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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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Pamela

Post n°611 pubblicato il 07 Settembre 2017 da Web_London
 
Tag: Pamela

 

I giorni di fine estate, di solito, sono di anche giorni di riunioni 
La settimana scorsa ne ho avuta una nella sala di un grande albergo di Padova; l'appuntamento era per le 16, sarebbe durato qualche ora e sarebbe finito con la cena.
Per me arrivare a Padova è abbastanza comodo, una ventina di minuti di autostrada e sono lì, un grande parcheggio e l'albergo a due passi
Arrivo verso le 15.30 e mi siedo nelle poltroncine della hall e aspetto l'arrivo di qualche collega.
Non avevo granché voglia di venirci ma tant'è
Si comincia con qualche minuto di ritardo e quando la riunione finisce ognuno si disperde a fare qualche telefonata oppure a rispondere a qualche messaggio arrivato nel frattempo
Ne approfitto per chiamare il mio ometto e quando metto giù mi siedo su uno dei divanetti rossi tra la hall e la sala da pranzo

In quel momento che la vedo
E' seduta a pochi metri da me, assieme ad un altra donna. Porta una gonna a elegante e una camicetta lilla che le cade morbida seguendo le forme del suo seno prosperoso
Sul viso il trucco è leggero, sembra ringiovanirla di ventanni. I capelli sciolti sulle spalle le donano un'aria signorile che non le conoscevo
Riconosco i suoi occhi, anche se disegnati dal filo di trucco sono quelli di sempre, da li non si scappa

Le sono a due metri ma non sembra riconoscermi e rimane a parlare con l'amica
Decido di avvicinarmi per un saluto

"Ciao Pamela" le dico porgendole la mano.
"Ciao, ci conosciamo?"
"Oddio, penso di si anche se sono passati tanti anni da quando ci siamo visti l'ultima volta"
Mi guarda come se stesse ripercorrendo all'indietro tutta la sua vita ed io sono sicuro che il nastro dei suoi ricordi si fermerà quando si incrocierà con i miei
Passa ancora qualche secondo
"Web??"
"Si"
"Ma quanto tempo è passato!!!"
"Una vita!"
"Si, una vita, ciao Pamela!"
"Ciao Web"
"Che ci fai qui?"
"Ho una riunione e stasera avremo anche la cena, anche te sei qui per lavoro?"
"Si. Ti presento una mia amica, Elena"
"Piacere, Web"

Ci stringiamo la mano. E' una bella ragazza, più giovane e appariscente di Pamela, avrà poco più di ventanni ma da come è truccata ne dimostra almeno una quindicina di più
Sembra imbarazzata dalla mia presenza, si guarda in giro come stesse cercando qualcuno con gli occhi e poi girandosi verso Pamela e le dice:
"Vado un momento di sopra"
"Va bene, io saluto Web e ti raggiungo fra poco"

Elena si alza e la osservo andare via. Noto le occhiate che gli uomini le rivolgono, sembrano tutti dei leoni che stanno studiando la preda prima dell'attacco finale
Non ci faccio più di tanto caso, mi rivolgo verso Pamela, ci sediamo e chiacchieriamo per qualche minuto
"Abiti ancora in paese?" mi chiede
"Si, tu no invece, non ti ho più vista"
"Infatti, sono vent'anni che mi sono trasferita a Padova"
"Ti sei sposata con uno di Padova se non ricordo male"

"Lo ero si, e tu?"
"Lo ero anch'io.
"Hai figli?"
"Si, uno, è adolescente"
"Anch'io ho una figlia anche se ormai è grande e convive da un paio d'anni"
"Sei qua per lavoro?"
le chiedo
"In un certo senso"
"Di cosa ti occupi?"
Probabilmente Pamela non era preparata a questa domanda e forse non era nemmeno preparata a incontrare un amico di vecchia data che era appartenuto ad un lontano passato.
Per un momento la vedo incerta su cosa dirmi e alla fine, guardandosi in giro, mi dice:
"Pubbliche relazioni"
"Ho capito"
dico io immaginando che lavorasse per qualche agenzia di ricerche di mercato
"Non credo"
"Non credi a cosa?"
"Non credo tu abbia capito"
"No?"
"No"
mi risponde con addosso uno strano sorriso
Si guarda in giro
In quel momento ci passa accanto un uomo e lanciandole uno sguardo fa un gesto inequivocabile
Lei risponde al suo segnale e poi rivolge lo sguardo verso di me come se si aspettasse una risposta
Io sono confuso, non riesco a capire questo strano gioco di segnali e di sguardi fino a quando un flash mi passa per la testa e credo di capire.
Dall'espressione divertita dei suoi occhi mi accorgo che stava aspettando ci arrivassi da solo anche se subito dopo i suoi occhi diventano seri e sembrano scrutare la mia reazione a questa cosa qui
"Ho capito adesso"
"Si, lo so, adesso hai davvero capito"
Non so che dire, non so come comportarmi, lei sembra accorgersi di questa mia difficoltà e mi viene incontro
"E' solo un lavoro Web, come tanti altri"
"E la tua collega di prima?"
"Si, anche lei"
"E' molto giovane"

"Si, lo è anche se lei vorrebbe dimostrare qualche anno in più"
"Ho notato"

Sto seduto con Pamela più di un'ora. La pausa è finita da un pezzo, i colleghi sono rientrati e io e Pamela siamo già al secondo caffè e la sua amica Elena ha già chiamato due volte per farsi raggiungere

Pamela la conosco da sempre, abbiamo qualche anno di differenza ma in gioventù ci siamo frequentati e abbiamo passato molte sere d'estate seduti sul muretto di un bar dietro la grande chiesa bianca o in qualche birreria del veneziano.
Finite le superiori trovò un posto da impiegata e un fidanzato in provincia di Padova e da quel momento ci siamo visti sempre meno
Qualche anno dopo si sposò, andò ad abitare nel paese del fidanzato e poco tempo dopo le nacque una figlia
Da allora non l'ho più vista, solo notizie frammentarie. Sapevo qualche anno fa si era separata e che non se la passava tanto bene perché l'ex marito si era fatto un'altra famiglia, aveva avuto altri figli e non gli importava granché di lei e della loro figlia
Suo padre era morto, sua madre viveva da una sorella e suo fratello si era trasferito anche lui, non c'era un gran modo di aver notizie di lei
Qualche volta avevo provato con Facebook ma non avevo trovato mai nulla, sembrava fosse scoparsa nel nulla, solo notizie frammentaria di qualche amico che l'aveva intravista da qualche parte ma niente di più
Fino a quando, un'ora prima l'avevo incontrata dentro la hall dell'albergo.

"Avevo bisogno di soldi Web e questo è un lavoro come un altro"
"Come ci sei arrivata?"
"Qualche anno fa ho conosciuto una donna, aveva il figlio a scuola con la mia e siamo diventate amiche"
"E lei faceva già questo lavoro"
"Si"
"Ho provato a cercare dell'altro Web, ma alla fine ci ho rinunciato, ho parlato con qesta donna e dieci giorni dopo mi sono ritrovata a fare questa vita"
"E' da molto che tu ... che fai questo lavoro intendo"
"Sono quasi cinque anni"
"E' da un po'"
"Si"
Ordinammo qualcosa e io restai in silenzio. Pensavo e cercavo di capire
"Tu che pensi?"
"A niente"
"Cosa avresti fatto tu?"
"Non lo so"
Davvero io non lo so. Incontrare Pamela dopo tanto tempo e scoprire il tipo di lavoro che faceva mi aveva impressionato e non mi sentivo di biasimarla.
Mi parlò delle ragioni di quella scelta, di come viveva e di come le contraddizioni la consumassero
Odiava quel lavoro ma le dava una vita agiata.
Odiava quel lavoro ma non riusciva a smettere.
Odiava quel lavoro ma sentiva che in certi momenti riusciva a ottenere dagli uomini tutto quello che voleva
Era lacerata dai sensi di colpa verso sua figlia ma, dall'altra parte, c'erano momenti in cui frequentare grandi alberghi, accompagnare a cena uomini benestanti e intrattenersi anche per il dopocena le dava un senso di appagamento che non sapeva definire
Uscire da un grande albergo alla mattina presto buttando sul sedile di un taxi le spalle e la notte appena passata e da qul momento vivere come una persona normale fino all'incotro successivo, lo sopportava ancora ma non era sicura fino a quando lo avesse sopportato
Mi disse che si era data un tempo ma quel tempo era scaduto oltre due anni fa.
Parlammo di questo ancora per un po' e poi passammo ai nostri vecchi tempi

"Ti ricordi quella volta in cui ci avevi provato con me?"
"Come no, ero cosi imbarazzato e avevo la salivazione a zero"
"Eri così goffo e buffo"
"Si"
"Mi avevano fatto piacere le tue parole ma a quei tempi ero molto presa da Paolo"
"Oh, se è per questo erano tutte prese da Paolo"
"Si, è vero, adesso lui come sta?
"Sta benone, l'ho visto recentemente"
"Se ti capita, salutamelo"
"Ok"
Sorrideva al ricordo di quei tempi, sembrava la stessa ragazza che un giorno di molto tempo fa mi aveva fatto perdere a testa
Ricordammo qualche vecchio episodio, passammo in rassegna i nostri amici di un tempo e si informò sulle loro vite di adesso
A parte sua mamma e la vecchia zia, non aveva più avuto contatti con nessuno del nostro paese
Mi raccontò di sua figlia e mentre lo faceva i suoi occhi sorridevano. Erano come li ricordavo, sorridenti e limpidi

Le suonò ancora il cellulare e lei guardò chi la stava chiamando
Esitò e mi chiese di scusarla
Rispose al telefono e sentii che la sua ultima parola fu: "Sto arrivando"
"Scusami ancora" mi disse appena fini la conversazione
"Di niente, lavoro?"
"Si, adesso devo andare"
"Certo"
"E' stato un piacere rivederti Web"
"Anche per me"
"Ci scambiamo il numero?"
"Certo, dimmi il tuo e ti faccio subito uno squillo così lo memorizzi"
"Ok"

Prese sua borsetta e si alzò dal divanetto su cui eravamo seduti.
Ci salutammo con un abbraccio e la promessa di sentirci di tanto in tanto
Da lontano, prima che le porte del suo ascensore si chiudessero davanti a sè, mi salutò con un gesto della mano e accennò ad un sorriso
I suoi occhi, però, non ridevano più.


(R.I.)

 

...


Kaleo

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