Prende in mano oggetti scompagnati
una pietra,
una tegola rotta, due fiammiferi bruciati,
il chiodo arrugginito del muro di fronte,
la foglia entrata dalla finestra, le gocce
che cadono dai vasi innaffiati,
quella pagliuzza
che ieri il vento portò sui tuoi capelli,
li prende
e là nella sua corte costruisce press’a poco un albero.
In questo press’a poco sta la poesia. La vedi?
Ghiannis Ritsos
Questa è poesia, carissima instapoet. Mistero che sostanzia la meravigliosa insensatezza della vita.
può accadere di perdere un filo magico non di averlo mai avuto per le mani
; meraviglia, arte, e forse quel giuoco delle perle
Mi erano rimaste impresse le tue parole nell’altro blog a proposito della “talentuosa” signorina, e quando mi sono ritrovata sotto gli occhi questa poesia, ne è nato il “post” (tra l’altro mi ha fatto piacere scoprire di non essere l’unica a non ravvisare nulla di eccellente nei versi di Kaur e tanto meno negli “scarabocchi”, come da tua definizione, che li accompagnano)
🙂
bello