, i mesi, e qui dentro son fermo, una calma apparente che farebbe pensare che son morto oppure non abbia niente da dire.
Beh, morto non sono, almeno non credo, e di cose da dire, di quelle non ce n'è mai abbastanza.

E di te, che mi dici?
E' da un po' che non ti fai vedere in giro, sembra quasi ti sia spenta una luce.
So che non è vero ma non si sa mai, a volte passiamo tutti attraverso dei periodi un po' così, le cose non ci vanno come vorremmo e ci si prende una pausa da tutto.

E poi siamo ai primi di luglio, non dimentichiamolo, tempo di ferie, il caldo che non si è ancora fatto sentire come dovrebbe, gli aperitivi all'aperto a chiacchierare e qualche rimpianto che quello non manca mai.
A me però luglio piace.
A luglio io vado in calore.
In effetti, a dirla tutta ci vado anche ad aprile, maggio, giugno .... e anche a luglio. ^__^
Sto scherzando, dai, comunque sia a me luglio piace.

Ti dirò, è strano vederti passare, pensavo che non lo avresti mai fatto, in fondo poi, che motivo avresti per farlo?
Hai molte altre cose a cui pensare, di sicuro questo non è tra i tuoi pensieri e tra tue priorità, ma ogni tanto lo fai e io mi chiedo a cosa pensi mentre leggi qui dentro. Forse qualcosa ti sembrerà gia scritta, e questo è vero, probabilmente qualcosa ti tornerà, qualcos'altro no.
Succede, l'acqua passa veloce sotto i ponti e se non stiamo attenti a non aggrapparci forte a qualcosa ci travolge tutti.

Passa il tempo, passa per me e passa per tutti.
A volte mi penso tra vent'anni, e saranno più di settanta, e sai cosa c'è, non riesco a vedermi, troppo in là, troppo tempo davanti per pensare fin laggiù.
E poi ci arriverò mai?
Lo spero, di cose da fare ne ho ancora qualcuna ma chi lo può mai sapere, in questi ultimi anni ho visto cadere un sacco di uomini della mia generazione che se ci penso adesso mi sembra impossibile sia successo.

Sto divagando e andando un po' alla cazzo, lo so, che siano le inevitabili conseguenze dell'età?
Speriamo di no, c'è ancora tanto tempo davanti prima di rincoglionirsi per sempre.
Forse è la stanchezza, son tre notti che non chiudo occhio, forse i primi caldi, chi lo sa?
Vabbè, non importa dai, credo che ci siamo capiti lo stesso.
Stammi bene e cerca di fare una buona vita che di quella, per adesso, ce n'è, una sola
Ola


 

 
 
 

Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone

Post n°864 pubblicato il 12 Luglio 2023 da Web_London


"Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone"

Stephen King

...

Siamo quasi a metà luglio e alla mattina presto fa caldo. Alle sette ho già la camicia che mi si appiccica addosso e l'auto che dopo la notte non è ancora riuscita a rinfrescarsi.
All'arrivo di ogni nuova stagione sento che cambio anch'io, un po' come se la pelle e i pensieri cambiassero forma oppure ne trovassero di nuovi.
Forse le due cose sono legate al modificarsi del tempo, forse, molto più probabilmente, come qualsiasi essere vivente, cambiamo pelle e pensieri pur restando sempre noi stessi.
Cambiamenti impercettibili, non rilevabili di giorno in giorno ma che a distanza di tempo fanno la differenza.

Ho passato un fine settimana da schifo, qualche pensiero in più e qualche leggerezza in meno.
Ripensandoci, mi accorgo che il tempo è come una ladra che sa il fatto suo, si avvicina lentamete, ti illude sussurrandoti le parole che vuoi sentirti dire, sa farti vedere quello che tu vuoi vedere e poi, alla prima occasione buona, appena ti giri un momento ti sfila il portafoglio dalla tasca e tu resti lì a cercare di capire cosa è successo.
Sei fortunato se non si prende anche un rene e lo rivende a due lire ma tant'è.
Con il tempo è la stessa cosa, quando meno te l'aspetti e senza preavviso ti dà di quelle tranvate che te le ricordi per un bel pezzo, eccome se te le ricordi.

Qualche sera fa, mentre tornavo a casa dal lavoro mi è capitato di ascoltare un pezzo alla radio.
Ci sono stati giorni (ma quanti giorni?) in cui lo stesso pezzo lo ascoltavo spesso ma era da un bel po' di tempo che non mi capitava di risentirlo.
E' stato come un sasso tirato da una fionda, come luci esplose nel cielo mi ha riportato ad altri giorni, a ricordi a cui non pensavo da tempo.
Per qualche istante ho sentito lo stomaco ancora sottosopra e stringere feroce come crampi di fatica.
Come a quei tempi.
E' inutile raccontarcela, ognuno di noi conserva nel suo passato dei rimpianti o dei rimorsi con cui ha dei conti in sospeso oppure i conti li ha fatti ma non per questo li dimentica.
Li tiene sotto controllo ma non spariscono mai, sono come bestie feroci rinchiuse dentro invisibili gabbie della testa, del cuore e del pensiero.
Le ignori e le tieni legate con la catena ma il giorno in cui ascolti alla radio quel pezzo improvvisamente si risvegliano e cercando di uscire facendo a pezzi la gabbia in cui sono rinchiuse.

Fino a quel momento sono state lì dove le hai messe per tutto il tempo, mezze rincoglionite nella loro indifferenza come le tigri degli Zoo e poi è un attimo a risvegliarle, una musica, un odore, una parola, e "Zac!" eccole lì, pronte a saltar fuori e fare "Cu-Cu" con la sfrontatezza e la spudoratezza di chi conosce il tuo punto debole e non perde occasione di stimolarlo.
Divertendosi pure.

Qualche volta ci penso su e non mi viene altra immagine che quella di una ferita chiusa su cui la pelle è cresciuta restando però più sensibilizzata del resto del corpo, quella che al sole non si abbronza mai ma diventa solo tutta rossa che se ci metti un dito sopra senti ancora le tracce sottopelle e che pulsa ogni volta che cambia il tempo a ricordarti che lei è sempre lì, guarita si ma testimone del tuo tempo e di quello che tu sei adesso.

Non credo a una parola a chi dice beatamente e con orgoglio che non ha una cosa, una sola cosa, che rimpiange o che non ha uno straccio di rimorso che ogni tanto mette la testa fuori dall'acqua e gli fa uno sberleffo beffardo.
Non ci credo, perché non siamo fatti di ferraglia che compri a buon mercato dal rigattiere ma di carne viva e nervi, trasudiamo emozioni, sudore, sangue e lacrime e, credetemi, non c'è nessuno al mondo fatto diversamente.
Assolutamente.


 

 
 
 
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