Note a margine
A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari
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«Io non sono quello che tu vuoi,
io sono quello di cui tu hai bisogno»
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E' tanto tempo che non vedo Laura, o meglio, la persona che qualche anno fa mi aveva ispirato a creare il personaggio di Laura e usato per qualche breve racconto.
In questi anni l'ho intravista solo un paio di volte tra le corsie di un centro commerciale dalle mie parti anche se non c'è mai stata la possibilità di un breve saluto.
In compenso, negli ultimi dieci giorni ho incrociato per stada uno degli uomini che per un breve periodo l'ha frequentata.
Fino a qualche anno mi capitava spesso di incontrarlo e poi, all'improvviso, per un lungo periodo di tempo non l'ho più visto in fino ai giorni scorsi in cui ci siamo incrociati due volte.
La prima, ci siamo passati vicino e niente di più, lui mi ha osservato come si osserva qualcuno che si conosce di vista mentre la seconda volta, qualche giorno fa, i nostri sguardi si sono soffermati per un attimo in più, come fossimo entrambi coscienti della prima volta di pochi giorni prima.
Lui non sa chi sono io, un volto come tanti che, se si frequenta la stessa città, ogni tanto si incrocia in giro, mentre io so benissimo chi è e conosco molte cose di lui.
E' strano, quando a me succede di incontrare una persona che non sa niente di me mentre io so molte cose di lei, mi da sempre una strana sensazione, come se differenza in qualche modo non fosse una cosa giusta, senza capirne la ragione mi capita sempre di provare un certo imbarazzo anche se, a pensarci bene, una vera ragione non c'è, non è colpa di nessuno, succede, è così e non ci si può fare niente.
Vabbè dai, per l'occasione, oggi rimetto un vecchio post dei tempi di Laura.
...
La Linea di Confine
"Laura, qualche volta sento di superare una linea che non voglio mai veramente superare, ma succede, la supero e lo so.
Capita.
Se poi lo faccio molte volte, quella linea sparisce per sempre e dopo, è troppo tardi per tornare indietro e si diventa solo un altro schifoso e inutile stronzo"
"Se poi lo fai molte volte, quella linea sparisce per sempre" ... "e dopo è troppo tardi per tornare indietro ..."
Le parole che Bruno aveva buttato lì mentre spegneva la sigaretta nel posacenere e si alzava nudo per andare in bagno a pulirsi, esplosero nella testa di Laura come una fucilata e la fecero ripiombare dentro il suo passato con una violenza inaudita.
Improvvisamente i contorni si fecero precisi, così nitidi e chiari che la sua mente divampò al ricordo di tutte le invisibili "linee di confine" che troppe volte lei aveva superato senza rendersene conto.
Qualche volta ci aveva provato a tornare indietro, ma ogni volta era stato troppo tardi.
Se ne era resa conto sempre troppo tardi, quando ogni vaso era era già andato in mille pezzi e i cocci erano tutti lì, sparsi alla rinfusa nel suo passato che a toccarli avrebbe rischiato di tagliarsi ancora le carni in profondità.
Le parole pronunciate qualche istante prima da Bruno le apparirono cosi chiare come mai lo erano state in passato e in quel quel momento, solo in quel preciso momento, anche lei si sentì una "schifosa e inutile stronza"
Fu in quell'istante, mentre sentiva quell'uomo fare i comodi suoi nel suo bagno e rivestirsi per tornare a casa da sua moglie, che le venne un pensiero nuovo e decise che l'indomani avrebbe fatto l'unica cosa che sapeva, e poteva fare.
Anche se aveva sempre pensato il contrario, Laura sentiva di non avere più grandi scelte, la sua vità era da troppo tempo diventata un continuo cliché di gesti e comportamenti ripetitivi che non le davano più nessun brivido e nessun senso al trascorrere dei suoi giorni.
Viveva di quello che il giorno le portava, di uomini come Bruno che duravano il tempo necessario per stancarsene e per ricominciare a cercare ininterrottamente chi sarebbe potuto restare accanto a lei anche il giorno dopo.
Si girò nella parte del letto più distante dalla porta e quando Bruno tornò in camera da letto per salutarla lei fece finta di dormire.
Bruno la guardò, stette un attimo lì a pensare cosa fare ma non disse nulla e se ne andò, richiudendo dietro di sè la porta dell'ingresso.
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