Stanchezza: entrando in una locanda, i glicini.
Uno dei celebri haiku di Matsuo Basho.
Scrive il prof. Diego Pellecchia della Kyoto Sangyo University a proposito de All’Ombra del Ventaglio, l’inedito evento di “Radici” previsto a L’aquila il prossimo 10 luglio:
Lo haiku è un componimento poetico noto per la sua brevità e immediatezza. In
soli tre versi (nell’originale giapponese, il metro è di 5-7-5 sillabe) il poeta abbozza un’immagine che si sviluppa nella mente del lettore.
La bellezza dello haiku sta nel suo potere evocativo, e nella molteplicità delle sue possibili interpretazioni. Lo stesso concetto è applicato nel lavoro qui presentato, All’Ombra del Ventaglio.
Gli haiku, riletti graficamente da Massimo De Orazi, sono affiancati da una foto di Fabio Massimo Fioravanti e da un dipinto di Anna Onesti. Osservando questi trittici notiamo i diversi modi in cui gli autori ci suggeriscono associazioni fra parola e immagine. Forme e colori, ma anche suoni e movimenti, rimbalzano liberamente da un quadro all’altro, senza ricopiare pedissequamente il testo.
Questo tipo di procedimento associativo è tipico della “sintassi” estetica giapponese che predilige la “coordinazione” di immagini poetiche, vaga ma mai casuale, alla “subordinazione” logica, ed è pertanto naturale ritrovarlo in questo lavoro. Esiste difatti una forma artistica, detta haiga, nella quale i versi di un haiku sono accompagnati da un semplice disegno, spesso ad opera del poeta stesso.
Gli autori degli haiku qui presentati, fra i più noti di sempre, sono vissuti fra il di-
ciassettesimo e il diciottesimo secolo, durante un lungo periodo di isolamento del Giappone dal resto del mondo. Ciononostante, il potere di questa forma poetica ha saputo attraversare i secoli e confini, ed è oggi non solo tradotta, ma anche praticata in numerose lingue in varie parti del mondo. Il lavoro creativo di De Orazi, Fioravanti e Onesti mostra come il potere evocativo degli haiku continui a produrre nuove suggestioni e ad assumere nuovi significati.
Diego Pellecchia
Kyoto Sangyo University
All’Ombra del Ventaglio
opere di Anna Onesti, Fabio Massimo Fioravanti, Massimo De Orazi.
Diletta De Santis legge gli haiku in mostra e altri tratti da Matsuo Bashō scrittore grazie a cui lo Haiku venne riconosciuto come una vera e propria forma d’arte.
Fabrizio Valente suona
lo shakuachi il flauto (dell’anima) giapponese.
Keiko Fujiie offre
la sua musica Four Seasons Inspired by Li Po’s Poems e Gagaku Music.
Cover immagine che si ispira al celebre haiku
Sitnewsfeel
Dizzly
Te wo tsuite – uta moshiaguru – kawazu kana (Yamazaki Sokan)…. Puntando a terra le mani rispettosamente offre la sua canzone: la rana