menta e caffè

menta


Il mio sguardo le scala rapidamente la striscia di coscia che esce dalla vestaglia. Mi alzo da sotto al lavandino e prendo il caffè con un ‘grazie’.
“Dopo può sistemare anche lo scarico del water?”.
“Vediamo” e le ridò la tazzina. Si gira ed esce dal bagno. La vestaglia leggera le divide un culo migliore del suo caffè. Mi corico di nuovo sotto al lavandino. Abbraccio la filettatura con qualche giro di teflon ed avvito il sifone. La chiamo.
“Per cortesia apra il rubinetto”.
“Calda o fredda?”
“Fredda.”
Accarezzo la filettatura. Nessuna perdita. Esco da sotto al lavandino. Apro il coperchio alla vaschetta del water. “E’ colpa del galleggiante – le dico – andrebbe cambiato ma non ce l’ho con me”.
Si avvicina. Si abbassa a guardare nella vaschetta. La vestaglia le si apre un po’ davanti. Non ha il reggiseno. Una terza scarsa. Finge di non far caso al mio guardarle dentro.
“Si può fare qualcosa? Come funziona?”
“Omeostasi.”
Aggrottando le sopracciglia mi chiede “cosa c’entra la biologia con l’idraulica?”
“Spinga col dito sul galleggiante, vede che entra l’acqua? Lui è come se fosse il recettore. La parte emotiva del sistema omeostatico chiamato scarico. Lui sente l’acqua. Se non c’è, gli manca. Quando c’è la tocca. Non si capisce se la subisce o la manovra. Di sicuro la decide. La prende. E’ lui che dice basta oppure ancora.”
“Ancora…”
Il suo alito è di menta macchiata al caffè.
menta e caffèultima modifica: 2020-04-23T19:54:41+02:00da arienpassant

4 pensieri riguardo “menta e caffè”

  1. mica tanto se dopo una giornata di lavoro vuoi poi anche documentarti su argomenti che richiedono più impegno di una filettatura. Un minimo sindacale di biologia o fisica o letteratura per poter spiegare come funziona un galleggiante o una valvola a tre vie… però aiuta…

  2. Sorrido, un post simile lo pubblicai anni fa, sembra una copia del mio, solo che a me è successo veramente e proprio con l’idraulico. Era Estate ed avevo fissato l’appuntamento per il giorno dopo con il tizio, im quanto avevo problemi con lo scarico della lavatrice, era fissato per le ore 10,00. Il giorno dopo, verso le 0re 8,00 sentii suonare il campanello di casa che è diverso dal campanello del portone, per cui pensai che fosse qualche vicina di casa, misi addosso una vestaglia nera ed andai ad aprire, incurante del mio aspetto. Dio mio davanti a me c’era un tizio alto, con barba e capelli rossicci, jeans e maglietta bianca che lasciava intravedere un bel petto da tartaruga, con un sorriso smagliante. Fulmini e saette, stropicciandomi gli occhi (pensavo di sognare), chiesi cosa desiderava e Lui si presentò, “sono Fabrizio, Lei è la Sig.tra….? Avevamo un appuntamento stamattina, si ricorda? La sua lavatrice? E rideva sotto i baffi”! Maronna mia, mi sono svegliata subito e l’ho condotto in lavanderia chiedendogli se avrebbe gradito ‘na tazzulella ‘e café., “certamente” rispose Lui e mentre rientravo in cucina mi sentivo addosso il suo sguardo, che scorreva dai miei piedi verso su ed io non ho una terza di reggiseno scarsa, anzi di più, ahahahahhhh. Per farla breve, penso che abbia perso più tempo a “taliarmi” che a far funzionare la mia lavatrice. Mi lasciò il suo biglietto da visita con la speranza di rivederci alla prossima occasione, meno male che in casa mia funziona tutto, ahahaahhahhahahhhh..
    Per tornare al tuo post è simpatico, carico di sensualità al punto giusto, buon gusto senza cadere nella volgarità. Accipicchia quanto scrivo, sarà la mia deformazione professionale che mi porta ad essere ..prolissa, buon w.e.

  3. Com’è piccolo il mondo. Anche il mio post è datato. Lo scrissi anni fa. Ero stato a Bologna per un corso sull’installazione di nuove caldaie. Là conobbi un certo Fabrizio, anche lui barba e capelli rossi e mi raccontò di un suo intervento presso una cliente che gli offrì “na tazzulella ‘e cafè”. Ma mi raccontò anche la parte più hard di quell’intervento. Ora due sono le cose: o la parte hard se la inventò… sai come siamo noi idraulici… oppure non era la stessa cliente… :))
    Buon we anche a te.

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