E questa ve la racconto a modo mio:
la storia di Elsa ora vi racconterò,
mettetevi comodi e leggete ciò che io vi dirò
Elsa è una bambina che fin da piccola capisce di essere speciale, non solo perchè è una principessa, ma soprattutto per i suoi straordinari poteri che fin dalla tenera età le causeranno non pochi problemi.
Elsa però non era sola, aveva una sorella di nome Anna a cui era molto legata e con cui giocava sempre assieme. Fino a che , un brutto giorno la ragazzina inavvertitamente le lanciò un cubetto di giaccio colpendola in un occhio e a quel punto la piccola si sentì in colpa per aver colpito la sorellina minore che in quel preciso momento rischiava la vita.
Anna tuttavia si salvò grazie a dei troll che la curarono guarendola definitivamente, ma a causa di quel maledetto incidente, le due sorelle vissero in casa separate; l’una non doveva avvicinarsi all’altra.
Passarono anni e anni e Anna era sempre più convinta che Elsa la odiasse e non le volesse più bene, quando, un giorno, le due si rincontrarono per l’incoronazione della sorella maggiore, che doveva tener celato il suo potere al mondo intero.
Anche se Elsa era spinta dalle migliori intenzioni non riuscì a controllare i suoi poteri e, improvvisamente eccola provocare una tempesta di neve e lasciare dietro di se un manto di ghiaccio; sconvolta per aver causato tale disastro ed essere stata vista da tutti come un mostro, proprio a causa di quel dono che la rendeva unica, scappò via lasciando dietro di se desolazione e paura negli animi dei suoi sudditi di cui lei era diventata la regina.
ma si sa come è la storia: si ha sempre paura di ciò che è diverso, anche se è semplicemente un dono datoci nostro malgrado.
La regina Elsa pertanto si trovò a vagare da sola in cerca di solitudine, consolata solo dalla sua straordinaria passione per il canto. Andò così fino a quando inavvertitamente da vita a Olaf, un pupazzo di neve, interpretato magistralmente dal brande Enrico Brignano “attore teatrale e comico”.
L’ unica cosa che voleva la ragazza era essere guidata dal suo cuore, essere se stessa senza dover mentire tenendo una maschera che la proteggesse dalla cattiveria ingiustificata del mondo nei suoi confronti. La cosa che voleva di più al mondo era trovare la sua identità, dimenticando il suo passato per poter rinascere a nuova luce, comprendendo pertanto che era inutile fuggire ed era meglio affrontare il problema. Nella rabbia di quel momento eresse un palazzo di cristallo dove rintanarsi dal mondo , ma si sa, il sangue è sangue e Anna era decisa a trovare la sua amata sorella non capendo, ne da dove provenisse il suo potere, né perché glielo aveva tenuto nascosto e tanto meno il motivo della sua fuga da lei e dal suo regno. Ponendosi questi interrogativi che le attanagliavano la mente, si incamminò fino a trovare il suo palazzo di cristallo e lei, Elsa, più radiosa che mai, bellissima la quale risplendeva di una vera luce che emanava al contempo felicità ma anche tristezza. Anna che era un peperino che non sapeva proprio tenere la bocca chiusa le fece talmente tante domande, che la regina dei ghiacci si infuriò di nuovo mettendola nuovamente in pericolo nel medesimo modo di anni addietro mentre le intimava di andarsene. Anna,prima di perdere i sensi, le disse che a lei non importava del suo potere perché lei le voleva bene per com’era e che non la spaventava il suo potere. Per Anna, Elsa era e rimaneva la sua amata sorella.
Anche questa volta Anna venne salvata dai troll di cui lei aveva un vago ricordo legato alla sua infanzia. Passò da li qualche tempo ed Elsa tornò a casa togliendo il regno di mano a degli invasori che in sua assenza e quella di Anna si erano impadroniti del castello.
Elsa ed Anna ritornarono sorelle. Elsa si riprese il suo regno e la sua vita, questa volta con la consapevolezza di saper controllare il suo potere e l’aver compreso l’importanza di avere qualcuno vicino come appunto la sua amata sorella. Finito il primo tempo, se vi piace vi racconto anche la seconda parte.