blues

blues
Erano passati poco più di due anni dall’ultima volta che l’avevo sentita. Poi ci eravamo perduti. Le cose iniziano. Finiscono. Nessuno è veramente padrone di se stesso perché, alle volte, le cose tornano. Può dipendere da te o dagli altri. Non credo in un dio, ma il romanzo della nostra vita l’ha scritto qualcun altro e le occasioni perdute sono solo pagine strappate. Oppure, forse, chissà, sto solo cercando di non prendermela con me stesso.
Quando squillò il telefono non avrei mai pensato che potesse essere di nuovo lei.
“Sono Adriana…”
Bastò per mettermi il pomeriggio in standby. Avrei voluto riattaccare. Negarmi. Inventarmi una scusa, ma non ne fui capace. Non sono un vile, ma sono sempre stato un pirla. Non temevo la sua reazione, ma sapevo che i suoi motivi sarebbero diventati i fili di una ragnatela dalla quale non sarei uscito. Avevo le mie motivazioni, certo, ma lei era capace di capovolgermele, ed era convincente con quei suoi toni. La sua voce era un blues. Come due anni prima, mi avrebbe fatto fare quello che voleva lei. Infatti, cambiai di nuovo gestore e tornai di nuovo a Wind. Solo un anno prima, Sabrina mi aveva convinto a passare a Tim. Anche la sua voce era un blues.
bluesultima modifica: 2019-02-03T12:49:57+01:00da arienpassant

2 pensieri riguardo “blues”

  1. Ecco, questo è uno di quei post che lasciano intendere altro per poi sorprendere nel finale. All’appello mancano ancora due post simili (tenendo fede alla mia memoria, non è escluso che potrebbero essere di più).

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