thoughts..ogni tanto..raramente... penso..! |
Post n°93 pubblicato il 27 Maggio 2013 da white1988
Perchè ti ostini tanto a rimanermi addosso? |
Post n°92 pubblicato il 29 Agosto 2011 da white1988
Risistemò distrattamente lo spallino guardandosi allo specchio. |
Post n°91 pubblicato il 23 Maggio 2011 da white1988
Mi è stato chiesto cosa fosse per me; Mi piace definire la Forza come una una forma mentis individuale. Credo che la Forza prima, quella pura, insita in noi, altro non sia se non la piena consapevolezza di sè all'interno dell'attimo. Credo che Forza significhi agire, in qualunque situazione, con quella che molti grandi del pensiero definirebbero Mente Pura; mantenendo saldi il pieno senso e la piena accettazione di noi stessi e delle nostre debolezze per prime. Niente può intaccare il nostro essere, non importa quanto grandi siano le onde..
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Post n°90 pubblicato il 12 Aprile 2011 da white1988
mi sono ritrovata ultimamente a chiedermi con insistenza essenzialmente due cose: mi chiedo se sia poi vero che le due cose non possano andare di pari passo, pur viaggiando a velocità e in direzioni inversamente proporzionali tra loro. tendiamo a dire che nella nostra vita, troppo "occidentale" nei valori e nella mentalità, il tempo abbia perso il suo senso primo. un controsenso, un paradosso.. sì.. ma la vita poi, si nutre e sostenta di situazioni di cui razionalmente non vediamo alcuna spiegazione; le chiamiamo comunemente rapporti causa-effetto.. la verità è che sono sempre più convinta che l'uomo, nella sua ricerca di perfezione, sinonimo di equilibrio, altro non cerchi se non la propria collocazione all'interno di questa catena; quasi per certi animi, fosse indispensabile trovare una giustificazione, una legittimazione dei propri difetti, delle proprie mancanze, reali o percepite, delle proprie insicurezze.. perchè no, forse il termine esatto è proprio questo.. del proprio oscuro. ho sempre fermamente creduto che il segreto della completezza umana risiedesse proprio nella sua capacità, nella sua propensione naturale alla mutevolezza. Più volte, noi stessi abbiamo ribadito che il segreto della consapevolezza sta nell'accettare noi stessi e in qualche modo, nel riuscire a riadattare, a interiorizzare e rendere parte di noi ogni condizionamento esterno. Ebbene, vedo in questi anni, che mi piace definire esasperati, un grande errore di fondo: e al pensiero di una simile immagine, mi viene da scuotere la testa e sorridere. vedo un uomo che dovrebbe essere, secondo quanto ritenuto, equilibrato e quasi impossibile da scalfire, in realtà, prigioniero e, al tempo stesso, fragile della protezione di un bozzolo. ciò che si dice un uomo imperturbabile è invece, al contrario, solo il figlio della propria insicurezza: un essere, un animo talmente spaventato e preoccupato che tutto ciò che, anche solo di sè non conosce, possa ledere le sue poche certezze, da non rendersi conto, nel corso di questo suo estremo impegno, che l'unica via per entrare davvero in contatto con se stessi è la destabilizzazione continua del proprio essere.. l'aprire i propri limiti giorno dopo giorno al mondo e riscoprirsi e scoprirsi in relazione e in reazione agli eventi del mondo stesso. ci si ritrova così, schiavi di noi stessi, talmente abituati a vedere tutto scorrere e cambiare davanti a noi, da risultarne terrorizzati, prede fino al punto da arrivare a ritenere la staticità l'unica via di equilibrio.. mentre mai.. le definizioni di equilibrio e staticità potrebbero essere più agli antipodi tra loro. ed eccoci, ciechi e figli dell'esasperazione della velocità e dell'importanza del tempo stesso.. fregati dalla smania di una ricerca che noi stessi abbiamo iniziato e di cui abbiamo perso il controllo.. una persona che reputo saggia, tempo fa ha scritto queste parole: tante volte mi sono sentito dire che la mia velocità avrebbe pregiudicato la mia consapevolezza di me stesso. mi dicevano, frena, o rischi di perderti il bello di oggi cercando qualcosa di domani. io ho sempre amato pensare che questo dinamismo non sia conseguenza del mio stile di vita frenetico, ma che all'opposto sia invece il suo ritmo. la mia voglia di mordere la strada mi ha insegnato una grande cosa: non c'è un tempo, non c'è una velocità, non c'è un'eta da adattare ad ogni fase della nostra vita. quello che conta è quello che noi sentiamo dentro. conta solo quanto di noi abbiamo consapevolezza; quanto riusciamo a prendere e ad assaporare quello che ci fa sentire noi stessi ad ogni velocità, in ogni tempo e in qualsiasi età. se credi di essere a metà, ho imparato, che sei solo all'inizio.
credo che in queste sue parole stia la giusta via..
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Post n°89 pubblicato il 12 Marzo 2011 da white1988
il vuoto è ciò che non possiamo conoscere. |
Post n°88 pubblicato il 21 Gennaio 2011 da white1988
Ogni Arte Marziale è un viaggio verso se stessi, un metodo di trasformazione della percezione in un cammino verso la totale presenza dell'Essere in ogni atto.
GIMON, SENSAI NA KANKAKU, KOUKISHIN Dubbio, sensibilità e curiosità sono tre sentimenti diversi ma allo stesso tempo molto uniti tra loro, che il praticante deve sempre tenere in considerazione. Mantenendo questa linea di pensiero, il comportamento dell'allievo sarà quello di una persona sempre disposta ad imparare e a evolvere non solo tecnicamente ma anche mentalmente e spiritualmente. Solo in questo modo riuscirà a raggiungere un elevato livello nelle Arti Marziali. Ma il segreto sta nel non sentirsi mai soddisfatti, il che non significa essere insoddisfatti di ciò che insegna il Maestro, ma insoddisfatti di sè stessi. Con il dubbio sorgeranno altri dubbi, con la sensibilità si diventerà ancora più sensibili e ricettivi alle sensazioni che l'allenamento trasmetterà al proprio corpo, con la curiosità si diventerà ancora più curiosi e in questo modo si arricchiranno le proprie conoscenze tecniche. Sono tre le massime importanti, strettamente legate tra loro, che non possono mai essere tralasciate. Così facendo, l'allenamento si farà sempre più interessante ed attraente per il praticante, diventando una sfida costante nella sua vita, fornendogli ostacoli e barriere che solamente lui potrà rompere... |
Post n°87 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da white1988
Tieni la mente al centro, senza oscillazioni.
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Post n°86 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da white1988
chissà poi, per quale strano motivo, è sempre da un gioco che partono gli spunti e le riflessioni più profonde. più rileggo quella frase, nata per puntiglio e bonaria cocciutaggine, più mi rendo conto di quanto sia grande e vera, per una donna, la fortuna e l'emozione totalizzante di avere al proprio fianco un uomo, che la renda ogni giorno tale.. ..non c'è altro che al pari di quelle mani.. ..nulla che possa mai farmi donna
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Post n°85 pubblicato il 11 Settembre 2010 da white1988
Io e la mia brutta mania di cercare sempre, in fondo, qualcosa di buono nella gente anche quando ogni segnale mi porta a convincermi che la ricerca sia vana. tante ne ho viste, altrettante e più ancora ne avrò da vedere; eppure, ancora, non riesco ad abituarmi al sapore amaro e del tutto sgradevole che mi lascia in bocca quel senso di delusione che alcune persone immancabilmente riescono a farmi sentire. sarà che ho sempre professato l'inutilità di tutte quelle parole vuote, buttate a caso per farsi grandi del loro l'impatto quando poi, la piccolezza della bocca che le ha liberate si mostra palese nel momento in cui si tratta di passare dalle parole, tanto facili da dire, ai fatti. una persona molto saggia tempo fa, mi disse che nel corso della mia vita, solo di una persona avrei potuto fidarmi ciecamente: di me stessa. noi soli siamo in grado di controllare le nostre mani per sorreggerci lungo il cammino e accettare quelle altrui, significa, inevitabilmente, correre il rischio che pure quelle, volontariamente o accidentalmente, possano in qualche modo farci del male. la verità è che quando certe verità ti vengono sbattute per l'ennesima volta in faccia, altro non puoi fare se non appurare che alcune mani sono nate per giocare sporco, per vivere, nutrirsi, approfittare e sfruttare, lungo la scalata, quelle mani pulite che, invece, altro non sarebbero disposte a fare se non ad offrire un sostegno ed un appiglio sinceri. perdonatemi il cinismo, ma in tutto questo marcio, io a rispettare chi si fa forte delle debolezze altrui.. e si lava coscienza sporcando una veste bianca, proprio non riesco.
a quell'unica mano che si è dimostrata salda e concreta, sopra ogni cosa.. che ogni giorno è lì, pronta a stringere il mio pugno nel suo.. grazie..
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Post n°84 pubblicato il 01 Settembre 2010 da white1988
...come la superficie levigata di uno specchio riflette qualunque cosa le stia intorno senza distorsioni e una valle silenziosa riecheggia anche i rumori più deboli, (G. Funakoshi)
ah! per la cronaca..non sarà che me lo devo ricordare stamattina, per via di un labbro rotto?! |
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