Non devi far altro che morire nell’arena

Se solo sapessero che getti nella spazzatura senza nemmeno leggerli tutti i loro biglietti di ringraziamento, perché non racconti questo? I cestini degli hotel ingoiano senza perdono telefoni, indirizzi, recapiti, curriculum e biglietti di ringraziamento, tutta la spazzatura che quegli imbecilli consegnano nelle tue mani con il fatuo e inutile desiderio di catturare la tua attenzione, imitatori da sagra, venditori ambulanti, falsificatori e caricature, gentaglia priva di qualsiasi talento, petulanti appiccicosi, instagrammer social-totalitari di merda, fan di merda che in un nonnulla trasformano la loro ammirazione in calunnia attribuendosi un protagonismo che non hanno, avvoltoi mediocri, futuri professori o presidi di scuola, destino naturale, anonimo e grigio dei né carne né pesce tediosi, latrine dell’ambizione, investigatori, dicono, pronti a dar lezioni morali come sputi lanciati in una bacinella piena di urine. E infine, gli attori. Li ripugni. Ti fanno schifo. E ti ritrovi solo con l’amore di tutti questi mentecatti, donne e froci, idioti, babbei, un amore che ti rende enormemente frustrata e che non fa che ricordarti il vero amore, ossia l’amore che ti manca, l’amore carnale, l’amore che si dà tra un uomo e una donna, quell’amore che ti permette di vedere nell’altro il volto di Dio“.

Angelica Liddell, Non devi far altro che morire nell’arena

È donna cui non difetta la spietatezza del dire, Angelica Liddell. Eppure, nelle ultime righe, il tono cambia. Del resto è del bisogno primario per eccellenza che va ragionando, quello che “ti permette di vedere nell’altro il volto di Dio“.

Liebestod El olor a sangre no se me quita de los ojos Juan Belmonte, d'Angelica Liddell

Angelica Liddell, scrittrice, performer, drammaturga

Non devi far altro che morire nell’arenaultima modifica: 2022-06-12T20:06:38+02:00da hyponoia