Come già anticipato a novembre in L’Antico anatema cinese. Ci sono critiche spietate che sono meglio di un complimento La Biennale di Venezia 58. Esposizione Internazionale d’Arte si titola
May You Live In Interesting Times
a cura di Ralph Rugoff, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta sarà aperta al pubblico da sabato 11 maggio a domenica 24 novembre 2019, ai Giardini e all’Arsenale con pre apertura 8, 9 e 10 maggio e cerimonia di premiazione e inaugurazione 11 maggio 2019.
Tra gli artisti presentati alla Biennale gli artisti contemporanei azeri, del Padiglione dell’Azerbaigian – Caucaso – alla sua quarta partecipazione, presentano opere ispirate alla Virtual Reality e affronta temi che riguardano la politica e la realtà di oggi incluse le fake news – si legge nel comunicato stampa – esplorando sfide e implicazioni del vivere in un epoca di post-verità, in cui i social media possono rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Per la mostra Virtual Reality gli artisti presentano progetti, installazioni e sculture multimediali Kanan Aliyev, Ulviyya Aliyeva, Zeigam Azizov, Orkhan Mammadov e Zarnishan Yusifova
Zeigam Azizov nella sua Headlines- saggio testuale e visivo – prende in considerazione il predominio dei media concentrandosi sull’influenza esercitata dai titoli in un linguaggio che crea un’immagine completamente nuova del mondo.
Zarnishan Yusif (Yusifova) mette in discussione il rapporto tra social media e relazioni umane in una sorta di cyber installazione Bubble Reflection di un’umanità ipnotizzata
Orkhan Mammadov due esperimenti audiovisivi immersivi che confondono i confini tra spazio fisico e digitale: Circular Repetition con elementi di ornamenti tradizionali e algoritmi di apprendimento automatico avanzati e storia digitale lineare.
Kanan Aliyev e Ulviyya Aliyeva presentano due opere. Globe e The Slinky effect gli artisti condividono la loro convinzione che anche un pedone sulla scacchiera internazionale può muovere il globo e al contempo flusso di notizie dei social network oramai senza più empatia.
Azeri perchè? Come dice il curatore Ralph Rugoff “La 58. Esposizione Internazionale d’Arte metterà in evidenza una funzione sociale dell’arte che includa sia il piacere che il pensiero critico.” Io: Indipendentemente dagli Azeri scelti l’Arte mi da sempre speranza, col suo linguaggio, della certezza che si è capito qualcosa di più…
le opere in pagina sono di Orkhan Mammadov, penultima Yusifova
Dy
arienpassant
“Kanan Aliyev, Ulviyya Aliyeva, Zeigam Azizov, Orkhan Mammadov e Zarnishan Yusifova”
Anche se fossero idraulici, avrebbero la fortuna di avere nomi artistici 🙂
Di Mammadov mi piace quella cucitura (Beginning), spero che tenga; e mi piace Fishes (spero che non tenga).
“Kanan Aliyev e Ulviyya Aliyeva condividono la loro convinzione che anche un pedone sulla scacchiera internazionale può muovere il globo”… era ora!
“Io: Indipendentemente dagli Azeri scelti l’Arte mi da sempre speranza, col suo linguaggio, della certezza che si è capito qualcosa di più…”
Pur’io. Se non fosse così, l’arte non starebbe sempre un passo avanti a tutto. Credo che l’arte esista da prima del BigBang. Anch’esso è opera sua.
dy
Amo perdermi nell’arte e nei suoi possibili risvolti significanti, ogni volta è una scoperta, l’occhio e le mente ne godono. buenos cinco
arienpassant
l’occhio e la mente ok, oggi però niente zuppa, mi prendo la loro trippa al sugo e di nuovo i carciofi…
Dizzly
oggi va bene la Carbonara:) #carbonaraday