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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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In silenzio

Post n°684 pubblicato il 05 Ottobre 2018 da Web_London


 

Oggi dovevo essere tutto il giorno a Brescia, ad assistere ad una lezione sulla legislazione e sulle norme tributarie sulle donazioni e sulle liberalità.
Interessante si, anche se un "cincinin" pesante.

Invece, sono stato ad un funerale di una donna che si è tolta la vita.
Era la prima volta che andavo al funerale di una persona che ha deciso di uccidersi.
Paola era la moglie di un mio amico che una notte di qualche giorno si è messa una corda attorno al collo e si è lasciata scivolare via.

Quando l'ho saputo ero insieme ad altri amici. Stavamo parlando del più e del meno quando è arrivato Alessio a portarci la notizia.
"Bum!", un pugno in pieno viso avrebbe fatto meno male.

Oggi, al funerale, c'era molta gente, c'erano, accompagnati dalle loro insegnanti, i compagni di classe dei suoi figli che alla fine della funzione hanno deposto una rosa per ciascuno sopra la bara.
C'erano gli amici, i colleghi di lavoro di lei e del marito, c'era moltissima gente.
Mi ha fatto impressione l'epigrafe attaccata sulla porta della chiesa, solo il nome, la data e l'ora del funerale, niente foto, niente frasi del tipo "è mancata ai suoi cari", solo il nome e la data in mezzo l'epigrafe bianca.
I giornali in questi giorni non ne hanno fatto il minimo accenno, niente di niente, solo un trafiletto nella cronaca locale, pochissime righe, senza nomi e senza riferimenti
Silenzio, un grande silenzio.

Dopo la funzione in chiesa il lento andare al cimitero.
Sempre in silenzio
Sentivo solo il rumore delle vanghe degli operai che coprivano la buca, il conficcarsi nella terra della croce e il vociare du due bambini piccoli accanto alla loro mamma.
E poi il silenzio del marito, degli amici, di tutti quelli che si sono stretti attorno a quel rialzo di terra.

Osservavo il mio amico, il marito, lo sguardo fisso su un punto indefinito nel vuoto e sentivo forte la sua rabbia, fiera e silenziosa, chiusa come un sasso stretto in un pugno

In silenzio

 

 
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