Note a margine
A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari
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«Io non sono quello che tu vuoi,
io sono quello di cui tu hai bisogno»
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Ed oggi, direttamente dall'ufficio "turismo" della Sicilia, arriva veloce Fatastrega e la sua Sicilia! ... ^__^
A leggerlo e a sentire il pezzo che ha scelto, (scelta azzeccatissima), ti verrebbe davvero voglia di mollare tutto all'istante prendere il primo aereo e di andare a mangiare una granita fatta come si deve in riva al mare!
A lei il Blog
(e ne faccia quel che vuole)
...
I love my Sicily
di unafatastrega
Ieri ho trascorso una giornata stupenda visitando (dopo averli visti diversi anni fa e solo di passaggio) due paesi della provincia siracusana molto apprezzati: Portopalo e Marzamemi.
Un paio di giorni fa un amico mi aveva proposto una giornata spensierata , all'insegna del " partiamo e ci fermiamo dove ci vien voglia ".
Avete fatto caso come ormai si passano giornate di festa solo se programmate passo dopo passo dalla colazione al rientro? Si deve prenotare il pranzo altrimenti si rischia di non trovare un tavolo. Si devono contattare gli amici e aspettare anche giorni prima che diano risposta e adesione. Magari si deve cambiare programma diverse volte per questo o quel motivo.
È capitato, e capita, anche a me naturalmente e non è poi cosi grave.
Ieri però sono uscita di casa con quella leggerezza del non avere orari e obblighi. Mi sentivo cosi spensierata che tutto sembrava possibile e piacevole.
Si parte a metà mattina.
Lui passa a prendermi con un sorriso immenso stampato in faccia. Si vede che ha proprio voglia e bisogno di un giorno di relax.
Fa caldo oggi e c'è molto vento (anche troppo direi) ma questo non sarà mica un problema anche se il mio orecchio è reduce da una bruttissima otite . Armati di macchine fotografiche siamo in viaggio verso la prima tappa e non avendo idea se avremmo pranzato in questo o l'altro paesino.
Ricordavo vagamente un castello, o costruzione simile, e non volevo perdere occasione di fotografarlo.
Lui è tranquillo, sa che quando usciamo insieme non ci stressiamo per nulla. Dopo aver attraversato campi e vigneti e tantissime serre intravediamo il mare , azzurro e mosso, uno spettacolo.
Piccola sosta per un succo di frutta in un bar e poi via a fotografare.
Quando sono in queste situazioni non mi scoraggia un cancello, o un arbusto. Aggiro ogni ostacolo per avere la posizione migliore allo scatto.
Lui mi guarda e sorride. Credo sia fermamente convinto che io sia leggermente folle (non posso biasimarlo e nemmeno smentire).
Lo so che si diverte e questo mi fa sentire meno in colpa ;)
Siamo già in macchina per raggiungere l'altro paese, e più precisamente un borgo di marinai diventato un luogo ricercato dai turisti che vogliono respirare le atmosfere siciliane e per noi isolani invece per godere qualche ora lontano dal frastuono cittadino.
Per tanti anni questo borgo era rimasto abbandonato a vantaggio della spiaggia sempre molto amata.
Ma da un decennio circa, come per magia , i vicoli si sono colorati di ogni sorta di fiore ed erba aromatica, che nei vasi traboccanti vestono le stradine in pietra lavica. Vecchi tavoli in legno usurato e sedie tinteggiate di azzurro e di rosso invitano ad una sosta.
Vasi di terracotta decorati con scene delle nostre leggende o con ghirigori di ogni sorta abbelliscono la piazzetta davanti alla vecchia chiesa.
Ed è tutto un via vai di gente curiosa, donne in abiti colorati e leggeri quasi a corteggiare questa primavera, uomini con cappelli di paglia e occhiali da sole , bimbi in calzoncini liberi di giocare senza il pericolo delle automobili.
Ogni fascia di età qui si mescola alla perfezione. Bande di ragazzi allegri e festosi, alle prese con cori e canti con immancabili chitarra e tamburello. Famiglie con amici al seguito.
Gruppi di turisti incantati dal mare azzurro tendente al verde, dalle piccole case riadattate a locande o da barche in disuso sulla spiaggia, alcune lasciate lì ai capricci del sole e del vento. Altre riverniciate e diventate fioriere, o espositori per barattoli di conserve o liquori tipici, o solo oggetti del ricordo pronti ad essere immortalati in centinaia di foto.
Abbiamo dovuto chiedere in diversi posti prima di trovare un posticino delizioso, una quindicina di posti a sedere.
La cucina a vista, pochi piatti nel menù, praticamente sembravamo ospiti a pranzo di una famiglia del posto :)
Una gioia per gli occhi questo luogo , nella sua immensa semplicità incanta e cattura.
Si beve e si mangia , si rimane a chiacchierare, si aspetta il tramonto e la notte che profuma di mare.
Piatti tipici a base di tonno e pescespada, pane casareccio condito con olio e origano, grigliate di pesce, sapori persi nel tempo serviti nei tipici piatti di ceramica colorata (qui sono quelli dei nonni e dei bisnonni, e non riprodotti tali e quali)
Dolci a base di carrube e fichi d'India, senza dimenticare le granite di ogni gusto.
Qui ogni cosa ha una storia, una vita, un significato.
Vecchi lumi che rivivono come lampade appese al contrario ai soffitti, quadri che sono ante di vecchie finestre o porte, con le serratura ricamate di ruggine.
Qui si respira poesia ad ogni passo. Puoi parlare col pescatore e col cuoco del cibo che hai assaggiato. Lui esce dalla cucina e chiacchiera con te appena ha un attimo libero, o sistema la barca e ti racconta di come era pescoso il mare ai tempi che furono di suo padre.
Ho cercato di catturare piccoli gesti e oggetti, viuzze e finestre.
Ma nulla sarà bello come le emozioni che ho vissuto. Io che sono siciliana mi son sentita così, e quelli che vengono fa fuori cosa provano? Ecco ne ho visti tanti, rapiti e curiosi.
Terranno nel cuore questo posto per sempre.
Ne sono certa e ne sono orgogliosa.
I love my Sicily
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