Liga, che mediano non è

√ Ligabue: "A un live di Battiato pensai magari faccio il cantante" - Rockol

Da uno che ha scritto canzoni bellissime come Certe notti e Una vita da mediano c’era da aspettarselo e infatti l’autobiografia di Ligabue, benché non meritevole di lode, a leggerla ti fa esclamare qua e là: però! Non sta a me recensirla giacché chi è interessato alla vita del Liga ne trarrà vantaggio scoprendola attraverso le sue parole; qui importa riportare per puro diletto un passaggio tratto da Una storia.

Il paese in cui sono nato, Correggio, ha un nome che non consentirà mai l’elezione di una miss. Una fetta di palude addomesticata con olio di gomito da gente testarda, sempre pronta a sfinirsi. La vanga e il sorriso facile. La nebbia con cui venire a patti. E grazie a quei patti trovare del buono anche in lei. Costretti a guardare meglio. Immaginando. Campi a perdita d’occhio, pioppi ogni due per tre e vigne fitte fitte, e poi aie, porcili, cascine, stalle, salumifici, cantine. Tutti puntini da unire per svelare la sagoma del quadro generale: una terra di cui potersi fidare. Terra grassa come l’accento da prendere su per una lingua a sé, fatta di parole create apposta per intendersi lì dove l’italiano non ce la fa. I lembi della coperta tirati ai lati da don Camillo e Peppone. Il maiale a mettere d’accordo tutti purché non se ne buttino mai nemmeno le setole. Terra liscia come un bigliardo, piallata così bene da nasconderti la fine; senza troppi intoppi per l’occhio se non, nei giorni più tersi, qualche spuntone collinare sul lato opposto al Po“.

Luciano Ligabue, Una storia

Il paese in cui sono nato, Correggio, ha un nome che non consentirà mai l’elezione di una miss“. L’irriverenza priva di volgarità è un particolare di non poco conto.

Liga, che mediano non èultima modifica: 2022-08-29T10:24:16+02:00da hyponoia